15~ Scorch Trials

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La base era completamente vuota. Non c'era cibo, neanche l'acqua. Erano completamente soli. Will e Jason rientrarono nel loro dormitorio con una grande sacca che Jason custodiva quasi gelosamente.

«Che si fa?» chiese Travis. Erano tutti sparpagliati nel piccolo dormitorio. «Cos'hai lí?» chiese Percy quando vide una macchiolina nera sulla nuca di Annabeth.

«"Madre Teresa di Calcutta"» lesse. Lei lo fece girare e lesse il suo tatuaggio "Thomas Edison".
«Ce l'ha anche Jason. "Isaac Newton"» lesse Leo. E lesse anche quello del figlio di Apollo «"Thomas Jefferson"». «Ce l'hai anche tu» disse Austin guardando Leo «"Sigmund Freud"».

«Noi non ce l'abbiamo» disse Rachel e Connor annuí. «Non so se sia positivo o negativo» aggiunse Chris.

Si sentirono dei rumori attorno alla stanza. Ognuno prese qualcosa da usare come arma, ma la posarono quando Aris comparve dal condotto di areazione. «Questo é un altro test. Dovete andare, dovete raggiungere il Porto Sicuro. Copritevi, c'è un sole assurdo» li fece uscire tutti per quella via, tranne Jason. «Se dovessi incontrare qualcuno che non si comporta come un cane rabbioso, digli che mi conosci» gli consigliò, poi gli sorrise debolmente.

«Salutatemi Thomas»
«Vieni con noi!» ribatté l'altro
«Non posso. Non sono stato catturato Jason, mi sono fatto catturare! Mi manda il Braccio Destro. Il mio compito è liberarvi» gli sorrise di nuovo «Ora va'»
«Grazie, Aris. Mi mancherai». Il più grande sorrise, divertito stavolta.

«Questo non é un addio, figlio di Giove»

Jason non si fece domande e gattonò verso i suoi amici.
Il sole era fortissimo e si dovettero riparare con i mantelli che gli aveva dato Aris.
Connor portava le provviste di Aris mentre Travis manteneva la coperta. Annabeth reggeva la coperta insieme a Percy. Jason era con Leo, che lo aiutava a camminare. Austin e Charles si scambiavano il compito di portare le provviste ogni tanto. Chris e Rachel invece chiacchieravano un po' con Will, cercando di ricostruire il passato.

Attorno a loro c'era il deserto. Il terreno era arancione, quasi marrone, arido e pieno di sassi. C'erano palazzi crollati ovunque.

«Il sole ha distrutto il pianeta» aveva detto Aris la sera prima «Un virus molto contagioso, l'Eruzione, fa impazzire le persone e le fa diventare animali attaccando il cervello. Wicked nasce per trovare una cura, ma é da più di cinque anni che ci prova e ormai é rimasta solo una città in tutto il mondo. Mette degli Immuni nei Labirinti e li studia, insieme a dei non Immuni. Poi abbiamo scoperto l'esistenza dei Semidei, che sono tutti immuni al virus originale, e da allora Wicked rapisce solo loro»

Non volava una mosca e non c'era neanche il più piccolo animale. Faceva caldo, ma si poteva stare senza coperta in testa.

«In che senso originale?»
«La Puntura, per esempio, é il Virus modificato. Non é un vaccino ma una variante creata in laboratorio che si usa per vedere le vostre reazioni da Immuni»
«Che senso ha far morire gli ultimi esseri umani rimasti?»
«E io che caspio ne so?»

Lentamente riuscirono a togliere completamente i mantelli dalle teste e a camminare liberamente. Dove stavano andando, non ne avevano idea. Ma avrebbero trovato il Porto Sicuro, questo lo sentivano.

«Annie... Come stai?» le chiese Percy. Alla ragazza scappò una lacrima che nascose abbassando la testa per piegare il mantello. «Non. Chiamarmi. Annie.» disse dura «Secondo te come posso stare? Non so che rapporto avevo con Nico prima di questo casino, ma in due anni é diventato molto di più di un semplice migliore amico. Percy, Nico é... Era mio fratello. E anche Jason, Will e Leo. Da Will in poi, sono tutti miei amici o qualcosina in più»

Percy annuí facendosi passare il sacco da Charles e prendendosi il peso. «E io?»
«Senza dubbio provo dei sentimenti forti per te... Solo non ho ancora deciso se sono positivi o negativi» gli rispose la figlia di Atena. Percy sorrise «Be' allora quando avrai deciso, me lo farai sapere» sorrise anche lei.

«Stavamo insieme...» il ragazzo e la ragazza si guardarono. Parlavano da poco ma avevano avuto paura di quella parte. «Io e Nico... E lui ora...» Will era shockato «Siamo stati... Due anni... E non siamo mai... Dei...». Rachel gli mise una mano sulla spalla «Will, mi dispiace tanto».

«Michael... Anche Michael» riprese il ragazzo in trance «Era mio fratello. E io gli ho permesso di morire per me... Di nuovo...»

«Will... I ricordi ti stanno assalendo, devi distrarti» gli consigliò Chris, ma il ragazzo continuò a fissare il vuoto «E Lee... É morto di nuovo anche lui. Dakota, poi... É morto per proteggermi»

«La caviglia come va?» chiese Leo al suo compagno di viaggio. «Mi sta uccidendo» rispose Jason sincero facendo ridacchiare Leo. «Senti... Prima noi due... Cosa...»
«Come nella Radura» rispose Leo «Forse ora siamo più legati». Jason lo prese sottobraccio «Ci puoi giurare!»

«Allora Austin... Come va?» chiese Charles a disagio e, rendendosene conto, Austin ridacchiò. «Beh bene, credo. Adesso starai lontano da qualche martello, finalmente». Charles gli diede un pugnetto amichevole sul braccio «Non venivo così spesso, dai!»
«Come facevi a martellarti sempre lo stesso dito?» entrambi risero.

Travis e Connor invece stavano in silenzio. «Devo dirtelo: c'è qualcosa tra di noi» disse all'improvviso Connor e Travis annuí. «Niente di... Amoroso» specificò il più piccolo, Travis confermò di nuovo «Una specie di... Legame?»
«Si tipo... Che ne so! Ti voglio... Particolarmente bene...» ammise Connor e Travis se lo mise sottobraccio, sorridendo. «Anch'io piccoletto»

E camminarono. Camminarono ancora.

E camminarono finché non sentirono il familiare rumore di un'arma da fuoco che viene caricata e puntata sulle loro schiene.

The Myth Of The MazeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora