Dopo sette mesi di relazione Simone e Manuel non avevano detto niente a nessuno anche se i genitori l'avevano capito e lo sapevano giá.
Dante l'aveva scoperto molto tempo fa vedendo una registrazione di un video dove ovviamente c'era Manuel che dormiva sul letto di Simone.
Anita l'aveva capito guardando e parlando con suo figlio, riuscita va a capire quando era veramente innamorato o se era solo amicizia e quella con Simone non era solo amicizia.
Il loro settimo mese insieme era sdraiati sul letto Simone chiese "secondo te è era di dirlo a tutti?"
"Bha i nostri genitori lo sanno già sicuro e per il resto dipende tutto da te io lo avrei detto anche al primo giorno" rispose Manuel.
Dopo quell'affermazione si baciarono.
"Vieni con me" disse Simone, si alzarono dal letto.
"Predi lo zaino" disse il più piccolo al più grande
Dopo aver preparato tutto scesero mano nella mano e sempre il più piccolo disse "noi usciamo"
"Dove andate?" Chiese Dante fermandoli alla porta "è una sorpresa" rispose il figlio.
"E io posso sapere questa sorpresa!?" Chiese il padre
Simone si avvicinò all'orecchio di Dante e proprio in quel momento Manuel cercò di capire che intenzioni aveva il suo fidanzato, ma non riusciva a leggere il labiale e quindi guardò solo le labbra di Simone dopo di che Dante usci con "Si,si va benissimo, andate, andate"
Dopo esser usciti ed essere andati verso il motorino bianco Manuel chiese "Simo, Simo a Simò fermate un attimo".
"Dimmi" rispose Simone con un sorriso grandissimo
"Dove stiamo andando?" Chiese
"È una sorpresaaaa" gli rispose Simone.
Mentre si stava cercando a destinazione Manuel capi che quella strada non la conosceva "ma siamo fuori Roma" chiese
"Si" rispose Simone che stava guidando.
L'aveva intuito perché la scritta Roma era cancellata.
"Ok siamo arrivati chiudi gli occhi" gli comandò Simone a Manuel
Lui lo ascolto e si ritrovò a guardare una spiaggia piena di sassolini e il mare.
"Venivo qua con papà le poche volte
che c'era" chiari i dubbi del perché lo avesse portato qua anche se Manuel non gli aveva chiesto proprio niente.
"Era molto bello quando c'era,a bruttissimo quando se ne andava" rispose Simone "e qua sopra c'era un calcetto" gli spiegò avviandosi per vedere se c'era ancora,ma si sentì fermare "Simò e una cosa bellissima quella che hai fatto" di disse Manuel con la dolcezza negli occhi
"Sono contento che ti piaccia" rispose Simone con un sorriso.
"No non c'è più il calcetto..."
"Però io e papà prendevamo le pietre e vedevamo chi le lanciava più lontano" venne in mente a Simone
"Uffa ti avrei stracciato se no però io sono molto competitivo come ben sai quindi ti traccerò anche un le pietre" rispose Manuel
"Si come no" rispose Simone con il sorriso, non c'era niente di più bello di condividere una storia dolorosissima con Manuel, era la giornata più bella della sua vita.
Si misero a giocare con le pietre e "non sta andando proprio come avevi previsto" disse Simone con il sorriso
"Aspetta non datte per vinto Simò" rispose Manuel con il sorriso anche lui.
Finché non arrivò un buono piccolo "Eh piccolino cosa ci fai qua? Ti sei perso?" Chiese Simone
"No sono venuto con mamma" rispose il bambino.
Manuel lo aveva già visto da qualche parte ma noni ricordo dove finché non avvrivò la mamma "ti avevo detto di non correre, ti potevi fare male" disse lei arrivando dove era il piccolo
Quando arrivò Manuel non gli staccò gli occhi di dosso era incinta. Però poi si accorse che Simone lo guardava abbastanza male e quindi lo prese per mano e andò lontano da loro "Simò prima che dici qualcosa la stavo guardando perché non ci credo che posso essere qua anche lei e perché è incinta non per altro" spiegò Manuel
"Mh..."
"Non mi dire solo Mh" supplicò Manuel
"E cosa ti devo dire mi ha infastidito e non poco però va be' infondo è la tua ex è normale che tu possa provocare ancora qualcosa per lei" rispose Simone a occhi passi che non luccicavano più e non aveva più il sorriso si sentiva inferiore in tutto confronto a Alice, ma non provava rabbia ne delusione semplicemente tristezza.
"Ma che cazzo stai a dí Simò io amo solo te non amo né Alice né Chicca né nessun'altra persona io amo te" rispose Manuel mettendogli le mani sul viso
"E allora perché ti ha fatto quell'effetto" chiese Simone
"Perché non mi aspettavo che venisse proprio lei, ma nient'altro" lo rassicurò Manuel
"Va be' andiamo" disse Simone, ma ancora una volta Manuel lo fermò mettendogli le mani sul viso "hai capito?" Chiese.
Lui annuii.
Andarono verso il motorino quando una mano fermò Manuel "aspetta ti devo dire una cosa" era Alice
"Cosa?" Si girò brusco
"Come si può vedere sono incinta e..."
"E quindi?" Chiese Manuel con la sua aria da strafottente perché gli aveva fatto troppo male e la cosa fondamentale perché stava con Simone l'unica persona che ama veramente e ha amato veramente.
"Sono incinta di te" rispose la Alice
Simone si paralizzò "in che senso?" Chiese Manuel
"C'è solo un senso" gli rispose Alice
"È impossibile io e te lo abbiamo fatto una volta e poi è passato troppo tempo non sono io il padre" Manuel si mosse per andarsene ma quello paralizzato che voleva saperne di più era Simone.
"Di quanti mesi sei?" Chiese Simone
"Nove dopodomani partorisco" rispose
"È possibile eccome se è possibile Manuel io e te siamo insieme da sette mesi pensare che quando l'avete fatto era il compleanno di Chicca" salirono sul motorino "voglio il test del DNA" disse Manuel.
Per tutto il tragitto non volò una mosca Simone non ci poteva credere che il suo ragazzo stava per diventare padre, era deluso e non voleva parlargli, non ora.
Lo riportò a casa sua "allora ciao" lo salutò Manuel
"Si ciao" disse Simone non guardandolo negli occhi e se ne andò ma arrivò un suono "vedrai che il non sono il padre" veniva da Simone
"Io invece credo di sì se non lo fossi okay ma se lo fossi che cosa facciamo" .
Manuel non rispose "te lo dico ci lasciamo e tu vai da Alice e da tuo figlio"
"No" disse secco Manuel "non voglio che succeda questo"
"E allora cosa fai, fai come ha fatto tuo padre o il mio? Pensaci Manuel e quando lo sai chiamami, anzi fai una cosa non chiamarmi proprio finché non sai se sei il padre o no" Simone se ne andò.
Le parole di Simone lo avevano distrutto e se avesse mandato tutto a rotoli per questa stronzata?
E se fosse stato lui il padre cosa avrebbe fatto?
Rientrò in casa, non fece cene e per quella notte la prima volte dopo sette mesi non chiuse occhio per quelle parole che gli rimbombavano per la testa e perché non aveva Simone vicino a se e per Simone era la stessa identica cosa non riusciva a prendere sonno senza Manuel vicino perché Manuel era il suo ossigeno e per un periodo doveva vivere cercando meno dell'ossigeno.
STAI LEGGENDO
due persone e una sola anima
Lãng mạn"con te è diverso" queste parole gli frullavano in testa e non lo lasciavano in pace. Forse è meglio allontanarsi o se no chiedere un confronto, ma Simone sa che Manuel eviterebbe il discorso infondo è Manuel Ferro il più stronzo di tutta la scuola...