Erano passate un po' di ore da quando Simone aveva lasciato quella camera,la camera di Manuel, e nonostante sapesse che la colpa non era di Manuel non riusciva a stare senza il suo ragazzo.
Si chiuse in camera quale ore, abbracciò il cuscino e...pianse,pianse talmente tanto che non riusciva più a piangere a un certo punto ma il vuoto dentro di sé continuava ad esserci.
Aveva superato un mese bruttissimo,cercando di vedere del positivo in questa faccenda, aggrappandosi al pensiero che il suo fidanzato si potesse risvegliare, ma ora che é sveglio a quale motivo si deve aggrappare? Al fatto che é vivo forse, ma non cambierebbe né il dolore né la situazione.
Quindi che dovrebbe fare?
Mentre era peso tra questi pensieri entrò Manuel,si era appena svegliato, lo capì dalla faccia addormentata che aveva, cercò di no far vedere che stava piangendo, ma anche se non se.lo ricordava era pur sempre il suo ragazzo
"Penso che tu abbia sbagliato camera" disse cercando di asciugarsi le lacrime
"No, stavo cercando te" rispose Manuel con la voce di chi si é appena svegliato
"Me? Come mai?" Chiese
"Che hai?" Si accorse subito degli occhi lucidi
"Lo sai che non si risponde a una domanda con un'altra domanda?!" Cercò di evitare di rispondere
"A Simò, rispondi e basta"
Ecco il suo Manuel.
"Niente tranquillo, te invece rispondi anche tu alla domanda"
Manuel si avvicinò a piccoli passi verso il letto, ma tanto distante abbastanza da Simone per fargli sentire la mancanza di quel corpo.
"In realtà non lo so mi é venuto spontaneo venire qua, so solo che ho fatto un buttato sogno" rispose
A Simone venne da sorridere e quel sorriso era,dopo quello che era successo a Manuel, il suo primo sorriso sincero.
"Ao io faccio brutti sogni e tu te la ridi?!" non era quel modo arrogante che aveva prima di diventare amici per, si vedeva che qualcosa dentro di lui era cambiato, anche se non se lo ricordava.
"Vieni qua" fece spazio nel suo letto e gli indicò proprio quel punto.
Manuel per un po' esitò poi però con passo veloci si infilò nel letto di Simone
"Mi sembra così famigliare questo letto sai" disse il più grande
"Già, stavo ridendo perché tu, le poche volte che dormivi nella tua camera, e facevi un brutto sogno ti infilavi in questo letto cercando di non svegliarmi,ma...bhe non ci riuscivi mai e tutte le volte mi chiedi scusa per avermi svegliato ma io sorvolavo su questo e mi facevo raccontare il brutto sogno e poi ci addormentavamo abbracciati l'uno all'altra" raccontò Simone sorridendo, ma con le lacrime agli occhi per la nostalgia.
"Hey" disse Manuel girando Simone
"Hey guardami" prese il viso nelle sue mani
"Andrà tutto bene,ok? Riprenderemo a fare tutte queste.cose stupende che non ho mai fatto con nessuna e ritorneremo felici come prima. So che per te non é facile questa situazione, ma fidati non é facile neanche per me" continuò sempre con le sue mani sul viso di Simone.
"Ti giuro non vedo l'ora di riprendere la memoria perché so di avere un legame con te, molto profondo" sorrise
"Si vede che comunque rimani sempre il mio ragazzo sapevi cosa avevo da quando sei entrato in questa stanza" ora Simone non piangeva più perché tutte le lacrime me le aveva asciugate lui.
"Sei ancora Simone il sapientone?" Cercò di cambiare discorso, aveva un sorriso sulle labbra
"Non sono mai stato un sapientone" ora la sua voce non era più tremante
"Mi aiuti a recuperare, sai sono stato in coma un mese" propose
"Va bene, però se non riuscivi a capire un solo argomento, figurati quelli di tutto un mese" lo prese in giro sorridendo
"Non sei divertente" gli lanciò un cuscino
"Però possiamo studiare sul-" Manuel non riuscì a concludere la frase che la continuò Simone
"Sul letto se no mi fa male il culo"
"Già, come facevi a saperlo?"
"Una vita hai fatto i compiti con me e hai detto la stessa cosa" spiegò
"E quanto tempo é passato?" chiese
"Un bel po' di mesi"
"E tu ti sei ricordato questo particolare in tutto questo questo tempo?!"
"Perché sembri così sorpreso(" Chiese Simone
"Non lo so" rispose
"Ragazzi é ora di cenaaa" li chiamò il padre
"Ragaziiii" li richiamò
Manuel e Simone si guardarono e dopo risero
"Ci conviene andare" disse Simone
"Ma matematica?" Chiese Manuel
"La facciamo domani che é sabato" rispose Simone.
Si alzarono dal letto e andarono a cenare
"Dove eravate?" Chiese Anita
"Dante continuava a chiamarvi" continuò Anita
"E lo so, ma stavamo cercando di aver recuperare matematica a Manuel" si giustificò Simone
"Ah allora va bene"
"Hai riposato amore?" Chiese Anita a Manuel
"Si,ma a un certo punto mi sono svegliato per un brutta sogno e sono andato da Simone"
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due persone e una sola anima
Romance"con te è diverso" queste parole gli frullavano in testa e non lo lasciavano in pace. Forse è meglio allontanarsi o se no chiedere un confronto, ma Simone sa che Manuel eviterebbe il discorso infondo è Manuel Ferro il più stronzo di tutta la scuola...