Simone non chiuse occhio per la paura che succedesse qualcosa al suo ragazzo.
Era venerdì sera quindi il giorno dopo non sarebbe andato a scuola.
Verso le sei del mattino Simone sente un telefono vibrare e, siccome Manuel si era portato con sé il proprio voleva dire che era il suo telefono.
Chi poteva essere a quest'ora pensò Simone, prese il telefono e sullo schermo appariva il nome Manuel, Simone preso dal panico accettò subito la chiama e...
"Pronto Manu che c'è?" disse con aria ansiosa
"Lei é Simone giusto?" Simone sentì una voce che non era quella di Manuel e iniziò ad andare ancora di più nel panico, scese dal letto e si infilò i vestiti
"Si perché che é successo?" Chiese con aria preoccupata e confusa anche se dentro se lo sentiva che c'era qualcosa che non andava
"Bhe Manuel é stato ritrovato in un campo buttato come spazzatura e bhe io sono un medico,in questo momento é all'ospedale, però é in coma" gli diede spiegazioni il medico
"Ok ehm arrivo subito in ospedale" rispose lui frettoloso
"Non vuole prima parlare con l'agricoltore che l'ha trovato?" Chiese il medico
"No voglio parlare con lei delle condizioni di Manuel, poi parlare con l'agricoltore e infine sporgere denuncia"
"Ok l'aspettiamo allora" appena chiuse la chiamata Simone sbuffò
"Pezzi di merda" disse
Decise di non dire niente a suo padre e ad Anita visto che erano le sei e un quarto, sarebbe andato solo lui da solo però una domanda che continuava a frullare nella testa di Simone era perché hanno chiamato dal telefono di Manuel e non da quello dell'ospedale??
Sente al piano di sotto cercando di non svegliare nessuno e una volta uscito prende il motorino e va verso l'ospedale.
Una volta arrivato lì va in segreteria
"Vorrei parlare con il dottore che si occupa di Manuel Ferro e stato portato qua poche ore fa da un contadino" da spiegazioni
"Mi spiace ma se non sa il cognome del medico é un po' difficile" gli dice la segretaria
"La supplico io devo vedere Manuel" iniziò ad alzare la voce
"Non posso se non mi dice il cognome del dottore e per favore abbassi la voce" e proprio in quel momento arrivò un medico
"Stai tranquilla Silvia sono io che mi sto occupando di Manuel"
"Oh sì certo dottor. Verdi, mi scusi"
"Figurati" dice dandole le spalle e accompagnando Simone al secondo piano
"Dottore Manuel quando é arriva ti com'era messo e che lesioni ha?" Chiese subito Simone
"Bhe... era masso molto male si vede che é stato picchiato ma non con le mani o cose del genere, al meno all'inizio si vede che avevano iniziato con le mani e poi gli hanno tirato calci dello stomaco, poi però sono passi a fruste e si vede che la persona che l'ha picchiato aveva degli anelli..." Fece una piccola pausa
Simone non era stupito di ciò più o meno gli avevano fatto la stessa cosa solo che non hanno utilizzato fruste o cose simili
"...bhe ha cinque costole rotte e molte slogature e piccole rotture" continuò il medico
Simone si sedette e iniziò quasi a piangere
"E adesso lo posso vedere?" Chiese non guardandolo negli occhi, vedendo che però una sua risposta non arrivava lo guardò
"Dottore Manuel si riprenderà,vero?" Insistette
"Una cosa che non le ho detto per non preoccuparla e che ha anche un trauma cranico quindi quando si risveglierà ci sono alte probabilità che perda la memoria"
No! No! No! Non può essere! Prima lui poi Manuel,no!
A quel punto non gliene frega a niente se il dottore lo vedesse piangere perché con le sue parole lo davo distruggendo.
Manuel potrebbe non ricordarsi di lui quando si risveglierà, non si ricorderà dei bei momenti passati assieme e tutti il resto.
A Simone é crollato il mondo addosso
"Le posso chiedere un'ultima cosa?" Chiese guardando il medico ovviamente era già in lacrima da chissà quanto, il medico annuì
"Perché ha chiamato dal telefono di Manuel e non da quello dell'ospedale?" finalmente poteva avere una risposta
"Perché me l'ha chiesto il tuo ragazzo, quando é arrivato qua era ancora cosciente e mi ha chiesto se potevo chiamare te, sapeva che eri sveglio e che lo stavo aspettando a casa e mi ha raccontato di quanto ti ama e del fatto che ha chiamato te per non fare ricoverare la madre perché avrebbe avuto un infarto ha detto di dirle che gli dispiace per quello che ha fatto, penso che lo sappiate voi due cos'ha fatto per quello non ho fatto domande e poi...a perso coscienza" confessò il medico
"Ok vorrei parlare un'attimo con il contadino"
"Si certo" il medico se ne andò e fece venire il contadino
"Salve, posso chiederle come l'ha trovato
"Bhe io inizio a lavorare alle cinque e mezzo del mattino e mentre davo andando a vedere il mio basilico come cresceva ho trovato il ragazzo, avevo paura che fosse morto, era debole ma non morto, e continuava a parlare di un certo Simone penso se sei tu Simone..."
Lui annuì
"Bhe gli ho detto che lo portavo in ospedale e lui non voleva, ma io non l'ho ascoltato e l'ho portato in ospedale"
"Ha fatto bene non lo deve mai ascoltare quando si tratta di non andare in ospedale"
"Ragazzo,mi dispiace per quello che é successo però non capisco perché ha voluto parlare con me e non capisco perché quelle canaglia che hanno picchiato il ragazzo l'abbiano buttato come un sacchetto della spazzatura nei miei campi"
"Guardi so chi é stato ma non so perché l'ha messo nei suoi campi, magari pensavano che fossero abbandonati" spiegò il ragazzo
"Ne é proprio sicuro di chi é stato?" Chiese il povero uomo
"Si ne sono convinto...diciamo che Manuel si é messo nei casini con persone losche, infatti adesso vado dalla polizia e dirgli che devono sorvegliare la stanza di Manuel, é debole ed é facile da uccidere"
"Bravo ragazzo, ora devo andare scusa" mi salutò dandomi una pacca sulla spalla e Simone chiese se poteva entrare visto che era ancora presto e la caserma non era ancora aperta, rimase da solo insieme a Manuel nel letto, in coma, e iniziò a piangere e rimanere tra in suoi pensieri e iniziò a parlare con il suo ragazzo prende gli la mano "Bhe molte persone in coma sentono e spero che anche tu mi senta, mi dispiace Manuel non so cos'hai fatto per essere ridotto così e un po' mi spaventa saperlo, Manuel mi manchi già e spero che avrei la memoria nonostante ci sono pochissime probabilità, ma non riesco a pensare a una vita senza che tu sai cosa abbiamo attraversato, i nostri momenti belli e quelli brutti ora come ora mi piacciono anche quelli brutti" fece un piccolo sorriso tra le lacrime.
"Ok ora ti lascio tanto ritorno dopo però ci saranno Anita e mio padre" staccò la presa e iniziò ad andare verso la porta e mentre aveva la mano sulla maniglia si girò con i suoi occhi tristi a guardare il ragazzo dell'letto in coma ed era consapevole che da quel momento in poi la sua vita sarebbe andata di male in peggio.
Usciti dalla stanza e dall'ospedale andò verso la caserma con il suo motorino erano le sette e un quarto
"Salve" salutò Simone ancora con la voce spezzata
"Salve" salutò la segretaria
"Perché é qui?" Chiese lei
"Voglio denunciare due persone"
"Si vada in quella stanza, la potrà parlare con un poliziott"
"Ok" si sedette
"Allora chi deve denunciare?" Chiese il poliziotto
"Due persone so solo che fanno affari loschi, macchine rubate, droga cose così e si vanno chiamare Sbarra e Zucca li trovate in un deposito" denunciò Simone
"Ok inizieremo a cercare ma non posso dirle che domani saranno già in carcere"
"Ah e oltre tutto volevo denunciarli per tentato omicidio di Manuel Ferro..."
"Oh questo cambia le cose ci attiviamo subito"
"Si, ma Manuel non é morto é in coma e ho paura che possano di nuovo fargli del male quindi può mandare due agenti a sorvegliare la camera 190 al secondo piano" chiese Simone
"Oh sì certo"
"Grazie mille" salutò tutti e se ne andò in un campo con una birra in mano e a pensare alla sua vita in questi ultimi mesi, al suo incidente, ha scoperto che aveva un gemello,Jacopo, all'incidente di Manuel...
Pensando a questo si stese a terra, passato un po' di tempo guardò il cellulare e vide le 10 chiamate perse di suo padre, le 5 di sua nonna e altre 5 di Anita, ma che ore erano?Erano le otto del mattino.
Decise di andare a casa, appena entrò in casa
"Dove sei stato per tutto questo tempo?!" Iniziò ad aggredirlo Dante
"Sono stato in tanti posti" disse non rivolgendo lo guardo su nessuno dei tre, guardava per terra.
"Manuel dov'è?" Chiese Anita
"Bhe..." non riusciva a guardarli in faccia gli veniva solo da correre fino arrivare in camera e piangere
"Amore che succede?" si avvicinò a lui la nonna
"Inizia dall'inizio Simone dove sei stato" adesso Dante si stava rivolgendo al figlio in maniera dolce
"Alle sei mi ha chiamato Manuel,ma...non era Manuel era il dottore, é stato ricoverato il ospedale con costole rotte, mini fratture e un trauma cranico" spiegò con la voce strozzata quando alzò lo sguardo vide Anita con le guance tagliate della lacrime e che scriveva suo padre a se
"Cos'è successo?" Domandò lei
"Non lo so... Penso che l'hanno picchiato,Sbarra e Zucca, e poi l'hanno gettato in un campo come un sacco di spazzatura" guardò la madre del suo ragazzo gli le lacrime agli occhi poi,per la prima volta, guardò prima sua nonna, aveva gli occhi spalancati e una mano sulla bocca poi si girò verso il padre, aveva la faccia triste e non poteva fare altro che confortare Anita
"La cosa peggiore e che c'è il rischio quando si sveglia perda la memoria" prese tutto il coraggio e l'ossigeno che aveva per dire questa frase
Alla nonna iniziarono a cadere qualche lacrime
"Dov'è lo devo vedere" disse ancora più sconvolta la madre in un sussurro
"All'ospedale camera 190, secondo piano" dopo aver risposto alla domanda di Anita, iniziò a salire le scale
"Simone" lo chiamò il padre e lui si girò
"Io vado con Anita in ospedale" lo informò e lui annuì poi si girò e continuò a salire le scale.
Dopo un po' di tempo entrò la nonna in camera sua
"Amore..."
"Nonna" si tirò su e si sedette sull'letto
"Come ti senti?" Simone pensò che era una domanda scontata, come voleva che si sentiva? Fino a poco tempo da invece pensava che la domanda "come stai?" non era per niente scontata
"Sto male nonna...pensare che il mio fidanzato appena si sveglia non si ricorderà di me, di noi, dei momenti belli e di quelli brutti, fa male, molto male" confessò tutto e poi Simone copi che la nonna non gli iscriva fatto questa domanda perché no sapeva come stava, ma per farlo sfogare, allora continuò a parlare "Gliela farò pagare"
"Amore sei proprio sicuro che siano stati quegli uomini a picchiare così brutalmente il povero Manuel?"
"Si nonna, purtroppo Manuel aveva iniziato di nuovo a vederli e non so il motivo, non me l'ha voluto dire, lo dovevo fermare nonna...se l'avessi fermato adesso sarebbe qua con me, con Anita, con tutti" si prese le colpe Simone
"Amore non ti torturare per questo...lo so sto dicendo cose scontate,ma non é colpa tua Simone, non sapevo cosa gli avrebbero fatto e non sai neanche il motivo del perché l'abbiamo fatto"
"Li ho denunciato e comunque nonna quelle persone non hanno un vero motivo per gonfiare di botte le persone.
Secondo Manuel si è rifiutato di fare qualcosa di illegale e l'hanno ridotto così e si é anche colpa mia..."
"No Simone, non é colpa tua e anche e anche se lo fosse adesso é inutile guardare il passato, capito!"
Simone fece un sorriso sforzato " si nonna" disse e si abbracciarono forte.
Simone pensò che senza la nonna lui non poteva vivere e come farà quando morirà, ma come dice lei, é inutile pensare al presente o al passato, bisogna guardare il presente.Spazio d'autore
Scusate in questi mesi non mi sono fatta viva perché stavo passando un momento molto brutto, una disgrazia dopo l'altra e a giugno ho avuto l'esame e quindi non sono stata attiva anche per questo, scusate!
Ho perso anche un po' l'esercizio quindi spero che vi piaccia e che non ci siano tanti errori.
Vi amo per il traguardo raggiunto❤️
STAI LEGGENDO
due persone e una sola anima
Roman d'amour"con te è diverso" queste parole gli frullavano in testa e non lo lasciavano in pace. Forse è meglio allontanarsi o se no chiedere un confronto, ma Simone sa che Manuel eviterebbe il discorso infondo è Manuel Ferro il più stronzo di tutta la scuola...