15.

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"Simó mi accompagni a fare fisioterapia?" Chiese dopo una settima del suo risveglio il più grande
"Si va bene"
Uscirono e andarono verso l'ospedale per fare fisioterapia e tutti i controlli.
"Aspettami un attimo che voglio una bottiglietta d'acqua" disse il più basso
"Vuoi che venga con te?" chiese Simone
"No, no tranquillo"
Dopo un po' ritornò di nuovo Manuel e non era come prima, era più... freddo, distaccato.
"Presa?" chiese Simone
Conoscendo il suo ragazzo avrebbe fatto vedere la bottiglietta e avrebbe detto con una faccia buffissimo "si", ma Manuel disse un semplice "si" tenendo lo sguardo per terra.
Simone si insospettí, ma non disse più di tanto solo un "sei tranquillo?" Manuel si degnò di guardarlo, ma il suo era uno sguardo sempre freddo e molto distaccato con una faccia molto interrogativa "si intendo é la tua prima seduta sei tranquillo, perché io quando l'ho fatto non ero per niente tranquillo" spiegò.
Se riconosceva il fidanzato avrebbe detto "perché hai avuto un incidente?" e invece rispose "non so perché dovrei essere agitato".
"Manuel ma che c'hai?" Chiese e poi continuò  "me lo spieghi, perché prima di andare a prendere l'acqua eri una persona poi sei cambiato" si fermò e quindi di conseguenza si fermò anche Manuel "sei distaccato, freddo, cos'è successo? Parlami. Ho sbagliato qualcosa? Perché lo sai che per me é complicato e se mi dici che cosa ho sbagliato non lo farò più" era confuso
"No ehm, devo andare" indicò la porta dove doveva entrare
"Manuel" chiamò Simone
"Non mi  aspettare ok?!"
Simone ovviamente non fece come gli aveva detto e contattò Chicca, ma gli rispose "da quando ci siamo lasciati lo dovresti sapere che non siamo in bei rapporti" in effetti lo sapeva, allora chiese a Laura, ma lei rispose "pensa  di essere ancora a inizio scuola e noi non ci parlavamo quindi non so niente problemi?" non voleva farla preoccupare così le rispose "no cosi tranquilla".
Dopo quando uscii da quella stanza la Roma cosa che disse "ti avevo detto di andartene a casa" cin una tono che non piaceva per niente a Simone, era lo stesso tono che aveva usato a inizio anno
"Mi spieghi cosa'ho fatto?" Insistette
"Mi ha cercato una certa Alice, dicendo che noi siamo fidanzati e che lei ha partorito da un po' di mesi un figlio mio, sei un bugiardo"
STRONZA.
"Non é vero Manuel" cercò di avvicinarsi a lui, ma si allontanò
"Ha le prove, io lo sapevo, mi sembrava che io non fossi frocio"
Il cuore di Simone si  spezzò
"Chiedi a tua madre" cercò di rimanere calmo
"Devi andare" continuò poi Simone
"Dove vai Simò" urlò Manuel
"Da quando tu interessa?!" Simone non si girò neache
"Simó" continuò a chiamarlo Manuel, ma lui non rispose più, camminava, camminava, camminava...fino a non sentire più la voce del ragazzo che gli ha appena spezzato il cuore.
Questa Alice gliela pagava, ma non ora.
Andò nel suo posto, fuori Roma, quel mare, aveva bei ricordi la, le gironata con suo padre, quella sera con Manuel...ok gli veniva da piangere, ma tanto chi l'avrebbe visto.
Dopo un po' di tempo che per Simone sembrava infinito prese il telefono in mano, 20 chiamate perse di Manuel, glia aveva lasciato un messaggio in segreteria
"Simó che ti é preso, anche se fosse come dice Alice,e io ne sono convinto, ci tengo a te, sai sei stata l'unica persona che mi ha compreso e anche se non mi ricordo niente so che con te avevo un legame indescrivibile anche se ancora lo devo metabolizzare come sia possibile, Simó per favore chiamami" questo era il messaggio di Manuel, ma Simone non aveva intenzione di richiamarlo.
Altro messaggio di Manuel "Sai ho appena visto il bimbo che dovrebbe essere mio figlio e effettivamente non mi assomiglia per niente e non assomiglia neanche a lei, però bho, Simó dove sei mi sto iniziando a preoccupare che ti dia successo qualcosa" Manuel era fatto così, fa le cazzate e appena si accorge di averle fatte ti cerca, fa di tutto e di più, ma rare volte ti chiede scusa, con me l'ha fatto una volta.
Guardò il telefono e c'erano 15 chiamate perse dal padre, poi un altro messaggio
"Simó ho appena chiamato tuo padre e sono tutti molto preoccupati, ti prego capisco che ce l'hai con me, ma almeno a tuo padre rispondi"
Capisco... Capisco eh.
Certo tuti capiscono ma alla fine sei sempre da solo.
Decise però di non far preoccupare suo padre, si immagina l'angoscia del padre contando il fatto che a perso un  figlio e non ne voltava perdere un altro figlio.
"Papà" chiamò il padre
"Simó" rispose Manuel
"Ah sei tu"
"Simó dove sei?" Chiese
"É inutile che te lo dica perché tanto non te lo ricordi, ti ho portato una volta in questo posto perché era un posto che mi rendeva felice" spiegò Simone
"Anche se non ti impara niente... ora mi passi mio padre?!"
"Non é vero che non mi impara niente, comunque ora te lo passo"
"Pronto Simone" la voce di suo padre... l'uomo che aveva sempre odiato che che sono da un po' di mesi aveva imparato a comprendere, aveva la voce preoccupata.
"Papà" rispose lui e incominciarono le lacrima, ma cercò di non farlo capire
"Dove sei Simone?" Chiese il padre
"Tranquillo papà,ora vado in un altro posto devo risolvere delle cose" disse
"Simone non ti mettere nei casini ti prego, dove sei?" Supplicò il padre
"Tranquillo papà non sto andando da persone losche come Sbarra e Zucca, comunque sono nel posto dove andavamo sempre quando ero piccolo e devi il padre settimanalmente" spiegò
"Sei fuori Roma, Simó se ti succede qualcosa sono casini, oranti vengo a prendere"
"Papà ti ricordi questo posto? Quando giocavamo a tirare le pietre il più lontano possibile e ti stracciavo  sempre" sorrise un po' Simone, ma era comunque in lacrime
"Si certo che me lo ricordo" rispose il padre con un po' di nostalgia
"Ora devo andare da un persona, ma sono a Roma quindi stai tranquillo ritorno tra un po' ok?!" Era già tardi
"Da chi vai?"
"Alice papà, ora vado ci vediamo dopo ciao"
"Ciao Simone"
Attaccò la chiamata. 
Dopo una buona mezz'oretta arrivò dove lavorava Alice, quindi vicino alla sua scuola.
"Alice" la chiamò Simone
"chi sei?" chiese Alice facendo la finta contata
"Chi sono? Sono due cose o hai la memoria corta, molto corta oppure fai la finta contata, in tutti e due i casi non m'importa" cercò di stare il più rilassato possibile.
MA COME POTEVA STARE CALMO?!
"Oh tu non sei il "ragazzo" di Manuel"
"Senza le virgolette" precisò Simone
"Vedi che se vuoi ti ricordi" continuò
"Ho saputo che ha perso la memoria" cambiò argomento
"Si e tu te ne sei approfittata" era ancora calmo, forse
"Non so di che cosa tu stia parlando"
ANCORA, CONTINUAVA A FARE LA FINTA TONTA.
"Lo sai benissimo Alice di che cosa parlo e inutile che continui a stare sulla difensiva, so tutto" spiegò
"E mi domando perché? Perché dopo tutti questi mesi, sei rimasta a corto di soldi?" Pausa "spiegami Alice perché?" Continuò
"Perché mio figlio merita di avere un padre" spiegò
"E perché questo lavoro lo dovrebbe fare Manuel che ha quasi diciott'anni e non lo può fare il padre del bambino, quindi sputa il rospo perché questa giustificazione non sta né in cielo né in terra" era arrabbiato e si vedeva, iniziò ad alzare la voce.
"Perché voglio Manuel al mio fianco, l'ho capito troppo tanti me ne rendo conto, ma lui prendendosi me sapeva che doveva prendere anche mio figlio e ha accettato lo stesso, ora mi serve una mano nel gestire i bambini e Tommaso poteva benissimo essere di Manuel"
"Poteva, ma non lo é, stai pensando alla tua felicità e a quella dei tuoi figli e ti posso anche capire, ma hai pensato a lui cosa vuole, hai pensato che ora ha un ragazzo che ci è rimasto di merda troppe volte per colpa sua e l'ennesima volta é stata un po' di ore fa, ma non per colpa sua ma tua" pausa "hai mai pensato a come ci siamo sentiti noi quando Manuel era in coma, la risposta é no quindi te lo dico io, la madre era disperata e aveva paura di perdere il figlio, penso che tu possa capire cosa si prova, anzi no non lo sai perché per fortuna i tuoi figli non hanno mai richiesto di morire , mio padre era come se rivivesse quello che é successo un po' di anni fa con mio fratello perché per mio padre Manuel é come un figlio e vuoi sapere cos'è successo a mio fratello di 3 anni?! É MORTO, mia nonna é come se avesse perso un altro nipote e per quanto riguarda me ero fiducioso che lui si risvegliasse, però mi faceva male il fatto che lui non si sarebbe più ricordato di noi e questo mi devastava, mi devasta tutt'ora, e adesso attivi tu bella bella e dici "no ti in realtà sei fidanzato con me e abbiamo anche un figlio, guarda" mentre non ci sei mai stata nei momenti più bui" erano parole d'odio profondo, Simone non aveva mai odiavo qualcuno per davvero, anche suo padre, ma con Alice non ce la poteva fare, la odiava perché mesi prima aveva tenuto Manuel distante da lui e ora che stava facendo la stessa cosa.
"E tu ti metti nie miei panni?" Non aveva capito nulla di quello che le aveva appena detto.
"Una mamma singole, con due benino da due persone diverse, divorziata con il padre del bambino più grade e il padre di Tommy non si é mai preoccupato di niente non mi ha mai neanche cercata, mi dispiace Simone, ma Manuel é la mia unica salvezza" spiegò
"Peso che stare con Manuel é così facile, certo tu non hai mai avuto una relazione con lui solo sesso e basta quindi non sai com'è, non sai quando ha un giorno no come trattarlo perché é più nervoso e incazzato che mai e fidati non lo calma il sesso, forse per un po', ma poi riprende la sua giornata di merda e continua a essere nervoso.
Con questo non dico che Manuel é una persona pessima perché se no ora non ci starei insieme e non lo amerei, ma questo non vuol dire che non sia una persona complicata con cui stare insieme" si fermò "Ah e per quanto riguarda la tua situazione Anita, so che la consci ma giusto per ricordartelo, Anita ha cresciuto Manuel sta sola senza nessuno e oltre tutto era giovanissima, ma non ha fatto come stai facendo tu, non è andato dalla prima persona con cui stava prima di avere Manuel e ha detto "tu da oggi stai insieme a me anche se adesso hai una fidanzata, non m'importa" non l'ha mai detto" alzava sempre più la voce
"Si é fatta un culo quadrato, però certo perché fare sforzi quando hai un minorenne che non lavora e che se da mini lavoretti li fa per aiutare la madre,no?!...e oltre tutto tu non conosci Manuel, cosa può dire di lui? Che é bravo a letto nient'altro perché alla fine avete fatto solo questo, non sai che lavoretti fa perché quando con quei "lavoretti" si é messo nei guai c'ero io e la sua famiglia,nesun'altro" Era sempre più incazzato
"Ok forse non lo conosco come te e quindi? Cosa cambia, per amare una persona non bisogna sapere più di tanto, basta solo amarla" mo era diventata una poetessa?!
"Cambia che tu non ami Manuel, tu vuoi stare con lui perché pensi che ti risolva dei guai, ma spoiler non é così anzi a volte Manuel te li triplica i problemi e sta a te poi decidere se affondare con lui o lasciarlo affondare da solo" 
"Oh senti il poeta" rise
A Simone salì ancora di più la rabbia
"Sono venuto qua solo per dirti che devi dire a Manuel che stai scherzando o qualche altra scusa" si incamminò per andarsene e senti
"Se no che fai?" era ovviamente la voce di Alice
"Se no gli devo spiegare a Manuel la verità e a un certo punto forse non crederà a me, ma sicuramente crederà di più a sua madre che a una sconosciuta" non le rivolse neanche uno sguardo, vedeva solo le spalle di Simone niente di più
"Ho già perso troppo tempo con te, ciao Alice" concluse e se ne andò.

Sono a casa
"Simó" senti solo la voce del suo ragazzo e poi sentì solo un corpo caldo abbracciarlo
"Non sparire più così ti prego, mi hai fatto prendere un infarto" continuò
Chiuse gli occhi, era da tanto che sono sentiva il corpo caldo di Manuel
"Tesoro" la nonna
Manuel si staccò.
"Nonna" anche la nonna mi abbracciò
"Tesoro mi volevi far morire?!" disse la nonna, lui non chiuse gli occhi, non ci riuscì perché i suoi occhi erano puntati sul ragazzo bellissimo e riccio.
"No nonna per carità divina non me lo sarei mai perdonato" disse lei staccandosi della nonna e si fermò a guardarla.
"Simone"
"Papà"
Lo abbracciò "non far-" stava per concludere la frase, ma lo fece Simone al posto di Dante"farmi più precisare così Simone, lo so papà"
Si staccò anche dal padre e davanti a lui rimase solo Anita
"Ti prego Anita non dire le stesse cose che hanno detto loro,sii un po' più originale" scherzò Simone
"E cosa di crei dire, smettila di fare il cretino Simone" disse e lo abbracciò
"Lo so che ti ho trattato male quando Manuel era in coma, ma lo sai che per me sei come un figlio vero?"
"Certo che lo so, é acqua passata, eravamo molto tutti tesi in quel periodo"
Si staccò anche da Anita.

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