3. la lettera

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Aprí la porta e vide gli occhi di Simone, negli occhi non aveva piú la rabbia come l'ultima volta che li ha visti, però non c'è la fece, richiuse subito lo porta non dando a Simone neanche il tempo di alzarsi da terra.
"Per me puoi rimanere lì fino a domani" rispose Manuel, sapeva che il più piccolo ci teneva a lui e anche lui lo aveva fatto soffrire, ma con quelle parole "non mi fido perché hai tradito Chicca con Alice, donna più grande di te di 10 anni" e gli faceva male perché era la cosa di cui si pentiva di più visto che aveva fatto soffrire sia Chicca che Simò e alla fine ci aveva pure rimesso.
E lui gliel'ha ricordato.
Era mezzanotte e non riusciva a chiudere occhi quando senti che un telefono squillava, era il telefono di Simone, e poi sentii che si allontanava , uscì dalla stanza e vide Simone scrivere una lettere molto lunga e poi se ne andò.
La mattina dopo vide che quella lettere era per lui, ma la voleva leggere a scuola.
Alle prime due ore cerò di non avere un contatto visivo con Simone anche se sentiva il suo sguardó fisso su di lui.
Al primo intervallo lesse la lettera
Ciao Manuel,
So che non mi vuoi parlare e non hai tutti i torti ho toccato un tasto a te caro e che ti fa soffrire.
Sai che non sono bravo quanto te ne nel parlare ne nel scrivere, però ci provo.
Ho aspettato per tanto tempo che tu ricambiassi il mio amore e non te ne faccio una colpa.
So di essere stato stupido, Manuel, ma non voglio rovinare quel rapporto che per tanto tempo ho cercato, anche facendomi del male da solo e soffrendo molto.
Era scosso dalla rabbia non ero io a dire quelle cose o almeno ero io ma non ci vedovo più perché penso che tu posso disfarti di me quando ne hai voglia e il mio essere geloso è mia insicurezza perché ho paura che Alice ritorni, e se Alice ritorna dicendo che ti ama tu che fai? Sono sottoposto a questo tipo di domande tutto il giorno, per paure che se mai dovesse ritornare, tu mi lasceresti e andresti con lei, ma sono paranoie mie.
E se ho detto quelle parole non è per colpa tua, ma mia.
Ti prego scusami.
Ti amo tanto.
                                     Simone Balestra

"Dobbiamo migliorare sembrava che scrivesse al suo capo per scusarsi e non al suo ragazzo, comunque penso che gli scriverò anch'io una lettere" pensò ad alta voce Manuel

Simò in anzi tutto devi migliorare che sembra che scrivevi al tuo capo di lavoro e non al tuo ragazzo, comunque l'ho capito ieri quando ho visto i tuoi occhi praticamente lucidi, so che io ti ho fatto soffrire e niente di tutto ciò che io ho fatto a te e confrontabile con le parole che mi hai detto tu.
Non volevo farti passare il messaggio che è tutta colpa tua, perché non è colpa tua o almeno non solo tua la colpa.
E anche tu mi devi scusare perché anche io sono andato di matto quando ti ho visto ridere e scherzare con Emanuele.
E poi per quando riguarda Alice gli direi che lei mi ha utilizzato e mo' si attacca al cazzo e non quello mio e che io ho giá un altra vita con te ed è molto più felice di quella che avevo con lei.
Ti amo tanto e mi manchi.
Ah prendi nota di come ho scritto questa lettere perché è così che si scrive.
E gliela mise sotto il banco.
Erano a filosofia quando Simone lesse la lettera e si è visto che all'inizio e alla fine ha fatto un sorriso e quando vide il suo sorriso in volto anche Manuel si mise a ridere.
Era ritornato tutto a posto e adesso entrambi avevano la certezza che i nuovi arrivati siamo soltanto degli amici e che nel caso Alice si fosse ripresentata Manuel l'avrebbe mandato a fanculo.

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