Capitolo 9

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questo capitolo è per te, Ferz, che rompi sempre le palle ma ti voglio tanto bene ♡


Harry

"Che cosa?!" Urlo scioccato, mentre mia figlia assume un'espressione colpevole, scivolando in basso sulla sedia.

"Ok io me ne vado a fare i compiti" cerca di scappare in camera la ragazza, alzandosi dalla sedia e correndo verso le scale.

"Hey! Torna immediatamente qui Emma!" Urlo, scattando in piedi e camminando a grandi falcate verso le scale.

Salgo le scale velocemente, bussando insistentemente alla sua porta.

"Puoi anche non bussare sai, non ti apro lo stesso" Risponde dalla stanza.

Sospiro pesantemente, appoggiando l'avambraccio al legno e posando la fronte su di esso.

"Haz?" sussurra Louis da dietro, abbracciandomi i fianchi con le braccia e posando la testa sulla mia spalla.

"Beh avevi ragione, ce lo ha detto" ridacchio piano, spostandomi dalla porta e appoggiando la schiena al muro, trascinando Louis con me, che si appoggia al mio busto, con le braccia ancorate alla mia vita.

"Vedrai che tra poco esce dai" cerca di tranquillizzarmi Louis, strofinando il naso sulla stoffa della mia felpa.

Sospiro e lo stringo a me, baciandogli i capelli.

"Sapevo che dovevo portarla io a scuola...Ma poi cosa vuole quel dottore del caz-" sibilo, stringendo i pugni sui suoi fianchi.

"Hey...tranquillo amore...Le ha fatto un favore, e sono sicuro che non le ha fatto nulla" mi rassicura Louis, sorridendo dolcemente.

"Piuttosto...quel tipo..." inizio seriamente, vedendo il suo sguardo inscurirsi e franare a terra.

"Hey amore...non avere paura" sussurro alzandogli il mento con due dita e incrociando i suoi occhi celesti.

"Lo hai rivisto?" dico seriamente, guardandolo dritto negli occhi.

"Non..." sbuffa, tentando di sfuggire al mio sguardo.

Ritrovo subito i suoi occhi, gli afferro il viso con le mani chiuse a coppa sulle sue guance accarezzandogliele dolcemente.

"Lo hai rivisto?" ripeto, cercando di addolcire il tono.

Sbuffa sconfitto e abbassa lo sguardo, annuendo.

Un verso simile a un ringhio mi esce dal fondo della gola, e guardo Louis, che singhiozza silenziosamente.

"Nono tesoro mio...non fare così...Mi spezzi il cuore" mormoro tristemente, mettendo una mano sui suoi capelli e portando il suo viso sul mio petto, abbracciandolo amorevolmente.

"Ma lo abbiamo denunciato perché...perché non mi lascia stare...?" Domanda flebilmente.

Lo stringo di più, non riuscendo a trovare una risposta alla sua domanda.

"Vado in bagno, aspetta un momento" si stacca di scatto dal mio corpo, scappando il bagno e lasciandomi di stucco con un'espressione confusa in volto.

"Cosa? Ma stai male? Lou! Stai male?" Domando avvicinandomi velocemente alla porta.
"Nono tutto ok!" risponde, il legno in mezzo a noi mi impedisce di capire se mente oppure no.

"Ok piccolo. Vado giù allora" mi allontano solo quando sento la sua risposta affermativa. Passo davanti alla stanza di Emma e sospiro, scendendo le scale.

In cucina trovo Will, che sta comodamente allungato sulla sedia e i piedi sul tavolo, mentre smanetta con il telefono tra le mani. Gli passo davanti e spingo i suoi piedi giù dal tavolo, facendolo sussultare.
"Papà! Mi hai spaventato!" sussulta posando il telefono in tasca e sedendosi composto sulla sedia, appoggiando i gomiti sul ripiano liscio del tavolo.

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