Capitolo 10

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Emma

"Emma no ferma dai. Papi non sta bene e papà si è raccomandato di non fare nulla di pericoloso. Non farlo incazzare oggi, hai visto come sta papi" si lamenta Will, seguendomi e tentando di fermarmi dal compiere qualche follia.

"Stai diventando noioso William, aiutami a salire che lego la corda" lo abbasso sulle ginocchia e salgo sulle sue mani, dandomi la spinta per arrampicarmi sulla maestosa quercia in giardino.

"Ci sei? Ok tieni" mi lancia una spessa corda, che afferro, seduta a cavalcioni su uno spesso ramo.

Annodo abilmente la fune al ramo, vicino al tronco, per essere certa che non ci molli.

"Ci siamo!" scendo dall'albero e mi metto difianco a Will, che guarda con un piccolo sorrisetto il lavoro.

"Vieni, facciamo qualche nodo, così è più figo usarla" dice il ragazzo, facendomi sorridere soddisfatta. Sapevo che non sarebbe riuscito a resistere.

"Falli tu, io controllo dalla finestra che i piccioncini siano entrambi a letto. Raggiungimi quando hai finito, mi devi calare" mi arrampico nuovamente sull'albero e salgo sul tetto, camminando con attenzione fino al lato della camera dei miei genitori.

Will è difianco a me pochi secondi dopo, mentre si strofina le mani tra loro.
"Ci sei?" domando inginocchiandomi sulle tegole "Si, quando sei pronta" si mette dietro di me, aspettando una mia risposta affermativa.

"Io sono sempre pronta Will" mi sdraio sulle tegole, sporgendomi con il torace fuori dal bordo del tetto, scendendendo piano, mentre Will mi afferra le caviglie, aiutandomi.

È buio ormai, nonostante siano a malapena le 19, ma è un bene. Non credo che sarebbe stato piacevole se i vicini vedessero una ragazzina sporgersi pericolosamente da un tetto, tenuta per le caviglie da un ragazzo della sua età.

"Più giù Willy, vedo a malapena il letto"

"Ricevuto" e mi abbassa di parecchi centimetri, facendomi vedere chiaramente papà e papi sul materasso, mentre si coccolano. Papà è seduto contro la testiera del letto, con il marito accoccolato sopra di lui. Stanno parlando, papi ha gli occhi chiusi e papà gli accarezza dolcemente i capelli e le gambe.

Sto per dire a Will di tirarmi su, ma sbatto accidentalmente la mano sul vetro, attirando l'attenzione di entrambi.
Papà sbarra gli occhi e sposta delicatamente papi da sopra di lui, appoggiandolo sul materasso. Corre alla finestra e prova ad aprirla, impiegando più tempo del necessario a causa delle mani che tremano leggermente.

"Cazzo porca puttana Will tirami su!" il ragazzo mi tira su con uno strattone, mostrandosi più forte di quello che da a vedere.

Mi siedo sul tetto proprio quando papà apre la finestra e "Emma! Dio mio Emma!" Urla in panico. Ma percepiamo entrambi quella nota furiosa nella sua voce.

"Papà?" Risponde coraggiosamente Will.

"Scendete immediatamente! O giuro che vi vengo a prendere e ve le suono!" Urla infuriato. Ecco. La nota furiosa.

"Ma-" provo a giustificarmi, scambiandomi occhiate impanicate con Will.

"Non osare fiatare! Tra dieci secondi vi voglio vedere davanti alla porta di questa stanza! Dieci secondi altrimenti vi vengo a prendere io!" e richiude la finestra.

Deglutisco a vuoto, in panico e guardo Will, che ha la mia stessa espressione.

"Quanti secondi sono passati secondo te?" Domanda Will guardandosi l'orologio.

"Più di dieci sicuramente" rispondo giocando distrattamente con un sassolino.

"Meglio scendere non credi?" domanda ironicamente Will, camminando verso il lucernario.

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