Capitolo 14

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Harry

"Harry" singhiozza Louis, facendomi alzare la testa dal cuscino "H-Haz" la sua voce si spezza.

"Lou?" mormoro con voce roca e graffiata dal sonno, alzandomi sui gomiti e accendendo l'abat-jour sul comodino, strofinando gli occhi con una mano chiusa a pugno.

Louis non risponde e continua a lamentarsi nel sonno, dimenandosi sul materasso tentando di scostarsi le coperte di dosso.

"Harry...Aiutami ti prego..." piange scalciando "Louis" lo chiamo dolcemente "Louis svegliati" lo scuoto delicatamente, facendogli aprire gli occhi di scatto.

"Louis?" lo chiamo preoccupato, vedendolo seduto sul letto con lo sguardo perso nel vuoto, le lacrime a solcare le guance arrossate.

Gli sfioro la spalla scoperta dalla maglietta, e lui sobbalza, voltandosi verso di me spaventato "Oh Harry" piange nascondendo il viso tra le mani. Il suo corpo viene scosso da forti singhiozzi, che fanno sobbalzare le sue esili spalle.

"No hey amore" mormoro "Non piangere piccolo, va tutto bene" lo prendo nelle mie braccia e lui si aggrappa al mio collo, nascondendo il viso sulla mia maglia.

"Louis? Mi dici cosa è successo?" accarezzo la sua schiena, sentendolo scuotere furiosamente la testa e singhiozzare più forte.

Provo ad allontanare la sua testa dalla mia spalla per guardarlo negli occhi, ma si aggrappa più forte a me "N-no non te ne a-andare" singhiozza disperato.

La sua voce mi fa spezzare il cuore "Amore mio sono qui non vado da nessuna parte" tira su con il naso e si asciuga un occhio con il palmo della mano.

Lo cullo per qualche minuto, e sentendolo russare piano contro il mio collo mi sdraio sulla schiena, facendolo sdraiare su di me.

Lo accarezzo dolcemente dalla nuca alle fossette di Venere, baciandogli la fronte e sussurrando dolci parole al suo orecchio.

Mi addormento nuovamente poco dopo, con Louis ancora sopra di me.

***
Settimane dopo...

Emma

"Hey feccia!" mi ridono dietro dei ragazzi in corridoio, vedendo seguiti a ruota da degli amici.

Non so come hanno scoperto che ho due papà, ma ora che lo sanno non fanno altro che prendermi in giro e ridermi dietro. Non so se è lo stesso per Will...ma spero proprio di no.

"E piantatela idioti!" esclama Bea, notando il mio sguardo teso in tempo e trascinandomi via dal corridoio.

"Tesoro stai bene?" dice cautamente, accarezzandomi un braccio. Annuisco e sforzo un sorriso, cercando di rassicurarla.

"Su, torniamo in classe" mi sistemo lo zaino in spalla e cammino fino in classe, cercando di non incrociare sguardi.

"Styles?" chiama il professore alzando lo sguardo dal registro "Vieni qui, interrogata" mi sfugge un lamento sofferente e mi trascino fino alla cattedra, vedendo Bea sorridermi incoraggiante con un pollice alzato.

Scuoto la testa per dirle che non so nulla, e lei strabuzza gli occhi scuri. È molto raro che io non sia preparata su una lezione.

"Styles parlami della rivoluzione francese" dice sorridendo, convinto che farò una grande interrogazione.

Mi sento male al pensiero di deluderlo e abbasso lo sguardo, sentendo gli occhi pizzicare. Scuoto la testa e chiudo gli occhi, non riuscendo a reggere il suo dolce sguardo.

"No prof mi scusi...non sono preparata" mormoro lasciandolo a bocca aperta dallo stupore. Nella sua materia intervengo sempre e ho ottimi voti, sono quasi sicura di essere tra i suoi studenti migliori.

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