Capitolo 13

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Emma

Che cazzo è successo?

Dio mi fa male la testa in una maniera assurda.

Ma dove sono? È tutto bianco e triste qui.
Uh merda. Sono in ospedale.

Dalla porta azzurra entra silenziosamente un uomo "Oh ben svegliata Emma. Come ti senti?" sorride.

"Mi fa male la testa" mormoro, portando due dita alla tempia.

"Tra poco ti opereranno, sei pronta?" dice dolcemente.

"Si ma... Dove sono i miei genitori?" mi guardo intorno leggermente spaventata.

"Uno di loro è qui fuori, te lo chiamo" esce dalla stanza e ritorna pochi secondi dopo con papi che si precipita accanto a me.

"La mia bambina" mi prende il viso e mi riempie di baci, facendomi sorridere. Avvolgo le mani sui suoi polsi e chiudo gli occhi, sentendolo baciarmi le guance ripetutamente. "Come stai amore mio?" mormora appoggiando la fronte sulla mia "Sto bene papi" sorrido "Dov'è Will? E papà?" "Arrivano amore, papà è andato a prendere Will a scuola" mi rassicura.

"Signor Tomlinson, la ragazza deve essere operata" dice il dottore, appoggiando una mano sulla spalla di papi, che riluttante si sposta da me.

"Coraggio piccola, siamo tutti con te" mormora papi baciandomi la fronte "Ti amo papi" sussurro. I suoi occhi azzurri si spalancano, bagnandosi immediatamente di lacrime "Ti amo anche io bambina mia".

Papi si deve staccare da me mentre mi portano in sala operatoria. Mi ha mandato un bacio con la punta delle dita e si è lasciato cadere su una sedia di plastica.

"Coraggio Emma. È solo una piccola operazione, dopo starai meglio" promette il chirurgo, sorridendo dolcemente e stringendomi la mano in segno di conforto. Annuisco e stringo più forte le sue dita, facendolo sorridere prima di alzare la mascherina azzurra.

"Ti facciamo l'anestesia e sarà come addormentarti ok?" dice dolcemente il chirurgo, preparando una siringa. Annuisco e deglutisco, respirando profondamente.

Cerco di rilassare i muscoli, sentendo l'ago perforare la pelle.

In pochi secondi mi addormento, e il tempo passa.

Will

"Styles?" entra una bidella, leggendo da un foglietto "Tuo padre ti è venuto a prendere, prepara le tue cose. Ha detto di fare in fretta".

Sbatto ripetutamente le palpebre, mettendo velocemente i libri nello zaino, ignorando le occhiate curiose dei compagni di classe e quella contrariata del professore.

Saluto velocemente ed esco dalla classe, correndo quasi davanti alla signora che mi ha chiamato, arrivando all'ingresso della scuola, dove papà mi aspetta.

"Will! Amore dobbiamo andare- Emma si è sentita male è all'ospedale ora-" mi abbraccia forte, e il mio cuore si ferma alla parola ospedale.

Mi stacco velocemente da lui, sbarrando gli occhi "Ospedale? Cosa è successo?! Sta-sta bene ora?" mi passo nervosamente le mani fra i capelli, respirando velocemente.

"Hey Will tranquillo, la stanno operando ora andiamo da lei" dice preoccupato dalla mia reazione, e dal mio respiro accelerato.

"Bene andiamo. Ora!" esclamo correndo fuori dalla scuola.
"Will! Santo cielo va piano!" urla correndomi dietro, cercando di stare al mio passo.

"Apri la macchina! Avanti muoviti! Apri la macchina!" escamo, forse con un po' troppa foga, vista la sua occhiataccia.

"Sali, forza" saliamo in macchina, partendo verso l'ospedale.

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