Capitolo 12

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chiedo umilmente perdono per l'attesa 💕

Harry

"Harreh" si lamenta Louis entrando in salotto e lasciandosi cadere affianco a me sul divano.
"Dimmi piccolo" dico distrattamente, continuando a leggere il libro nelle mie mani.

Louis si limita a fissarmi imbronciato "Voglio le coccole" mormora gattonando verso di me, appoggiando la testa sulle mie cosce, fissandomi dal basso con i suoi occhioni azzurri. Sospiro e appoggio il libro sul tavolino da caffè, dando la mia completa attenzione all'uomo sulle mie cosce. Più un bambino in questo momento.

Sorride soddisfatto, prendendo una mia mano e portandola sui suoi capelli, chiedendo silenziosamente carezze.

Accarezzo dolcemente i suoi capelli morbidi, grattando delicatamente i capelli sulla nuca, vedendolo chiudere gli occhi e sospirare.

"Volevi solo le coccole amore?" mormoro non fermando le carezze. Louis mugola qualcosa, strusciando la guancia sul tessuto dei miei jeans. Sorrido e fermo la mia mano, ottenendo un lamento scontento in risposta. Lo prendo da sotto le braccia, facendolo sedere sulle mie gambe, portando la sua testa sulla mia spalla.
"Così non ti viene male al collo Lou" spiego in risposta alle sue adorabili occhiate torve. Sorride e nasconde il viso nel mio collo, portando le ginocchia al petto e baciandomi timidamente la guancia.

Circondo il suo corpo con le braccia, baciandogli i capelli e accarezzando la sua schiena e le sue gambe.
"Haz" bisbiglia Louis dopo poco.
"Dimmi"
"Ti amo" sussurra, guardandomi negli occhi.

"Oh il mio Lou" tubo stringendolo più forte e strofinando il naso nel suo collo, facendolo ridacchiare.

"Mi fai il solletico Harry!" ride, scalciando e cercando di liberarsi dalla mia stretta. Mi fermo, guardandolo negli occhi e sorridendo innamorato. "Ti amo anche io piccolo" mormoro.

***
Emma

È da un po' di giorni che mi sento strana.
Mi sento debole e mi gira la testa.
E mi fa continuamente male il fianco destro. È insopportabile, non riesco quasi a camminare e a dormire.

Non sarà nulla di che ne sono certa, passerà.

"Hey Emma" "Dimmi Will" dico continuando a scrivere sul quaderno. Se non finisco ora i compiti mi dimenticherò di farli, e sarò nella merda.

"È da un po' di giorni che sei diversa dal solito... non salti ovunque e non mi proponi cazzate da troppo tempo. Stai male?" dice preoccupato. Mi irrigidisco per un secondo. Come diamine fa a capire sempre se sto male?

"No Willy tranquillo. Sto bene" dico senza voltarmi.
"Sei sicura?" insiste dolcemente.

Mi volto verso di lui, facendo ruotare la sedia girevole "Certo Wils, sto benone" gli sorrido.

Mi sorride e mi da un buffetto sul naso, uscendo dalla mia camera.
Sospiro e mi strofino il viso con le mani, scuotendo la testa e riprendendo a scrivere la relazione di chimica.

***
Louis

"Emma tesoro vieni giù a cena?" entro nella sua stanza, camminando fino alla sua sedia e appoggiando le mani sulle sue spalle, massaggiando dolcemente i muscoli tesi.

"Si papi un momento solo" sospira, scrivendo velocemente sul foglio.

Sbircio da dietro la sua testa, leggendo qualche riga di quello che ha scritto per tutto il pomeriggio.

"Cos'è?" chiedo baciandole la testa "Una relazione di chimica, se non mi dà almeno 7 mi incazzo" borbotta, facendomi ridacchiare.

"Attenta alle parole tesoro, appena finisci vieni giù, si?" annuisce e si volta per baciarmi la guancia. Sorrido, ma il mio sorriso si spegne appena si allontana e mi permette di vedere le profonde occhiaie sotto i suoi meravigliosi occhi color nocciola. Le prendo delicatamente il viso con due dita sotto il mento e la guardo seriamente.

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