Allenamento

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Rhysand tenne una riunione di famiglia, per informare tutti del dono della sorella e della sua massima segretezza.
Diede a Cassian e Azriel il compito di allenarla a difendersi nel caso in cui la magia non le bastasse, e ad Amren di insegnarle a usare ma soprattutto controllare i suoi poteri.
La sera stessa informarono Selene della decisione di cui fu al settimo cielo e presentò Fenrir al resto della famiglia.
Appena il lupo uscì dall'oscurità, le ombre di Azriel andarono a ispezionare il loro simile, circondandolo e poi vennero attirate dalla bambina, danzandole intorno alle piccole ali nere.
"Gli piaci" disse Az con un sorriso.
"Da domani mattina vedremo come te la cavi. Inizieremo a farti evocare la tenebra, poi passeremo a plasmarla, e infine a renderla tua completa servitrice. Lo scopo principale è non soccombere ai tuoi poteri Selene, se ti lasci sopraffare da loro sarà molto pericoloso, sono estremamente potenti e devono essere affinati." affermò il fratello con tono duro.
Selene guardò il fratello con occhi tristi, chiaramente aveva paura di lei e di cosa avrebbe potuto causare alla corte; così sentendo le lacrime sul punto di uscire, salì in camera sua.
Sentì bussare alla porta e Fenrir le sussurrò "Mor".
La zia trovó la piccola sul letto, con il lupo che la circondava completamente in modo protettivo.
"Qualcosa non va raggio di luna?"chiese.
"Ho visto come mi guarda mio fratello...lui ha paura di me e di ciò che sono." rispose guardandosi i palmi delle mani.
"Pensi davvero questo? O Selene... se solo sapessi quanto tuo fratello ti ama! Lui ha solo paura per te...se un altro signore supremo sapesse dei tuoi poteri, avrebbe paura che tu possa prendere il controllo della sua corte o peggio.... e non voglio neanche immaginare cosa sarebbe disposto a fare....
Ma non preoccuparti noi ti proteggeremo sempre. Sempre. E non dubitare mai di quanto tuo fratello tenga a te, tu sei una parte di lui e non potresti mai far niente per farlo allontanare da te." concluse la donna con lacrime che le rigavano le guance.
La bambina corse tra le braccia della zia e nascose la testa tra i suoi soffici capelli "promettimi che staremo sempre insieme zia Mor"
"Te lo prometto piccola mia"
Rimasero così fino a quando Selene non si addormentó e venne messa a letto dalla zia che rimase a guardarla dormire ancora per un po'.
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"Devi concentrarti Selene" urlò Amren.
"Ci sto provando!"
"Non abbastanza allora. Cercala. Cercala dentro di te."
Selene aveva la fronte colante di sudore, i palmi stretti a pugno nello sforzo di evocare la tenebra. Con Fenrir era stato molto più facile, lui l'aveva guidata affinché lo trovasse. Ma ora aveva perso la cognizione del tempo, non sapeva da quante ore stava tentando di chiamare l'oscurità e di certo le urla della zia non la aiutavano in questo.
Stava cercando di pensare alle ombre che sentiva nella biblioteca, a quel freddo nelle ossa che provó alla loro vicinanza, ma nessuna risposta.
Pensò alle parole di Amren e a quelle che Fenrir le disse "la tenebra è dentro di te."
Smise di pensare all'oscurità come fosse qualcosa di esterno a lei, come se non le appartenesse.
Pensò al senso di sicurezza che le dava la vicinanza di Fenrir, a quanto ha sempre amato la notte, a quando amava volare con la luna alta in cielo lasciandosi cullare dall'oscurità.
A quel punto sentì di nuovo quel freddo che non la spaventó più come la prima volta, ma ebbe infatti un senso di sollievo, lo riconobbe come qualcosa di familiare.
Aprì gli occhi e vide attorno alle sue braccia fasce nere, che si muovevano attorno ad esse come serpenti, ma lei non ne aveva timore, le guardò meravigliata.
Alzò lo sguardo e vide la zia che la osservava fiera.
Si sentì potente per la prima volta nella sua vita. Sentiva un formicolio per tutto il copro come se la spronasse a fare di più, come se il potere fosse stato nelle sue vene da sempre e finalmente fosse stato risvegliato.
Così diede un ordine silenzioso e le fece scivolare dalle sue braccia ai piedi della zia, per poi compiere diversi giri intorno alla donna, ed insinuarsi nella sua ombra, come a studiarla; tornarono poi dalla loro padrona e le sussurrarono "è fiera di te".
"Basta così per oggi" disse Amren con un lieve sorriso. "Ora devi riposare. Continueremo domani"
Le ombre non se ne andarono, rimasero intorno a lei. Fenrir ululó contento e lei si sentì finalmente completa.

La corte di luna e sospiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora