« Dai, Lucie, dai! Il tempo stringe e c'è ancora tanto da fare e preparare, me in prima persona! »
Johanna stava camminando rapida lungo tutto il perimetro della stanza, passando dietro mobili e spostando i comodini accanto al letto, pur di sminuire la tensione, ma tutto quel via vai che sentiva infuriare fuori alla porta di ingresso della stanza la faceva agitare di più. Si sedette sul bordo del letto e prese a lisciarsi la sua lunga camicia da notte di seta bianca, aspettando che la parrucchiera si sbrigasse ad entrare nella stanza. I suoi capelli erano un ammasso di nodi tutti intricati ed era difficile persino passarci le dita in mezzo, poi Johanna si passò una mano sulla guancia e la sentì secca, davvero molto secca. Prima di truccarsi, avrebbe dovuto seriamente spalmare una crema idratante. Lo stress accumulato in quei 5 mesi appena passati si era dimostrato sulla sua pelle pallida e ne erano una dimostrazione anche le occhiaie profonde sotto ai suoi occhi chiari. Prese l'elastico dal polso - un'abitudine che aveva da quando era piccola - e cercó di legare i suoi lunghi capelli neri in una coda, quando Lucie spalancò la porta e imperversò nella stanza, seguita da due persone. La sua parrucchiera era una sua fidata amica da molti anni, erano addirittura state coinquiline quando erano andate al college. Si conoscevano in tutto e per tutto ma quando c'erano altre persone insieme a loro - magari colleghe di lavoro - evitavano di scambiarsi segreti e sopratutto pettegolezzi.
« Scusami Jo, la wedding planner voleva delle ultime delucidazioni per poter concludere il tutto al ristorante. È tutto pronto, finalmente. »
« Grazie al cielo! » Johanna si alzò dal letto e buttò le braccia in aria in un gesto esasperato. « Ora tocca a me. »
Lucie le sorrise e scostò la sedia della toeletta e la invitò a sedersi con un cenno del capo. « Mentre io ti faccio i capelli, Melany ed April ti faranno la manicure. »
Johanna aveva deciso di non farsi alcun tipo di ricostruzione, odiava quelle cose, per cui aveva optato solo per farsi fare un'opera di limatura e per togliere tutte le cuticole che le facevano sembrare la mano piccola e tozza. Si sedette sulla comoda sedia rivestita di camoscio e si guardò allo specchio per l'ultima volta prima di essere trasformata.
« Abbiamo intravisto il tuo futuro marito girovagare nei paraggi stamattina. » disse Melany mentre le limava l'unghia dell'indice. « Aveva il volto una maschera d'ansia. »
Johanna fece una smorfia perché Lucie le stava cotonando il ciuffo e le stava facendo anche un po' male, ma poi contrasse le sopracciglia in un'espressione preoccupata. « E se avesse cambiato idea e non vuole più sposarmi? »
« Perché dovrebbe mai solo pensarlo? Ha trovato la ragazza migliore di tutte. » Lucie le sorrise incoraggiante nel riflesso dello specchio mentre le fermava il ciuffo con delle pinzette brillantinate. « Hai detto che vuoi i boccoli, vero? »
Johanna annuì. « Sì. Comunque...non so, ho paura. Ho un nodo allo stomaco incredibile, come se dovesse accadere qualcosa di brutto. »
« Ma non succederà. Il tuo matrimonio sarà perfetto. » April le stava passando il lucido sull'unghia appena limata e raffinata, mentre Melany finiva con un mano e prendeva l'altra, la sinistra. « Guarda » disse indicando il diamante che aveva all'anulare, « chi potrebbe mai farti un regalo così bello se non il ragazzo che ti ama più di qualsiasi altra cosa? Dovresti conoscerlo bene dopo 5 anni di fidanzamento. »
« Ma io lo conosco! » disse Johanna mentre Lucie toglieva un boccolo dall'arricciacapelli e lo rimetteva al suo posto in quei capelli cotonati e arricciati alla perfezione. « Ma penso che questi dubbi vengano ad ogni matrimonio, vero? »
« Assolutamente. » Melany finì di limare il mignolo e ripose la mano sul ventre di Johanna. « Adesso April ti passa il lucido anche su questa mano, ma dovresti toglierti l'anello. » disse indicandolo con la sua unghia laccata di rosso. « Altrimenti la fede perde importanza! » le ammiccò con l'occhio e si alzò, posando la lima sul bordo della toeletta rosa pallido. Lucie stava finendo di spruzzare quintali di lacca per mantenere ferma quell'acconciatura che Johanna pensava fosse assolutamente perfetta. « Io ed April abbiamo finito, ci vediamo in chiesa, tesoro! » prese la ragazza dai capelli corti a maschio e se la tirò dietro, abbandonando la stanza.
Lucie si scostò da dietro e si mise a fissare Johanna nello specchio, battendo le mani. « Adesso il trucco! »
Prese una crema idratante e prese a spalmarla sul viso dell'amica mentre Johanna con il pollice giocava con il diamantino che il fidanzato le aveva regalato. Si erano conosciuti dieci anni prima quando lei aveva solo 15 anni ed erano diventati amici fin dal primo momento. Nessuno dei due avrebbe mai pensato che dopo cinque anni si sarebbero messi insieme, mai. Erano stati troppo impegnati a considerarsi fratello e sorella per poter anche solo pensare di diventare qualcos'altro, fin quando quel 15 giugno lui le prese dolcemente il viso tra le sue mani delicate e la baciò con una delicatezza inaudita. Johanna si sentì nuovamente le farfalle nello stomaco anche solo a pensare a quel momento, e non si capacitava del fatto che entro tre ore lui sarebbe diventato suo marito. Chiuse gli occhi e ricacciò indietro le lacrime, proprio mentre Lucie le stava mettendo il mascara. Le diede uno schiaffo leggero sulla guancia facendola riprendere. « Ma che, sei pazza? Ci sto mettendo un sacco a fare il trucco perfetto e tu che fai? Stai lì lì per piangere? Non ti permettere proprio, signorina. »
Johanna le sorrise e spostò lo sguardo sul soffitto per aiutarla a mettere bene il mascara. « Stavo solo pensando. »
« Se ti fa piangere, non farlo. »
La ragazza le sorrise e chiuse gli occhi mentre Lucie passava a metterle la matita. Quando ebbe finito la fece girare verso di sè. « Sei perfetta, Jo. »
La ragazza si guardò attentamente allo specchio, per poi alzarsi e abbracciare fortemente la sua migliore amica. « Ti adoro, Lux. »
Poi la prese per le spalle e la guardò in viso. « Sei bellissima anche tu. » ed era vero. Lucie era davvero bella vestita in quel modo, con quel vestito rosso che le arrivava sino ai piedi e con uno scialle trasparente che le fasciava le esili spalle. Sarebbe stata la sua testimone e, pensò Johanna, avrebbe fatto senza dubbio scalpore. Soprattutto in Niall, il testimone del suo ragazzo, che provava qualcosa per Lucie da che Jo ne aveva memoria. A Lux Niall piaceva un sacco ed erano molti amici.. Chissà, forse quel matrimonio avrebbe fatto bene anche a lei. « Grazie mille. » disse passandosi una mano sul tessuto morbido. « Spero sia adatto...»
« Scherzi?! È perfetto e Niall ti amerà anche di più. » prese a spingerla all'indietro mentre Lucie la guardava con tanto di occhi. Johanna aprì la porta della stanza e la fece uscire fuori, facendole una rapida smorfia che Lucie fece a mala pena a notare poiché la porta le venne chiusa proprio sotto al naso. « Certo, come no! » urlò sperando che l'altra potesse sentirla. Intanto il nodo allo stomaco di Johanna non si era per niente allentato e aumentò notevolmente nel momento in cui si avvicinò all'appendi-abiti e sfiorò il fodero del suo vestito. Era davvero arrivato il momento. Fece un profondo respiro e lo posò sul letto, mentre la porta si apriva e Christine, sua madre, entrava silenziosamente nella stanza. « Pronta? »
Johanna si sedette sul bordo del letto e si guardò le mani, poi tolse il diamantino e lo appoggio sul comodino. « Per niente. »
La madre le arrivò di fronte, e la guardò in quegli occhi azzurri così simili ai suoi. « Sai, anche io morivo dalla paura il giorno del mio matrimonio, ma devi sapere che nel momento in cui lo vedrai lì, ad aspettarti sull'altare, qualsiasi dubbio se ne andrà via e tu capirai perfettamente che è lui casa tua. »
Johanna tiró su con il naso mentre sua madre si passava un dito sotto un occhio. « Pensavo che questo giorno per te non sarebbe mai arrivato. Ma eccoti qui, ad aspettarmi affinché ti possa aiutare ad indossare quel bellissimo vestito. Allora, proseguiamo? »
Johanna rise di fronte all'espressione emozionata di sua madre e si rialzò, abbracciandola. « Ti voglio un mondo di bene, mamma. »
« Anche io, bambina mia. » le rispose Christine mentre passava una mano sui capelli impiastricciati di lacca della figlia. « Apriamo questo involucro ora. » si allontanarono ed insieme abbassarono la cerniera.
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Tell me something|| z.m
FanfictionCi sono segreti che nonostante vengano accantonati nei meandri più profondi della nostra mente, al minimo ricordo si impossessano della tua vita. All'improvviso tutto incomincia a ruotare intorno ad essi, ti soffocano, ti impediscono di continuare a...