Circa una settimana dopo, tutti i parenti - persino quelli canadesi - vennero a conoscenza della gravidanza di Johanna, e tutti ne furono entusiasti. Trisha, la mamma di Zayn, era emozionatissima di diventare nonna, anche se non sarebbe stata la prima volta perchè la sua figlia più grande aveva già avuto due gemelli, a differenza della mamma di Johanna che incominciava a fare i primi regali alla figlia, portandoglieli direttamente a casa. «Mamma, davvero, non ne vale la pena adesso. Insomma, non so neanche se sia un maschio o una femmina!» disse la ragazza, mentre sistemava l'ennesima tutina gialla sulla mensola della finestra. Zayn il giorno prima era andato a comprare la cassettiera, ma per la cameretta avrebbe dovuto aspettare almeno i primi cinque mesi di sviluppo. Johanna, a parte il giorno del matrimonio e quello in cui gli aveva dato la notizia, non aveva mai visto Zayn così felice, sembrava persino che stesse trascurando il lavoro per starle accanto quanto più possibile. Non voleva perdersi neanche un minuto di quell'avventura, e Johanna ne era felicissima; insomma, non voleva quello, dopotutto?
«Tesoro, smettila. Li faccio con il cuore, non togliermi questo gusto!». Johanna sbuffò spostando uno scatolone e mettendolo addossato al muro, quando suonarono al campanello. Christine andò ad aprire e si ritrovò davanti un Zayn coperto da una scotola enorme e che faticava a reggere. Cercò di spostarsi e entrare in casa come meglio poteva, mentre la suocera gli mantenava la porta aperta. «Dove lo devi lasciare?».
«Mettilo al centro del salotto, amore!» gridò Johanna dalla stanzetta, mentre Zayn appoggiava pesantemente lo scatolone sul pavimento e si passava un braccio sulla fronte sudata.
«Dio, quanto pesa».
«Avresti potuto chiedere aiuto..».
«No, Christine, non preoccuparti. Ce la faccio, vorrei fare tutto da solo». La madre di Johanna alzò le mani in segno di resa e andò a salutare la figlia, intimandole di non stancarsi troppo ma soprattutto di chiamare se avesse avuto bisogno di una mano nella sistemazione. Prese poi la sua borsa e, abbracciato Zayn, se ne andò, chiudendo la porta rimasta aperta fino ad allora. «Bene» disse lui, cercando di togliere via lo scotch. «Ora dovremmo montarla..»
«Sicuro di volerlo fare adesso? Potremo chiamare qualcun-»
«No, Jo, non togliermi questo piacere» Aprì l'imballaggio e si ritrovò di fronte un sacco di mensole di legno, chiavi, aggeggi di metallo e chiodi. Johanna si appoggiò con le braccia incrociate allo stipite della porta.
«Io penso davvero che tu stia facendo davvero tutto di fretta».
Zayn le fece un sorriso e richiuse lentamente la scatola. «Forse non servirà solo una persona..» Non fece in tempo a finire che qualcuno bussò alla porta con le nocche. «Aspettavi qualcuno?» chiese lui, alzandosi in piedi e mettendosi un elastico a mò di fascia. Era sabato, e Zayn sarebbe stato tutto il giorno a casa in quanto il suo ufficio era chiuso e, grazie al cielo, non aveva ricevuto nessuna sopresa. Johanna sbuffando andò verso la porta e fuori c'erano Danny, Harry, Niall e Lucie con dei pacchi regalo in mano.
«Oddio, anche voi no, per favore!»
«Ma se sono i primi regali che ti portiamo!»
«Infatti non ho detto questo» puntualizzò lei, mentre li faceva accomodare tutti nel salone. «Solo che la mia famiglia mi ha regalato talmente tante cose che non oso immaginare cosa accadrà nel momento in cui questo piccolo dovesse nascere» disse passandosi una mano sulla pancia piatta.
Harry guardò Zayn e il moro si aprì in un gran sorriso. «Siete arrivati giusto in tempo».
«Oh no..» sibilò la moglie, mentre prendeva i regali e li portava in cucina, intimando a Lucie di seguirla.
«Che è successo?» chiese la ragazza, chiudendosi la porta dietro.
«Ora Zayn ha degli aiutanti. Non vorrei assistere a quello che andranno a costruire e non ci tengo neanche a sapere il come».
Lucie sorrise e si sedette su uno sgabello, guardando l'amica aprire i piccoli pacchetti. Per la prima volta, non erano robe, ma ciuccetti, bavette e piccoli giocattoli per i primi mesi. «Grazie mille, davvero».
«Di nulla» disse Lucie mentre guardava l'amica radiosa. «Sono davvero felice per te, Jo. Ti stai creando una famiglia e lo stai facendo nel migliore dei modi» Johanna si girò a guardarla e le si sedette di fronte, accatastando i ragali dall'altra parte del tavolo.
«Ti voglio bene, Lux. Grazie per esserci sempre».
«Vaffanculo, stai attento!» Lucie girò la testa, sentendo il rumore del trapano a quell'imprecazione.
«Che è stato?»
Johanna alzò le spalle, «Staranno combinando qualcosa..»
«Niall, passami quello stramaledetto ripiano!»
Lucie si guardò alle spalle, preoccupata. «Ma riusciremo a trovarli sani e salvi, dopo?» disse mentre in sottofondo si sentiva il rumore di un martello che picchiava sul legno duro.
«A proposito. Che mi devi dire, di te e Niall? Insomma, in questi giorni ci siamo sentiti per telefono e basta. Vorrei sapere qualcos'altro, a parte gli incontri intimi e casuali» Johanna premette sulle ultime parole per ribadire il concetto. Lucie le aveva raccontato dei suoi incontri con Niall, in quanto non si erano soffermati ad un unico e solo, ma comunque non aveva molto da dirle. Sapeva più o meno tutto.
«Non so dirti se siamo una coppia».
Johanna scoppiò a ridere, mentre dall'altra parte della casa Zayn infuriava contro Danny perchè gli aveva passato il cacciavite sbagliato. «Ma per favore!» sbottò poi, fissando Lucie negli occhi.
«No, davvero. Cioè, teoricamente stiamo insieme, ma praticamente non ne ho la certezza. Non mi ha fatto la proposta»
«Fidati, secondo me lui è convinto di averla fatta con i gesti»
«Sì, ma avrei preferito qualcos'altro io».
«Tesoro» disse Johanna ironica, sporgendosi più sul tavolo per avvicinarsi all'amica. «Non ti aspetterai mica un diamante, vero?»
L'altra scosse la testa, «No, per carità. Avrei voluto una cosa tipo 'ciao amore, vuoi essere la mia ragazza'? Ma ovviamente, sogno troppo».
Johanna si alzò per raggiungere l'amica quando dal salone giunse un lamento prolungato, seguito ad un martellare fortissimo, ed Harry aveva fatto capolino dalla porta. «Scusate se vi interrompo..» disse, mentre un sacco di goccioline di sudore gli scendevano lungo la fronte. «Ma... Jo, avresti una benda, del ghiaccio, qualcosa?»
«Ma che, state facendo un'orgia lì dentro?» disse Lucie, guardando Harry in quello stato.
«No» disse lui, passandosi un dito sotto al naso. «Peggio».
Johanna intanto aveva preso dal freezer un sacchetto di ghiaccio e glielo porse, sporgendosi per vedere cosa fosse successo. «Ma perchè ti serve?»
«Ehm, diciamo solo che Zayn non è molto abile ad usare un martello pesantissimo».
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Tell me something|| z.m
FanfictionCi sono segreti che nonostante vengano accantonati nei meandri più profondi della nostra mente, al minimo ricordo si impossessano della tua vita. All'improvviso tutto incomincia a ruotare intorno ad essi, ti soffocano, ti impediscono di continuare a...