Sick

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Il sole picchiava forte sopra la sua testa mentre Zayn attraversava lentamente la via per giungere a casa. Aveva bisogno di fare dei respiri profondi prima di varcare la soglia e affrontare sua moglie come se non fosse successo nulla. Arrivato di fronte alla porta, si tolse il cappello giallo e si sventolò il gilet per farsi più aria, poi si diede uno schiaffo per svegliarsi e si stampò sul viso un sorriso che sperava fosse convincente. Bussò tre volte e il sorriso si spense, lasciando un'espressione stranita al suo posto. Dall'altra parte c'era Danny che lo guardava sorridente. « Ciao. » disse infatti, spalancando il braccio come se fosse stato lui il padrone di casa. Zayn sgranò gli occhi e senza pensarci due volte gli tirò un pugno sulla guancia, facendolo cadere per terra. Johanna accorse dalla cucina mentre si sistemava il grembiule intorno alla vita e si avvicinava ai due ragazzi.

« Ma che fai! » urlò contro Zayn, abbassandosi su Danny che si massaggiava con una smorfia dolorante la guancia sulla quale, poteva giurarsi, sarebbe uscito un livido scuro. Harry si avvicinò al compagno e lo aiutò a mettersi in piedi, mentre Johanna guardava il marito con tanto di occhi. « Che cazzo ti è preso? »

« Chi è questo bastardo? E che ci fa in casa mia? » sputò con i denti digrignati e lo sguardo duro. Lanciò furioso il cappello per terra e rimase a guardare quei tre che lo guardavano basiti e spaventati, osservando l'espressione di Danny.

Johanna si abbassò prendendo il cappello e poi gli tirò una manica per farlo entrare in casa. Harry portò Danny sul divano, mentre Johanna, tornata dalla cucina, teneva in mano una fettina di carne che porse al ragazzo. « Mettitela sulla guancia, forse non farà uscire il nero. » Il ragazzo annuì e si appoggiò la carne sulla faccia, mentre guardava Zayn con le sopracciglia aggrottate.  « E comunque è il ragazzo di Harry, testa di minchia. » disse liquidando il marito con un'occhiataccia.

Zayn si sentì incredibilmente mortificato, aveva tratto conclusioni troppo velocemente e si pentì del suo carattere impulsivo. Non aveva passato un momento molto sereno, e ora stava dando le sue conseguenze. Si passò una mano tra i capelli e si avvicinò ai due ragazzi seduti sul divano, mentre dalla cucina sentiva Johanna trafficare con i fornelli. Mentre sentiva il rumore della cappa accesa per aspirare il fumo, si abbassò all'altezza della ginocchia del ragazzo. « Mi dispiace tanto. Io pensavo che .. »

« No, cretino, no. » rispose Harry al posto di Danny mentre gli teneva la mano stretta nella propria. « Hai davvero pensato a quello che sto pensando io adesso? »

Zayn lo guardò con sguardo confuso, « E cosa staresti pensando riguardo a cosa avessi pensato quando ho pensato di colpirlo? »

Harry gli lanciò un'occhiata di astio puro, carbonizzandolo con quegli occhi luminosi. « Mi hai confuso ancora di più. »

Zayn scosse la testa e si alzò in piedi, guardando in direzione di Danny. « Mi dispiace davvero tanto. Sono Zayn, comunque. Il marito di Johanna. »

« Tranquillo, non c'è bisogno che puntualizzi che tu sia il suo compagno per la vita. Come puoi aver capito bene, non mi interessano le femmine. » poi tolse la mano da quella di Harry e la porse a Zayn, che ricambiò la stretta. « Io sono Danny. »

« E io sono annoiato, adesso. Andiamo a mangiare? » disse Harry alzandosi dal divano e tirandosi dietro Danny. Il ragazzo tornò rapido in cucina e diede la carne a Johanna, la salutò con un abbraccio e lasciarono entrambi la casa. Zayn poi andò a raggiungere la moglie, indaffarata a friggere le fettine di melanzana che aveva tagliato sicuramente quella mattina. Aveva accanto a sè un piatto pronto e Zayn le si avvicinò, « E' per me, questo? »

« Non mi sembra che il mobile possa mangiare. »

Zayn annuì e prese il piatto, andandosi a sedere alla tavola apparecchiata per due persone. Chissà per quanto tempo sarebbe rimasto tutto così, prima che i posti si potessero moltiplicare. Si versò l'acqua nel bicchiere e aspettò che Johanna gli si sedesse di fronte. La ragazza prese il suo piatto appena preparato e si sedette, senza degnare il ragazzo di un'occhiata.

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