« Si puo’ sapere che diamine ti è preso? »
Quando riprese conoscenza, Zayn si ritrovò steso sul sedile posteriore della macchina, con la testa che gli girava. Si tirò sui gomiti e avvertì un capogiro, Johanna gli si avvicinò e lo strattonò per la manica. « Che hai? »
« Niente. » disse lui, massaggiandosi una tempia. « Come sono caduto a terra? »
« Diciamo semplicemente che le gambe hanno ceduto. Com'è possibile? Stai male per qualcosa? »
« No, no. » Si mise per bene seduto, con Robert che lo squadrava alle spalle della moglie. « Sto bene, adesso. »
« Ma non hai fatto colazione? » chiese lei, sedendosi accanto a lui sul sedile grigio imbottito.
Zayn spalancò gli occhi e la squadrò. « Come avrei potuto con te che mi hai preso di tutto? Comunque non è stato per quello, forse solo l'emozione. »
« Beh, speriamo. » Johanna lo tirò per il braccio e lo fece uscire fuori con estrema lentezza nel caso gli fosse ritornato un giramento di testa. Quando furono fuori, Zayn inspirò a fondo per poi affogarsi di nuovo. Aveva un nodo strettissimo allo stomaco e quando vide la casa dietro sua moglie si ricordò tutto. Quello era stato senza dubbio il karma, si disse, mentre Johanna si sporgeva per baciarlo. « Va meglio? »
« Oh, sì. Senza ombra di dubbio. »
« Bene, ragazzi. » Il signor Robert diede loro le spalle entrando al posto di guida. « Io mi dileguo e prendetevi cura di quel bel gioiellino che vi sta aspettando in mezzo al prato. »
« Certo .. Robert » Zayn gli fece l'occhiolino, poi il padre della ragazza se ne andò dopo il cenno di saluto della figlia.
« Non è bellissima!? »
« E' fantastica, amore. » si presero per mano e si avviarono per il sentiero che era stato creato appositamente. « Ma avremmo potuto trovarne una da soli. Chissà quanto tuo padre abbia faticato. »
« Non preoccuparti. » gli disse Johanna mentre scostava un cespuglio pieno di margherite. L'odore dei fiori a volte era molto insopportabile, ti pungeva le narici. « L'ha creata apposta per me quando avevo ancora vent'anni. Sapeva che desiderassi vivere qui, per cui è il suo regalo per me. Adoro mio padre. »
« E’ una persona fantastica. » superarono un’aiuola piena di fiori colorati e si ritrovarono di fronte alla casa. Era fatta in cemento, con il tetto a spioventi e la veranda che precedeva l’ingresso. Era pitturata di bianco, e in veranda c’erano un tavolino di vimini con le sedie abbinate, insieme ad un dondolo e ad una sdraio. Era tutto estremamente tranquillo e rilassante, se non fosse stato per quello che era accaduto proprio lì circa 5 anni e mezzo fa. Zayn deglutì a vuoto, poi prese sua moglie per la vita e la baciò con trasporto, quando delle urla imperversarono fuori dalla casa, interrompendoli. Niall ed Harry erano vestiti sportivi, con una bottiglia di spumante per mano e Lucie che li seguiva con una torta piena di panna.
« Oddio! » Johanna si avvicinò due mani alla bocca e li corse incontro, mentre Zayn riceveva delle affettuose pacche sulla schiena dai suoi due migliori amici.
« Come te la stai spassando? » gli chiese Niall dandogli in mano un calice vuoto.
« Una meraviglia. Seriamente, dovreste sposarvi. »
Harry mugugnò qualcosa, poi prese il fondo della bottiglia e la piegò di poco, riempendo il calice di Zayn fino a massimo due dita. « Basta, altrimenti ti ubriachi. »
« No. »
« Dai, amico. Non dirmi che non hai mai preso una sbornia! »
Zayn chiuse gli occhi e tracannò un goccio dal calice. « Non lo faccio più. » Ed era vero. Da quella notte, non aveva mai bevuto più di un bicchiere di qualsiasi alcolico gli avessero offerto. Non lo avrebbe mai più fatto.
Intanto, Lucie e Johanna avevano appoggiato la torta sul tavolino e stavano tagliando cinque pezzi. « Non dovevate prendervi questo disturbo. »
« Ma quale disturbo. Io e Niall siamo stati in pasticceria insieme tutto il tempo stamattina. » Lucie le fece l’occhiolino e prese in mano un piattino con il cucchiaio. « E’ stato molto divertente. »
« Io l’avevo detto che questo matrimonio ti avrebbe fatto bene. »
« Finchè non succede qualcosa, non posso darti ragione. » Lucie scosse un poco i capelli per togliersi da sopra gli occhi la frangetta e andò a raggiungere i ragazzi.
« Grazie mille! » Harry lasciò la bottiglia sul prato e prese il piatto, abbuffandosi, mentre Niall si grattava la nuca in imbarazzo. « Ne vuoi un pezzo? » chiese Lucie, fingendo di non aver visto quelle gote arrossate che le facevano girare la testa.
Niall le annuì e prese il piattino, mentre Zayn faceva muovere il calice in cerchio, facendo girare il contenuto. « E tu, neosposo? Non ne vuoi? »
Aveva lo sguardo perso nel vuoto, fisso in quel piccolo turbine che si era creato nel bicchiere; non poteva fare a meno di pensare alla sfortuna che gli era capitata. Anzi, se l’era cercata senza ombra di dubbio.
« Cosa, scusa? »
« La vuoi? » Harry fece un cenno alle sue spalle, mentre Lucie tornava da Johanna per prendere un altro piattino.
« Chi, Johanna? »
Harry gli diede uno schiaffo alla nuca, « La torta, pervertito. »
« Per tua informazione, è già mia. Per cui, vedi piuttosto di trovartene qualcuna tu. »
« Perché dovrei trovarmi una torta? »
Niall si diede uno schiaffo in piena fronte con la mano con cui manteneva il cucchiaino, poi fece un verso sconsolato. « Vado da loro. » e si avviò verso la veranda.
« Vado anche io. » disse Zayn ammiccando a sua moglie, mentre Harry si siedeva per terra e si metteva tra le gambe la bottiglia di spumante. « A quanto pare, nessuno vuole una torta. » disse sconsolato.
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Tell me something|| z.m
FanfictionCi sono segreti che nonostante vengano accantonati nei meandri più profondi della nostra mente, al minimo ricordo si impossessano della tua vita. All'improvviso tutto incomincia a ruotare intorno ad essi, ti soffocano, ti impediscono di continuare a...