Capitolo 26 🔞

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Kuroo's POV
Ormai il torneo nazionale si era concluso. Il Karasuno perse al turno dopo al nostro.

Adesso noi avevamo appena finito la nostra riunione di squadra, quindi stavamo tornando a casa.

"Kenma." lo chiamai.

"Che vuoi?"

"Piantala di fare l'offeso con me. Non possiamo continuare così, quindi perché non mi dici un modo per rimediare?"

"Ti ricordo che è iniziato tutto perché tu mi hai stuzzicato in pubblico."

"E io ora sto cercando di rimediare. Per non tralasciare che, alla fine, sono io quello che ha avuto la peggio, visto che mi hai tirato un pugno nello stomaco."

"Non sdrammatizzare."

"Ah, giusto. Io non devo sdrammatizzare..." commento sarcastico.

"Comunque, appena torniamo a casa, mi esprimi due desideri."

"Okay."

"E mi prometti di non stuzzicarmi più in quel modo in pubblico. Anzi non solo in quel modo, proprio non provocarmi in genere quando siamo in pubblico." continua, alzando finalmente lo sguardo dallo schermo a me, ma con uno sguardo truce.

"Va bene, va bene. Giuro che non lo faccio più..." risposi, alzando le mani in segno di resa. È vero che, quando Kenma s'incazza, fa un po' paura, però io rimango pur sempre più forte di lui, visto che sono un demone con dei poteri. Però, dopo quasi un anno che ci conosciamo, ho imparato a capire che Kenma può essere molto stronzo e spaventoso. A volte però. Non sempre.

"Comunque sei stato molto bravo al torneo. Ti sei impegnato molto di più rispetto a quello interliceale..." commento subito dopo, aggiungendo un ghigno alla fine.

"Solo perché avevo l'obiettivo di andare contro Shōyō."

"Fatto sta che ti sei impegnato molto. E sei stato molto tenace, sia contro il Karasuno sia nella partita prima." continuo ghignante.

"L-La pianti di riempirmi di complimenti?" chiese imbarazzato.

"Che problema c'è? Non è che sto tutti i giorni a riempirti di complimenti. Soprattutto se si trattano dei tuoi sforzi nella pallavolo." ammetto, ma lui rimane col broncio.

"Dai, non fare così. Ti volevo solo dire qualcosa di carino, non ti devi offendere per dei complimenti..." continuo, visto che Kenma non mi dà nessuna risposta.

"N-Non... Non sono abituato, va bene?" chiese imbarazzato. Mi scappa un piccolo sorriso dolce.

"Ti farò abituare io, tranquillo." risposi, appoggiando la fronte sulla sua testa con ancora quel piccolo sorriso dolce sulle labbra.

Quando arriviamo davanti alle nostre case, andiamo nelle nostre rispettive case, ma dopo circa un quarto d'ora vado a suonare il campanello a Kenma. Poco dopo mi viene ad aprire la madre di Kenma.

"Ciao Tetsurō."

"Ciao signora Kozume. Mi sono dimenticato di dare una cosa a Kenma, posso portargliela?" chiesi un po' sorridente.

"Ma certo, vieni pure." rispose lei, ricambiando il sorriso. Mi fece entrare e andai da Kenma. Bussai alla sua porta per poi entrare.

"Kuroo..." mi chiama quando si accorge di me, alzando lo sguardo su di me.

"Mi sono reso conto che, al ritorno, avevi detto 'appena torniamo a casa' ma, quando siamo effettivamente arrivati a casa, non mi hai fatto più sapere niente."

"Hai ragione, scusa."

"Non importa."

"Comunque non possiamo farli qui."

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