È più difficile vincere
la guerra quando il
nemico
è nella tua testa.Dividere lo stesso tetto con una persona completamente opposta a te non è esattamente facile.
Soprattutto se quella persona trascorre ore e ore chiusa in bagno, rischiando per l'ennesima volta di farti arrivare tardi a scuola.
Non che mi interessi particolarmente arrivare in orario, ma essendo di natura un ritardatario cronico, ho già fatto troppi ritardi e mancano ancora diversi mesi di scuola, poi il diploma, poi... probabilmente finirò a lavorare da mcdonalds.
Già mi immagino mentre mando a quel paese i clienti e rubo le patatine dai menù destinati ad altre persone.
«Testa di cazzo, ti muovi ad uscire dal bagno o dobbiamo chiamare i pompieri?» sbatto una mano contro la porta, ma dalla musica che proviene dal suo interno, non sono sicuro che quel rompi palle del mio fratellastro riesca effettivamente a sentirmi. Oppure – cosa decisamente più probabile — mi sente ma fa finta di niente.
Aspetto ancora un paio di minuti appoggiato alla porta in legno del bagno, con il nervosismo che mi circola in corpo e la voglia di abbattere questa dannata porta e tirare fuori quel ragazzino insulso con la forza.
Alla fine, stanco di sentire quella canzone che il mio fratellastro sembra provare gusto a far suonare ripetutamente, mi arrendo e scendo al piano di sotto per fare colazione.Trovo mia madre e suo marito, Simone – un uomo di cinquant'anni con i capelli brizzolati e gli ormoni da adolescente – occupati a scambiarsi – come ogni mattina e non solo – effusioni stomachevoli.
Tossisco per attirare la loro attenzione, disgustato da quella scena patetica.
I due innamorati si allontanano solo dopo essersi scambiati altri baci che ho preferito non stare a guardare, e portano i loro sguardi da innamorati su di me.«Simone, potresti dire a tuo figlio che non è normale trascorrere ore chiuso in bagno?»
Quest'ultimo accenna un sorriso. Cosa c'è da sorridere? Secondo me gli sto sulle palle, ma cerca di mostrarsi amichevole davanti a mia madre.
«Tesoro, cerca di essere più gentile con tuo fratello.» interviene lei. «Lo sai che Leonardo ha problemi di stomaco.»
«Uno: non siamo fratelli, due: per quanto mi riguarda può anche fare i suoi bisogni in giardino, a me serve il bagno.»
Proprio in quel momento sentiamo dei passi lungo le scale. Pochi istanti dopo compare la figura alta e smilza del diretto interessato.
«Non sono un cane.»
«Ne sei proprio sicuro?» ribatto, guardandolo con aria di sfida. «Hai aperto la finestra del bagno? Non voglio sentire la tua puzza di mer-»
«Luca!» mia madre mi ammonisce prima che possa terminare la frase. Mi lancia un'occhiata minacciosa, più significativa di qualsiasi parola.
«Sei il solito ragazzino volgare e maleducato. Dovresti lavarti quella linguaccia con l'amuchina, magari aiuta.» ovviamente lo stronzo mi sussurra quella frase nella frazione di secondo che mi passa accanto per andare in cucina, così da non farsi udire dagli altri.
Non rispondo a parole a quella provocazione, ma non appena mi cammina davanti, sporgo il piede sinistro e gli faccio lo sgambetto, facendolo precipitare a terra come un sacco di patate.
Trattengo una risatina. «Oh, forse dovresti stare più attento a dove metti i piedi.»
Lui si rialza in fretta, fulminandomi con lo sguardo chiaro.
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Beside you
Romance«𝐋𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐯𝐨𝐫𝐫𝐞𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 𝐦𝐢 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚𝐬𝐬𝐞 𝐚𝐝 𝐞𝐯𝐚𝐝𝐞𝐫𝐞.» Due adolescenti. Un tetto da dividere e due caratteri completamente opposti tra loro. Leonardo Fer...