Un anno dopo.«Amo questo posto.» il sorriso di Leonardo è luminoso, così come i suoi occhi.
Lasciamo che l'acqua tiepida ci bagni i piedi nudi, mentre rimaniamo seduti sulla riva.
Siamo in Sicilia e questo è il nostro secondo giorno di vacanza.
Questo è il nostro primo viaggio insieme – da una parte con lo scopo di festeggiare dopo aver preso il diploma, anche se è ormai passato del tempo. – dall'altra è un modo per vedere felice la persona che amo.
Certo, superarlo non è stato facile, soprattutto dopo il periodo che ha passato Leonardo in seguito a quell'episodio.Ha dovuto passare due settimane in ospedale, sotto la cura di diversi psicologi, in compagnia di altri ragazzi che si trovavano nella sua stessa situazione.
Ha perso diverse lezioni, ma i professori hanno capito la sua situazione e hanno deciso di aiutarlo.
Così, seppur non con il massimo dei voti, ognuno per ragioni diverse, sia io sia Leonardo abbiamo superato la maturità.Dopo il diploma, grazie ai soldi messi da parte e il regalo da parte di mia madre per i miei diciotto anni, sono riuscito a comprarmi una macchina, seppur non una particolarmente moderna o costosa.
Così non siamo costretti a prendere l'autobus e Leo è più tranquillo, cosa che di conseguenza fa stare bene anche me.Ho preso le ferie dal lavoro e ho sorpreso Leonardo con due biglietti aerei.
«Quanto vorrei prenderne uno e partire...» sospira.
«E dimmi, dove vorresti andare?»
«Da qualsiasi parte» dichiara.
Ricordo ancora la conversazione che abbiamo avuto ormai quasi un anno prima ed è stata proprio quella a darmi l'idea di regalargli una vacanza.
Da quando siamo qui Leo è raggiante.
Certo, a volte ha i suoi momenti no.
Momenti in cui ha bisogno di stare da solo, di sfogarsi, di piangere, ma io sono sempre al suo fianco per sostenerlo e aiutarlo.Dopo le due settimane passate in ospedale per lui non è stato facile tornare a casa e convivere con suo padre, ma alla fine, seppur con fatica, i due sono riusciti a chiarirsi e ora Simone e mia madre hanno accettato la nostra relazione.
È proprio a lei alla quale mando un selfie di me e Leo in spiaggia, la quale risponde con una faccina innamorata.
Mia madre ci ha sempre supportati. E quando Leo è tornato a casa, ha fatto di tutto per farlo sentire il meglio possibile.
Sono ormai le sei del pomeriggio e io sento una certa fame, così propongo a Leo di andare a mangiare qualcosa.
Prendiamo i nostri asciugamani e con i piedi ancora sporchi di sabbia e i costumi mezzi bagnati, entriamo in una pizzeria.
Ci sediamo ad un tavolo libero e ordiniamo.
«Allora, io mi prendo una quattro formaggi, tu che pizza vuoi?»
«Una margherita.»
«Sul serio?» faccio una smorfia. «Sei proprio noioso!»
«Noioso perché prendo la margherita?» alza un sopracciglio. «Lo sai che hai uno strano modo di giudicare le persone?»
Scoppiamo entrambi a ridere come due bambini, perché questa conversazione è la stessa che abbiamo avuto mesi fa, quando ancora ci sopportavamo a malapena e stavamo cercando di andare d'accordo.
Sembra passata una vita da quel giorno. Le cose sono cambiate. Ora niente ci impedisce di ammettere i nostri sentimenti.
Con il passare del tempo abbiamo scoperto che Leo aveva una dipendenza affettiva nei miei confronti e lo avevo capito dal modo in cui reagiva quando uscivo di casa per andare a lavorare e come si comportava quando tornavo. Non è stato facile vederlo piangere quando ero costretto a lasciarlo da solo, e nemmeno sapere che stava male a causa mia, ma fortunatamente parlarne con il suo psicologo lo ha aiutato e ora viviamo la nostra relazione in modo più sereno.
Noi non siamo perfetti, e probabilmente non lo saremo mai.
Siamo testardi, a volte egoisti, gelosi, troppo gelosi, ma ci amiamo e questo non cambierà mai.
~
Durante il tragitto in macchina ascoltiamo un po' di musica e sento la voce stonata di Leo cantare.
Sorrido per quella scena, prima di trovare parcheggio davanti al centro dove quasi una volta a settimana Leonardo va per parlare con il suo psicologo e la sua psichiatra.
Lo accompagno fino all'entrata e insieme ci sediamo nella sala d'attesa. Gli tengo la mano e lui mi sorride.
«Grazie per avermi accompagnato.»
«Lo sai che ci sono ogni volta che posso.»
Ci diamo un bacio delicato sulle labbra, prima che il dottore venga a chiamare Leonardo.
Prima di seguirlo, lui si gira verso di me.
«Ti aspetto qui. Lo farò sempre.» gli faccio sapere.
Lui sorride.
Ed è la verità: per lui ci sarò sempre.
Leonardo non è come tutti gli altri, ma questa non deve essere per forza una cosa negativa.
Non ha ancora vinto la battaglia contro il suo disturbo ossessivo compulsivo, ma grazie alle medicine e gli incontri con i dottori, sta pian piano imparando a controllarlo.
Chi soffre spesso pensa di non poterne uscire. Ma la luce è proprio infondo il tunnel, anche se la strada sembra lontana.
Convivere con una malattia mentale non è facile. Soprattutto perché la gente che non ne soffre non sempre riesce a capirne l'importanza e la difficoltà. Ma ci sono anche persone pronte ad aiutarti, se solo permetti loro di farlo.
Mentre aspetto Leo faccio una videochiamata con Denis, il quale è in viaggio in Francia insieme a Giulia e la loro bambina, Chloé. Una bambolina piena di capelli e dal nasino simile al padre. La quale coccolo sempre non appena ne ho l'occasione.
Denis è un ottimo padre, anche se pensava di non farcela.
Per quanto riguarda Elia, invece, si è trasferito in Svezia insieme a Tobias e spesso sono costretto a partecipare alle videochiamate che fa con Leo.
Ormai ho accettato la loro amicizia e ho capito che Elia non rappresenta un problema.
Mi fido pienamente di Leonardo.
Quando il castano torna da me, usciamo insieme dal centro e saliamo in macchina.
«Dove andiamo adesso?» gli chiedo.
«Ovunque, mi basta stare con te.»
Ci guardiamo negli occhi e sorridiamo.
E così faccio: vago senza una meta precisa, con Leo al mio fianco.
Di una cosa sono sicuro: mi basta averlo con me per superare qualsiasi cosa.
Prima di lui ero una persona simile a tutte le altre.
Ero immaturo, pensavo solo a divertirmi e non mi preoccupavo degli altri. Ma poi ho imparato a conoscerlo meglio, a scoprire cosa nascondeva dentro la sua corazza e ho trovato un mondo.
Leonardo mi ha fatto capire che giudicare un libro dalla copertina è sbagliato, mi ha insegnato a non sottovalutare il dolore degli altri.
Ora sono una persona migliore e so che non voglio nessun altro nella mia vita, se non lui.Un castano alto e silenzioso.
L'amore della mia vita.
Leonardo Ferrari.
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Beside you
Romance«𝐋𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐯𝐨𝐫𝐫𝐞𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 𝐦𝐢 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚𝐬𝐬𝐞 𝐚𝐝 𝐞𝐯𝐚𝐝𝐞𝐫𝐞.» Due adolescenti. Un tetto da dividere e due caratteri completamente opposti tra loro. Leonardo Fer...