27: Non darmi tutta questa importanza.

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Svegliarsi con la pioggia è dannatamente rilassante.

Resterei volentieri sotto le coperte e godermi quel suono, ma sono costretto ad alzarmi per andare a scuola.

Mi faccio una doccia veloce e indosso un jeans e una felpa nera, prima di scendere in cucina per fare colazione.

~


Durante la ricreazione seguo Leonardo in bagno e una volta dentro lo sbatto contro il muro e lo bacio.

«Uh, mi piace la violenza.» scherza.

Porto le mani sui suoi capelli e li tiro, provocandogli un piccolo lamento.

Ci baciamo a lungo, finché non sentiamo qualcuno bussare alla porta.

«Occupato!» esclamo.

«Muoviti che devo pisciare!» esclama il ragazzo che ha bussato.

Sbuffo. «Scuola di merda...»

«Riprendiamo a casa, okay?» Leonardo mi accarezza una guancia.

«Okay.»

Usciamo dal bagno insieme e il ragazzo che stava aspettando ci guarda male ma non dice niente.
Gli conviene. Anche perché sono così nervoso al momento che mi farebbe solo bene sfogarmi su qualcuno con una faccia da coglione come lui.

Durante l'ora di inglese la professoressa interroga alcuni compagni, così nel frattempo tengo il cellulare nascosto sotto il banco e mando dei messaggi idioti a Leonardo.

Da Leonardo:
Se ci becca sai come urla?

A Leonardo:
Sta interrogando. Non stare in ansia. :)

Da Leonardo:
Okay mr me ne fotto di tutto e tutti.

A Leonardo:
Vorrei fottere te.

Lo sento tossire in fondo alla classe e mi viene naturale sorridere.

A Leonardo:
Vuoi fare una bella cosa?

Da Leonardo:
Cosa hai in mente?

A Leonardo:
Fingiamo entrambi di stare male e andiamocene a farci un giro. Ho voglia di stare con te, noi due da soli.

Da Leonardo:
Facciamolo.

~


Ed è così che un'ora più tardi ci troviamo in un parco, sdraiati sull'erba con gli zaini come cuscini e lo sguardo rivolto verso il cielo azzurro.

Ad un certo punto passa un aereo e Leonardo lo guarda con uno strano luccichio.

«Quanto vorrei prenderne uno e partire...» sospira.

«E dimmi, dove vorresti andare?»

«Da qualsiasi parte» dichiara. «Mi basterebbe allontanarmi almeno per un giorno da questo posto, da questa gente... da tutto.»

«Anche da me?»

«No... da te no.» ammette. «E poi...»

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