capitolo 9

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Filippo 19 ore all'omicidio

Era Giovedì, avrebbero avuto tutta la mattina di laboratorio con le ragazze.
<<Sveglia ragazzi in piedi! dovete tutti scendere in cortile per i laboratori>> Filippo si stropicciò gli occhi, vide Carmine appoggiato al muro che guardava in corridoio.
<<A chi guardi?>> Lui si girò verso Filippo.
<<Quei due devono morire>> Disse solo, Filippo si alzò e corse accanto a lui.
<<Allora parlo a cazzo, dimmelo>>
<<Chiattì tu non hai capito un cazzo! se quei due muoiono...fanno un favore a tutti!>>
<<Carmine sei impazzito>>
Filippo cercò di andarsene ma lui lo bloccò tenendogli un braccio.

<<Stasera, nove di sera, io vado, ho l'arma>> Filippo sgranò gli occhi.
<<Te l'ha data Pino non è vero?>>
<<Non importa chi me l'ha data>>
<<Ma voi due siete usciti di testa! ma io che cazzo parlo a fare?>>
<<Scusa Chiattì ma Carmine ha ragione>> Disse Pino sporgentesi verso la nostra cella.
<<Io non vi ascolto più. Vado a fare colazione>>

Filippo raggiunse il cortile, vide il gruppo delle ragazze uscire dalla loro mensa, vide Marzia e la prese per i fianchi, l'avvicinò a se e gli diede un veloce bacio a stampo.
Entrò in mensa e prese del latte e un paio di biscotti.
Pensava a Carmine, perché voleva ucciderli, perché Pino gli aveva procurato un arma?
<<Che hai Chiattì?>> Gli chiese Gianni vedendo l'amico distratto.
<<Carmine vuole uccidere Antonio e Damiano, stasera>>
<<Dobbiamo fermarlo>>
<<Tu non sai com'è fatto Carmine, se si fissa con una cosa è impossibile fargli cambiare idea>>
<<Quindi li farai uccidere quei due?>> Filippo annuii scoraggiato.

Dopo colazione come da programma, andarono ai laboratori con le ragazze.
Marzia lo vide, lasciò il lavoro che stava facendo e andò da lui, lo abbracciò e Nunzia li rimproverò.
<<Salutatevi e poi tornate ai vostri lavori>> tutti e due annuirono.
<<Come stai?>> gli chiese lei attorcigliando i suoi ricci nel suo indice.
<<Fisicamente meglio...>>
<<E emotivamente?>> chiese preoccupata, vedeva la tristezza nei suoi occhi.
Lui scosse la testa, fece un passo indietro <<Sto bene>>.

Lui tornò ai suoi lavori, lei lo continuava a guardare, lui alzava di tanto in tanto lo sguardo ma lei vedeva che c'era qualcosa che non andava.
Per tutte le ore di laboratorio non si erano mai parlati, poco prima di finire completamente chiese il permesso per uscire a fumarsi una sigaretta.
Si sedette per terra e appoggiò la testa contro il muro, gli altri ragazzi compresi Edoardo e Totò se ne stavano nel campo difronte a lui:
Edoardo si girò verso di lui, rise.
Filippo distolse lo sguardo, non voleva avere altri problemi in quel momento, gli bastava Carmine che stava per fare una cazzata enorme, Mazia che adesso lo odierà per la cazzata detta.

Pino e Carmine lo avevano lasciato da solo, erano impegnati con la vendetta, e Carmine sarebbe finito nei guai, lo avrebbero portato in isolamento, o addirittura trasferito.
<<Filì>> Lui si girò verso la voce, vide Marzia che si accovacciò accanto a lui, si guardò intorno per vedere se qualcuno li stesse vedendo.

<<Mi vuoi dire che hai?>>
<<No. Non posso scusami>> lui si alzò e tornò al laboratorio.
Se ne Tornò in cella dopo qualche ora di svago, se ne era stato tutto solo a pensare in continuazione a Carmine, pensava a lui tutto il pomeriggio, non lo aveva visto da nessuna parte.

Finalmente arrivò l'ora di cena e avrebbe avuto l'occasione di incontrarlo lo sperava.
Entrò nella mensa e si guardò i giro in cerca di Carmine, di lui non c'era traccia.
Non c'era nessuno dei suoi amici, quindi prese il vassoio e si sedette ad un tavolo vuoto, davanti a se vedeva Totò e Pirucchio fissarlo, non abbassò lo sguardo, non aveva intenzione di attaccarli e gli sembrava anche loro.

Sentii un movimento affianco a lui, si girò, Carmine si stava sistemando accanto a lui strisciando il vassoio.
<<Ti ho cercato tutto il giorno>> Disse Filippo
Lui lo guardò <<Avevo da fare>>
<<Chiattì mi devi aiutare>>
<<A fare che>>
Carmine prese la mano di Filippo portandogliela sotto il tavolo, gli diede un coltellino, Filippo sgranò gli occhi.
<<Tu sei tutto scemo, io non lo faccio>> Gli cercò di ridargli quello che gli apparteneva ma tolse la mano.

<<Io sarò con te! li voglio vedere morire davanti ai miei occhi quei due! verrò con te>>
<<Non mi puoi mettere addosso questo genere di responsabilità Ca>>
<<Chiattì...usa quell'arma è basta>> detto ciò iniziò a mangiare tranquillamente.
Filippo si guardò intorno e portò l'arma in tasca.

Dopo la cena si ritirarono nelle proprie celle.
Carmine prese il braccio di Filippo e lo bloccò.
<<Andiamo! corri Chiattì>> Disse Carmine iniziando a scappare seguito da Filippo.
<<Dove sono i due?>> Chiese Filippo
<<Hanno i turni delle pulizie, li becchiamo di sicuro>>
Carmine si bloccò una volta raggiunto il cortile, si nascose dietro una colonna e indicò i ragazzi a Filippo.

<<Sei pronto?>> Chiese Carmine
<<Che dovrei fare?>>
<<In questo momento sono da soli, ci avviciniamo di soppiatto, li prendiamo da dietro e li portiamo laggiù>>
Filippo delgutì e annuii.
Carmine iniziò a correre e così fece anche lui, si avvicinò a Damiano e lo prese da dietro proprio come aveva detto di fare a lui, Antonio si allarmò e iniziò ad urlare.

<<Chiattì prendilo!>> Urlò in risposta Carmine
Filippo riuscì a prendere l'altro, seguì Carmine che gli fece cenno di seguirlo.
Andarono vicino alle celle dell'isolamento, ci sarebbe stato una specie di ripostiglio dove avrebbero potuto ucciderli tranquillamente.

Damiano iniziò a ridere, lui e Carmine erano difronte ai due.
Damiano si alzò andando in contro a Carmine, lui mosse il braccio, Filippo abbassò lo sguardo, vedeva il colletto incastrato dentro il fianco del ragazzo.
<<CHIATTÌ TI MUOVI?!>> Iniziò ad urlare lui, toccava a Filippo, doveva uccidere l'altro.

Guardava quello che aveva in mano, rimase a fissare l'arma per qualche secondo.
<<ALLORA TI MUOVI?>>
Filippo alzò lo sguardo verso Carmine che manteneva il corpo privo di vita tra le braccia.
Quando si avvicinò l'altro si buttò addosso a Filippo facendolo cadere afferra, fortuna voleva che avesse ancora il coltello tra le sue mani.

Prima che l'altro potesse dargli un pugno infilò il coltellino nel fianco dell'altro.
Lo spinse indietro e iniziò a piangere.
Carmine si avvicinò a lui e lo abbracciò
<<Va bene così, è finito tutto>>
Subito dopo sentirono le voci gridare i loro nomi, il comandate e la direttrice li stavano cercando.
Appena entrarono videro Carmine e Filippo abbracciati, e i due corpi poco lontani da loro.

<<Ma che avete fatto?>> Chiese il comandate
<<NEL MIO UFFICIO! IMMEDIATAMENTE>> Urlò la direttrice, il comandate fece cenno con la testa di andare, Carmine aiutò Filippo ad alzarsi che non aveva ancora smesso di piangere, non aveva mai ucciso prima.

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