capitolo 12

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Filippo

<<Sveglia Filì, torni dai tuoi compagni>> La voce del comandante lo svegliò, sbadigliò e si strofinò gli occhi.
Si ricordò di Marzia, fermò il comandante che gli appoggiò dei panni puliti sul letto.
<<Marzia esce vero?>> Chiese appoggiando una mano sulla sua, il comandate lo guardò e sospirò.
<<No, ci sta ancora un giorno, la facciamo uscire domani mattina>> lui fece un sorriso triste.
Si rivestì e uscì guardò fuori dalla finestra, vedeva il mare agitato, il vento e il celo color cemento.

<<Andiamo Chiattì, vai a fare colazione con i tuoi compagni>> Passò dalla cella di Marzia e si bloccò, stava ancora dormendo, era bellissima anche quando dormiva, assurdo.
<<Forza Filì! andiamo>> Gli mandò un bacio e sorrise.
Entrò in mensa, subito gli sguardi di Pirucchio e gli altri lo raggiunsero, non gli diede importanza e si sedette ad un tavolo il più lontano possibile da loro.

Qualche minuto dopo si avvicinarono a lui, fortuna aveva finito di fare colazione, prese il vassoio e si alzò per andare a buttare la roba.
<<Non così in fretta Chiattì>> Disse Totò prendendolo dalla spalla.
<<Devo andare>> Disse lui cercando di liberarsi dalla presa con scarsi risultati.
<<E facciamo in fretta>> Disse Pirucchio avvicinandosi più a lui, lo spinse all'indietro per metterlo contro il muro.

<<Tu e Walking Dead avete ucciso due nostri compagni! è questa c'è la pagate>> Gli bloccò i piedi con i suoi per evitare che scappasse.
<<Io non la faccio pagare a nessuno!>>
<<Figlio di putt->> Venne bloccato dalle voci di Carmine e Pino.
<<Adesso basta, lasciatelo stare un po'>> Disse Carmine.
<<Walking Dead, è arrivato il tuo amichetto Chiattì>>
<<Lascialo stare hai sentito?>> Intervenì Pino prendendo per il collo Pirucchio.

Filippo si liberò dalla prese andando affianco a Carmine.
Pirucchio iniziò a ridere, Pino gli sputò in faccia.
Filippo sentiva benissimo che sarebbe accaduto un altro disastro in quel momento, e ci sarebbe andato di mezzo, e se prima non lo avevano trasferito, adesso lo avrebbero fatto di sicuro, l'isolamento non basta.

<<OH MA CHE STATE FACENDO?>> Intervenì il comandante separando Pino e Pirucchio.
<<NON VI ACCONTENTATE MAI! FATE UN CASINO DOPO L'ALTRO! TORNATEVENE IN CELLA VOI TRE!>> Urlò indicando Totò, Pirucchio e Edoardo.
<<Stai bene?>> Chiese Carmine sedendosi accanto a lui.
Filippo scosse la testa.

<<Cosa non va?>>
<<Tutto non va Ca! non riesco a stare un po' di tempo con Marzia, lei sta ancora in isolamento, io sono stato di merda là dentro! e adesso quei coglioni ci perseguiteranno per la morte di Antonio e Damiano! io non ce la faccio più>> Carmine prese l'amico tra le braccia.
<<È tutta colpa mia!>> Disse iniziando a piangere.
<<Sono un amico di merda, sarei dovuto io finire in isolamento! e invece l'hai pagata solo tu>>

Filippo affondò il viso nel suo collo.
<<Non sei un amico di merda, sei il migliore>>
Carmine lo guardò, si asciugò le lacrime e appoggiò la testa indietro.
<<Fortuna che abbiamo tutta la mattinata libera per fare quello che vogliamo>> disse Carmine.
<<Per fortuna quelli rimaranno in cella tutta la mattina, andiamo a giocare a Calcio che dite?>> Propose lui indicando il campo.
<<Eh si dai>> rispose Pino alzandosi in piedi.
Filippo si alzò facendo un salto e porse la mano a Carmine per aiutarlo ad alzarsi.

Tutta la mattina giocarono assieme, si divertivano e di tanto in tanto Filippo spostava lo sguardo verso le finestre dell'isolamento, nessuna figura femminile però, non vedeva l'ora di rivederla.

La giornata terminò in fretta, Totò e gli altri non se lo cagavano di striscio e ne era felice.
Andò al letto sapendo che domani avrebbe visto Marzia.
Si addormentò immediatamente data la stanchezza.

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