capitolo 10

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Marzia

Una strana tranquillità svegliò la ragazza, aprì gli occhi e si guardò intorno, davanti la porta della sua cella stavano Gemma e Silvia a fissare il corridoio.
Si alzò dal letto e gli andò incontro, appena si accorsero della sua presenza, Silvia la prende per un fianco avvicinandosela a se.
<<Che succede?>>
<<Marzia...Filippo è seriamente nei guai>>

Lei divenne subito seria.
<<Che è successo?>>
<<Ieri sera, lui è Carmine hanno ucciso due loro compagni, la direttrice pensa di trasferire Filippo. Non è sicuro, può anche essere che finisca in isolamento per un certo tempo, ma non sappiamo ancora nulla>>
Lei tolse la mano di Silvia dal suo fianco bruscamente, Filippo non poteva andarsene, lei aveva bisogno di lui.

Nunzia fece il suo arrivo nella sua cella, la guardò un attimo <<Marzia, vieni>>
<<Nunzia non sono dell'umore giusto>>
<<Filippo sta per andare in isolamento, non sappiamo ancora per quanto tempo, perciò se lo vuoi vedere vieni con me>>
Raggiunse Nunzia e gli passò davanti
<<Va bene andiamo>>

Raggiunse il cortile e lo vide, seduto sulla panchina assieme la direttrice.
Lei gli corse incontro e lo abbracciò.
<<Scusami, scusami tanto>> Disse lui dandogli un bacio sulla sua spalla.
<<Te lo ha detto Carmine si farlo?>> Gli chiese lei guardandolo negli occhi, non voleva fare uscire nessuna lacrima, si tratteneva.
Lui annuii
<<Ma non prendertela con lui>>
<<Perché lo proteggi? tu rischi di essere trasferito da qui!>>

<<Lo so, ma non dare la colpa a Carmine>>
Lei lo guardò per un po'.
<<Rifletti sulle tue azioni>> Gli disse prima di lasciarlo andare.
Strizzò gli occhi, le lacrime iniziavano a rigare sul suo viso, non sa bene che cosa ha fatto e detto, non sentiva nulla, riusciva solo a piangere.
Silvia la vide e l'abbracciò, pianse tra le sue braccia.

<<Sta tranquilla, andrà tutto bene>>
Lei portò una mano sulla bocca e si bloccò iniziando a piangere, l'amica l'avvolse in un altro abbraccio, Gemma si aggiunse attorcigliando le braccia tra di loro.
<<Ragazze andiamo, abbiamo due ore di laboratorio assieme ai ragazzi>> Le chiamò Nunzia facendogli cenno di seguirla nei laboratori.

<<Non so se ce la faccio>> Disse lei asciugandosi le lacrime, si girò e non vide più Filippo, voleva che uscisse dall'isolamento in poche ore.
<<Non piangere piccrè>> Edoardo si avvicinò a lei, subito si scostò, lo guardò con aria furiosa, lei si ricordò delle botte che i suoi amici avevano dato al suo ragazzo, della situazione in cui lo avevano messo.

Non rispose e prese ad andarsene
<<Marzia dove vai? dobbiamo andare in laboratorio>> Iniziò a correre, forte, nei corridoi veniva vista da guardie che le chiedevano dove stesse andando, di fermarsi immediatamente.
Andò a scontrarsi con qualcuno.
<<Che ci fai qui tu?>> Era la direttrice.

Lei la guardò, aveva le lacrime agli occhi, la direttrice la prese tra le sue braccia.
<<Quando uscirà Filippo?>>
<<Non lo sappiamo ancora, ha fatto un enorme cazzata>>
<<E Carmine? dov'è?>>
<<In cella, stiamo vedendo delle ultime cose poi porteremo in isolamento anche lui>>
<<Posso vederlo?>>
Lei la guardò
<<Si, vieni con me>>

La portò in una sala, camminò avanti e indietro in ansia, guardava fuori dalla finestra, vedeva il campo da calcio maschile, in mente le venivano i ricordi della prima volta in cui era entrata, quando vedeva Filippo seduto da solo a guardarsi una partita di calcio, una lacrima sfiorò la sua guancia un altra volta, appena sentì la porta aprirsi vide Carmine abbassare lo sguardo.

<<Avete cinque minuti>> Disse la direttrice chiudendo la porta.
<<Che c'è?>> Gli chiese lui, lei incrociò le braccia.
<<Perché lo avete fatto Ca? Perché>>
<<Marzia. Tu non sai come erano fatti quei due, tu non sai che io e Filippo siamo stati arrestati insieme, nello stesso giorno. Ci hanno portato qua dentro insieme, abbiamo fatto tutto insieme, io ci sono stato per lui, e lui per me.
Da quando siamo entrati quei due, assieme Edoardo e gli altri ci hanno sempre presi per il culo, ci hanno picchiato e non sto a dirti tutto! erano persone cattive de lo meritavano>>

Lei annuii e si morde il labbro inferiore.
<<Tu lo sai che Filippo rischia di essere trasferito?>>
<<Si>>
<<Per questa cosa, io non potrei sopportarlo Ca>>
Carmine si avvicinò a lei per cercare di abbracciarla, lei si scostò iniziando ad urlare
<<DIRETTRICE! RIPORTATEMI IN CELLA!>>
<<Marzia che fai?!>> Chiese Carmine alzando il tono della voce

La direttrice fece la sua entrata e prese la ragazza per un braccio e le riportò nella sua cella.

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