due mesi dopo...

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<<Dai su che vuoi che sia>>
<<Stai scherzando vero? quella roba è droga, non ne faccio uso>> Disse spingendo il bicchiere lontano da lei.
Dalila riprese il suo bicchiere riportandoglielo tra le mani.
<<Bevi. Non c'è niente di male>>
Marzia la guardò, aveva uno sguardo di sfida assurdo, portò il bicchiere alla bocca e bevve.
<<Ecco così!>> Disse l'altra tra le risate.
<<Cazzo...>>
Vedeva ombre, luci troppo luminose, si alzò barcollando un bel po', andò a scontrarsi contro un ragazzo.

<<Amore guarda dove vai>> Disse tra le risate, lei sollevò lo sguardo.
Spinse il ragazzo quasi da farlo cadere, quella roba gli stava già dando alla testa.
Non si ricordò più nulla, cadde per terra.
<<Un ambulanza immediatamente!>> le voci della gente gli rimbombavano troppo forti nella testa.

Le sirene, gli infermieri e la polizia.
Era sdraiata a terra con una ragazza che le teneva le gambe.
<<Ha le pupille dilatate>>
<<Che vuol dire>> Chiese una donna di mezza età che stava a guardare.
<<Vuol dire che ha assunto droga>> La donna si portò le mani davanti alla bocca scioccata.

Qualcuno la prese in braccio e la portò da qualche parte che lei non sapeva dove.
<<L'hai fatta la cazzata tesoro>> Disse un infermiere con accanto un agente di polizia.
<<Che dovremmo fare?>>
<<Dovete portarla in carcere mi sembra ovvio, ha assunto una droga molto pensante è illegale, prendete in ostaggio tutti quelli che stavano alla festa, e li interroghi per favore>>

Appena prese i sensi la mattina dopo, si alzò con un mal di testa atroce e un forte male alla pancia.
Un agente della polizia stava a fissarla.
<<Che ci faccio qui?>> Chiese passandosi una mano sulla fronte.
<<Aspettiamo che ti riprenda del tutto poi ti portiamo in carcere>> Sgranò gli occhi.
<<Come in carcere? perché?>> L'agente rise.
<<Non ti ricordi proprio nulla eh, allora ti ricordo che hai assunto una droga abbastanza illegale e la cosa non può passare inosservata>>

Cercò di alzarsi ma non ci riuscì. Si sentiva a pezzi.
<<Chi te l'ha data? la tua amica Dalila?>>
<<Immagino di si>>
<<Non te lo ricordi?>> Scosse la testa.
<<Ha confessato?>> L'agente annuii.
<<Allora perché in carcere ci devo finire io? me l'ha data lei la droga>>
<<Ma tu l'hai assunta, non va bene>>

<<Che vuol dire?! allora portate anche lei in carcere>> L'agente sorrise.
<<Sta tranquilla. A quello ci pensa la polizia>>
Lei sbuffò e si sistemò sul lettino.
<<Come stai?>> Chiese un infermiera.
<<Bene>> Rispose incrociando le braccia.
<<Domani ti portano via>>
<<Si lo so! ma non vale che la cosa la paghi solo
io!>> L'infermiera si girò verso di lei.
<<Non ti preoccupare tu, si occupa tutto la polizia>> Lei guardò l'infermiera e poi l'agente appoggiato alla porta della camera.
<<Ma che vi siete messi d'accordo?>> Chiese indicando i due che risero.
<<Riposa, domani te ne andrai>> Disse chiudendo la porta alle sue spalle.

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