prologo

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Non vedevo l'ora.
Non vedevo l'ora di salire su quel palco e ballare come non avevo mai fatto in vita mia.

L'ansia era la mia compagna, ma ormai avevo imparato a conviverci, la sentivo agitarsi dentro di me, tramutandosi in adrenalina, che avrei sfruttato per esibirmi al meglio.

«Asia, candidata al banco di ballo» entrai subito dopo aver sentito il mio nome.

Non feci caso ai ragazzi tra i banchi dietro di me, che iniziarono a scambiarsi occhiate e a bisbigliare qualcosa.

«Allora, come sapete i prof. continuano a fare i casting e per questa volta, non hanno scelto di mandare qualcuno in sfida ma bensì di aggiungere un banco» si fermò e alzò lo sguardo per squadrarmi.

«Asia di se scrive "Sono sempre stata una ragazza molto estroversa e festaiola, ma ho sempre faticato ad esprimermi. Mia madre aveva una scuola di danza classica e un giorno, per caso mi ha fatto provare. Da quel giorno non ho più smesso. Nella danza trovo il mio modo di essere e di esprimermi"» finì di leggere e prima di far parlare i prof. mi fece ballare.

Avevo portato una coreografia molto importate per me, era la prima che io e la mia nuova insegnate avevamo montato, una volta che mia madre aveva chiuso la sua scuola di danza per inseguire il suo sogno di bambina di diventare giornalista.
Io stavo con mia nonna mentre lei andava in giro per il mondo, realizzando finalmente il suo sogno. Mi mancava ogni giorno ma avevo capito che se le volevo veramente bene dovevo lasciarla andare.

Appena finito di ballare sentii solo la voce di Maria che chiedeva alla Peparini cosa ne pensava «Beh è sicuramente una ballerina molto brava, ma ora come ora non mi interessa».

«Raimondo?» chiese la presentatrice seguendo l'ordine di posizione dei maestri.

«Io devo riconoscere la sua completezza come ballerina, ma ho visto una base molto classica, quindi la lascio nelle mani de 'la danza è una'» mi venne da ridere per quell'affermazione e anche dal pubblico si sentì un'enorme risata.

«Beh Maria, che dire, qui siamo di fronte a una ballerina davvero molto brava e da quel che ho potuto vedere anche completa, di conseguenza non posso sprecare un talento così, quindi Asia, ti do il benvenuto nella scuola di Amici» mi ripiegai su me stessa aprendomi in una grande risata di gioia e quando finalmente sentii il tessuto della felpa tra le mani le lacrime presero a scorrermi sulle guance.

Maria chiese un altro banco «Allora? Dove la mettiamo?» domandò e subito un ragazzo in prima fila si alzò «Qui qui qui» disse e vidi dietro di lui altri due ragazzi bisbigliare qualcosa, sul volto di Maria si disegnò un sorrisino furbo «Luca scusami ma la mettiamo vicino a Christian» il banco fu aggiunto e mi sedetti.

«Piacere, Christian» disse uno dei due ragazzi che parlavano porgendomi la mano e appena la mia pelle entrò in contatto con la sua una scarica di brividi mi percorse la schiena «Piacere mio, Asia» sussurrai arrossendo e abbassando lo sguardo.

«Fratè spostati. Piacere, Mattia» qualcuno dette una cinquina sul collo di Christian e si sporse verso di me, mi girai di scatto verso la voce. Un ragazzo biondo dagli occhi azzurri mi sorrise «Asia» dissi soltanto, ancora sussurrando e afferrandogli la mano che mi porgeva. Stavolta i brividi non li sentii e interpretai l'evento di prima come la realizzazione che ero finalmente ad Amici.

spazietto autrice
Weeeeeeeee. In anzitutto ciao bella gentaglia. Ci tengo a dire che sto scrivendo questa storia solo e soltanto perché sento il bisogno di scrivere e di immergermi nelle vite dei personaggi che costruisco.
Non sempre le cose andranno di pari passo ai daytime, anzi magari molte cose sono già successe rispetto all'entrata della protagonista, ma ci tengo a metterle.
E niente detto questo spero vi piaccia e alla prossima 🤍. (Il cuoricino di Mattiaaaa, piango)

Shadows - Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora