capitolo sei

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'Non pensarci non pensarci non pensarci' mi ripetevo inutilmente, ogni pensiero che mi passava per la testa mi riportava a lui, qualsiasi cosa facessi mi faceva pensare a lui, qualsiasi cosa vedessi mi ricordava lui e stupidamente mi sembrava di avere le narici impregnate del suo odore.

Scacciai tutto entrando in saletta e trovando la Celentano ad aspettarmi, sapevo di non aver fatto ritardo e di essere qualche minuto in anticipo, ma mi scusai comunque per averla fatta aspettare.

«Tranquilla Asia, non sei in ritardo e sono arrivata ora anche io. Voglio farti rivedere la coreografia che ti ho assegnato per la prossima puntata, visto che anche questa è molto molto impegnativa» annuii e fece partire il video che ovviamente avevo già guardato qualche volta per memorizzare i passi.

Una volta uscita dalla saletta ero completamente distrutta, andai in sala relax e mi rilassai un pochino, per l'ora di pranzo tornai in casetta e dopo aver mangiato mi misi a provare la coreografia, c'erano dei giri che non mi riuscivamo e Carola era a lezione, per cui andai a cercare Guido, che non trovai in casetta.

«É in palestra con Luigi e Chri» mi riferì Mattia così andai a cercare il ballerino, ovviamente non volevo disturbarlo più di tanto ma avevo guardato l'orario e sia lui che io avevamo lezione quasi tutto il giorno in orari diversi e non sarei riuscita a parlarci fino a sera.

«Ei Guido scusami ti po-» mi bloccai appena scorsi Christian a petto nudo allenarsi, ero riuscita a non pensarci per quasi un'ora e trovarlo in quello stato mandava a quel paese tutti i miei buoni propositi di concentrarmi solo ed esclusivamente sulla danza.

«Si Asia?» mi domandò Guido e il ballerino di hip hop si girò verso di me, incollando il suo sguardo con il mio. Immediatamente andai verso Guido cercando di ignorarlo ma sentivo il suo sguardo bruciarmi la schiena «Ho bisogno del tuo aiuto per dei giri, ti disturbo?».

«Nono tranquilla, vieni andiamo dall'altra parte» oltrepassammo il plexiglas per metterci dalla parte dove solitamente stavano i professionisti e i professori e cercò di aiutarmi con i giri.

Io vi giuro che ci stavo provando a tornare dritta davanti a Guido, ma ogni volta che scorgevo la figura di Christian il mio cervello saltava e arrivavo sempre scomposta.

«Chri vieni un secondo qui per favore» chiese Guido e il ragazzo ci raggiunse sotto il mio sguardo attento.

Riprovai a fare i giri e vennero a dir poco perfetti, ringraziai Guido e fuggii in casetta, se avessi potuto sotterrarmi adesso sarei al centro della terra.

«Non avete idea di quello che é successo» quasi urlai con voce stridula appena trovai Serena e Carola in cucina, intente a farsi una tisana.

«Sona andata in palestra a cercare Guido no? Ecco, bene indovinate con chi si stava allenando?» mi guardarono senza dire niente, sapevano che avrei detto tutto senza che neanche me lo avessero chiesto, anche se ovviamente avevano già capito «Christian, ed era senza maglietta» strabuzzarono gli occhi e sorrisero maliziosamente.

«Allora?» chiese Carola e stavo per dire tutto un'altra volta ma i tre ragazzi rientrarono e sparii in camera per fare una doccia.

*

«Oddio mi hai fatto prendere un infarto» quasi urlai quando alle tre di notte di ritrovai Mattia sotto forma di zombie che si aggirava per la cucina con una tazza in mano.

«Shhhh non urlare sveglierai tutti» sussurrò con la voce ancora rauca.

«Che fai?» mi avvicinai a lui, non riuscivo a dormire e avevo bisogno della tisana tattica delle tre di notte, che sicuramente mi avrebbe fatto fare sogni tranquilli.

«Una tisana, vuoi?» annuii e nonostante fosse buio, lui notò la mia espressione distrutta «Che c'è piccolina?» sorrisi leggermente per il nomignolo e mi precipitai tra le sue braccia.

«Non mi esce di testa Tia» sussurrai debolmente, era passato qualche giorno dalla famosa conversazione con le ragazze e non avevo fatto altro che pensare a lui. Stava diventando un pensiero fisso, era sempre lì, rimuginavo e rimuginavo senza sosta, eppure lui era lì in un angolino della mia testa e questa cosa mi sfiniva.

«Cosa c'è che ti da noia» mi prese il viso tra le mani e mi costrinse a guardarlo, sospirai e chiusi gli occhi.

«Sono spaventata, non ho mai provato queste cose» mi abbracciò di nuovo cercando di rassicurarmi.

«Se ti può consolare non l'ho mai provate neanche io, ma ci dovrà essere una prima volta no?» mi sorrise «Lasciati andare, non ti farà del male, lo so. E se lo farà non lo farà di proposito, vuole solo il meglio per te, fidati» e inaspettatamente mi fidai, sapevo che nessuno meglio di lui in quella casetta conosceva il ballerino moro e decisi di seguire il suo consiglio, se lui mi avesse voluto mi sarei lasciata andare.

«Dormi con me stasera?» mi chiese una volta finite le nostre tisane, annuii e andammo in camera sua. Accese l'abat-jour sul comodino e rimasi spiazzata dalla bellezza di Christian mentre dormiva. Sembrava letteralmente un angelo, sul suo viso rilassato c'era un timido sorriso e il cielo estivo delle sue lentiggini sembrava ancora più bello.

Istintivamente mi avvicinai a lui, accarezzandogli delicatamente la testa e intrufolando le dita tra i suoi capelli morbidi, per poi lasciargli un leggero bacio sulla fronte.

«Asia» sussurrò e il mio nome tra le sue labbra suonava così bello che l'avrei potuto ascoltare per un infinità di tempo. Mi ritrassi immediatamente pensando che si fosse svegliato ma lui si girò dall'altra parte, ancora dormendo pesantemente.

«A volte parla nel sonno» mi spiegò Mattia prima di spegnere la luce e crollare nel sonno.

spazietto autrice
Weeee. Oggi capitolo leggermente più corto, vi voglio dire che non credo che riuscirò ad aggiornare tutti i giorni, perché ho poco tempo a disposizione e ci tengo a scrivere a modo. Volevo chiedervi, la storia vi sta piacendo? Ho estremamente bisogno di un feedback e di consigli e sarei felice se sareste disposti a darmeli, grazie mille anche solo per leggere quel che ho da dire, ciaoooo🤍

Shadows - Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora