capitolo uno

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Quando io e Sissi arrivammo in casetta alcuni ragazzi erano fuori e ci videro mentre salivamo le scale, così ci vennero incontro e ci salutarono.

Mattia mi venne vicino «Ehi ciao» mi sorrise e si sistemò i capelli.
«Ciao» sorrisi a mia volta e lui mi sfilò la valigia di mano, mentre mi faceva strada dentro la casetta.

Appena entrai mi sentii subito mille occhi addosso, mi si avvicinò una ragazza bionda dai capelli ricci «Ciao, sono Serena piacere» mi disse gentilmente e io le risposi presentandomi.

Mattia fece fare il giro della casa sia a me che a Sissi e alla fine ci riportò in cucina «Allora, nella stanza delle ragazze c'è un solo letto libero, mentre l'altro è nella camera blu, di Luigi e Guido» io e Sissi ci scambiammo un'occhiata.

«Vado io nella blu» feci per prendere la valigia dalle mani di Mattia ma lui si diresse immediatamente verso la camera mentre Sissi si avviava in quella rossa.

«Ciao!» entrai in camera spalancando la porta e mi ritrovai gli occhi dei due ragazzi addosso, che mi scrutavano increduli.

«Piacere sono Asia» mi avvicinai al ragazzo magro, dai capelli marroni e gli occhi che mi sembravano quasi neri, porgendogli la mano.

«Luigi» si alzò e mi abbracciò, sfilando la mia valigia dalle mani di Mattia e appoggiandola vicino al letto di mezzo «Questo sarà il tuo letto, ti lasciamo sistemarti» uscì dalla stanza, portandosi Mattia dietro.

L'altro ragazzo si presentò come Guido e seguì i suoi compagni.

Una volta finito di sistemare le mie cose provai a chiamare mia madre, che ovviamente non rispose "sarà impegnata" pensai e così chiamai nonna.

«Amore miooo, allora?!» sorrisi e aspettai prima di rispondere.

«Mi hanno preso nonna!!» urlai mettendomi a saltare per tutta la stanza e sentendo che anche lei urlava dall'altro capo del telefono.

«Con chi sei in camera?» mi chiese una volta che finimmo il momento-sclero.

«Con Luigi e Guido nonna» sapevo che lei aveva perfettamente in mente chi erano, perché aveva seguito il programma da settembre, al contrario di me che quell'anno avevo evitato di seguirlo proprio perché mi ero iscritta ai casting.

«Sono carini dal vivo??» arrossii di colpo e ringraziai il cielo che non mi potesse vedere altrimenti mi avrebbe preso in giro a vita.

«Ci ho parlato pochissimo, te lo ridico tra una settimana» alzai gli occhi al cielo sospirando e allo stesso tempo sorridendo.

«E invece, Mattia? È carino?» si dovete sapere che mia nonna ha un debole per i latinisti, letteralmente, ne ha sposato uno.

«Nonna!» la rimproverai e sentii la sua risata dall'altra parte del telefono.

Parlai ancora un po' con lei e poi chiusi la chiamata. Immediatamente dopo averla sentita tornai triste, ovviamente mi aveva fatto piacere parlare con lei ma rimaneva il fatto che non sentivo mia madre da mesi.

Si spostava spesso andando da un paese all'altro e la maggior parte delle volte era in posti sconosciuti al mondo, quindi non rispondeva quasi mai.

So che vi starete chiedendo dove sia mio padre, la risposta è che non lo so neanche io. Mamma mi aveva raccontato che quando era rimasta incinta se ne era andato e l'unica cosa che mi aveva lasciato era una malattia del sangue, bel modo di segnare la mia vita no?

Decisi che ci avrei pensato poi e andai in cucina per posare il telefono, e lì trovai Christian e Mattia brindare con un succo all'ace.

Non mi accorsi che mi ero fermata a guardare Christian come una scema. Ma era troppo carino con quelle lentiggini che gli contornavano il viso e quegli occhi dorati che sorridevano. Perché si, non aveva gli occhi marroni come quelli di Luigi o verdi come quelli di Guido, erano un mix ed erano mille volte più belli di quelli di entrambi.

In quel momento incrociò il mio sguardo e immediatamente arrossii, cosa che non era da me e scappai da quella situazione raggiungendo Serena e Carola che parlavano sul divano.

«Ehiii» salutai sedendomi vicino a loro.

«Ehi ciao» mi salutò Serena e cominciammo a parlare fino a che non fummo troppo stanche e decidemmo di andare a dormire.

*

La sveglia suonò e mi alzai controvoglia, per me il risveglio era sempre un trauma visto che sarei potuta restare a letto tutto il giorno.

Mi fiondai in bagno prima che Guido potesse precedermi e mi sistemai, mettendomi le calze e il body con sopra una tuta per uscire dalla casetta, mi raccolsi i capelli nel solito chignon e uscii, andando a fare colazione.

In cucina trovai già Luigi e Luca che salutai e mi preparai un espresso, poi presi del pane e ci spalmai sopra la marmellata.

Mentre finivo di fare colazione Mattia e Christian comparvero e si sedettero sugli sgabelli della cucina.

«Buongiorno» disse il moro ancora assonnato e afferrò una tazza per metterci del caffè dentro, prendendolo dalla caraffa che Luca aveva posato sul tavolo. Esattamente non so come fa la gente a preferire il caffè americano all'espresso ma lasciamo stare che è meglio.

Una volta che tutti noi ballerini fummo pronti andammo insieme in sala per la lezione collettiva di classico.

Una volta finita quella passai dalla sala relax per sistemarmi l'ennesima volta i capelli e andai in sala, dove trovai la maestra Celentano, che salutai.

«Ciao Asia, vieni qui ti vorrei parlare prima» mi avvicinai correndo al plexiglas, devo ammettere che ero un po' spaventata da quel che voleva dirmi ma mi tranquillizzai subito quando mi fece i complimenti per l'esibizione.

«Ho visto in te una ballerina molto completa e molto abile, ma comunque hai molte cose da migliorare come tutti, immagino vista la tua età, a proposito, quanti anni hai?» mi chiese prendendo un quaderno e una penna.

«Diciassette» risposi sorridendo.

«Eh appunto, va bene, siamo qui per migliorare ovviamente» annuii alle sue parole, ero lì, anche se sembra scontato, per realizzare il mio sogno ma soprattutto per migliorare come ballerina e sapevo che era il posto giusto.

Mi fece fare una lezione di classico dove mi assegnò la coreografia che avrei dovuto provare, una variazione davvero molto complicata.

*

Tornai in casetta per l'ora di pranzo, mangiammo quasi tutti insieme, io ero vicino a Carola e davanti avevo Christian.

«Allora, come è andata la prima lezione con la Celentano?» mi chiese la mora ancora vestita per le lezioni, visto che era tornata e si era messa a tavola subito.

«È andata bene, mi ha dato il Don Chisciotte come assegnazione» Carola annuì dicendomi che l'aveva assegnato anche a lei.

«È difficile?» chiese Luca al mio fianco ed io annuii.

«È quella della scapola» precisò Carola alzandosi dal tavolo per andare a lezione e Luca sembrò capire.

In quel momento alzai sguardo e trovai gli occhi dorati di Christian già su di me.

Arrossii seduta stante e mi alzai andando in camera per scrivere le correzioni sul mio quaderno.

spazietto autrice
Weeeeeee. Ciao bella genteee. Come primo capitolo so che non è il massimo, ma miglioreranno col tempo. Che ne pensate, vi sta simpatica Asia?

Shadows - Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora