capitolo sette

794 37 1
                                    

Gara di ballo. La mia prima gara di ballo. Ero un fascio di nervi, ci tenevo a fare bella figura ma non sapevo cosa mi aspettasse.

«Ehi tranquilla, vedrai che andrà bene» mi si avvicinò Mattia, abbracciandomi. Sospirai appoggiandomi al suo petto.

Come se non bastasse entrai ancora più in ansia quando vidi le esibizioni dei miei compagni, erano stati tutti davvero bravissimi e la gara per me era davvero complicata non avendo mai affrontato nulla del genere.

Maria mi chiamò in studio ed entrai, trovandomi davanti Francesca Bernabini, che era giudice della sfida.

Ballai su I'm not angry anymore dei Paramore, scegliendo come oggetto un quaderno.

Mentre ballavo la tensione si sciolse ma appena finito si ripresentò, più forte di prima.

Tornammo in casetta e andammo immediatamente sulle gradinate, dove ci aspettavano alcuni cantanti.

Il mio nervosismo se ne andò appena vidi la classifica, primo c'era Chri con un bell'8 e mezzo, poi seguivamo io e Matti con un 8, Guido con 7 e mezzo, Carola con 7, Sere con 6+ e finiva Dario con 6.

Ero dispiaciuta per Dario, ma la felicità per il primo posto di Chri prevaleva su tutto, così mi buttai tra le sue braccia «Sei stato bravissimo Chri» mi strinse facendo scivolare le mani sui miei fianchi, facendomi sedere sulle sue gambe, neanche a dirlo miliardi di brividi si impossessarono del mio corpo. Dovevo ancora abituarmi all'effetto che mi faceva, a quando lo guardavo e rimanevo incantata dalla sua bellezza e semplicità come una scema, a quando i suoi occhi si scontravano con i miei e a quel punto tutto spariva, qualsiasi situazione fosse, rimanevamo solo io e lui, lui e le sue lentiggini, lui e le scintille d'oro che aveva negli occhi, lui e i suoi modi gentili, lui e la sua timidezza che gli imporporava le guance rendendolo ancora più bello.

Avevo sempre pensato che mi sarei innamorata del tipico ragazzo bello e dannato della scuola, quel ragazzo di una bellezza maliarda, ammaliatrice, che rifiuta qualsiasi ragazza gli si presenti davanti. Non sapevo esattamente cosa stesse succedendo dentro di me in quel turbinio di emozioni ma sapevo che Chri era la persona più buona e genuina di questo mondo, e a quel punto stavo in pace con me stessa.

Sorrisi e mi strinse a lui, sentii il suo cuore accelerare di colpo quando intrufolai le mani tra i suoi capelli, facendogli i grattini sulla nuca.

Si abbandonò al mio tocco appoggiando la testa sulla mia spalla e buttando fuori l'aria come se avesse trattenuto il respiro.

Non so per quanto tempo rimanemmo in quella posizione, ma mi sembrava di essere in paradiso.

«Asia è il tuo turno di usare il telefono» mi chiamò Mattia e contrariamente a quel che mi aspettavo Chri non si spostò ma mi strinse ancora di più «Non sai quanto vorrei rimanere così per sempre» sussurrò al mio orecchio e il suo soffio mi fece rabbrividire 'Lo vorrei anch'io Chri, anche io' avrei voluto dirgli ma mi si formò un groppo in gola, poiché un'altra volta mi ero incantata a guardare l'oro dei suoi occhi.

Non mi ero accorta di quanto fossimo vicini, i nostri nasi si toccavano e le sue labbra erano a mezzo centimetro dalle mie, si avvicinò ancora di qualche millimetro continuando a guardarmi. Le nostre labbra si sfioravano ma sussultammo allontanandoci quando Mattia mi richiamò «ASIA! DAI CHE DOPO TOCCA A ME» urlò facendo il suo ingresso sulle gradinate e mi alzai di malavoglia dalle gambe del moro.

Mattia quasi mi trascinò in cucina per prendere il telefono visto che ero praticamente uno zombie, immersa in quei mille pensieri e sensazioni, non riuscivo neanche minimamente a pensare a quello che sarebbe potuto succedere se non ci avesse interrotti e una voglia matta di sentire le sue labbra sulle mie si impossessò di me.

Shadows - Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora