«Allora, come ti sembra?» mi chiese la Celentano dopo avermi fatto vedere la coreografia che avrei dovuto eseguire in puntata.
«Molto bella, mi piace un sacco» annuii e lei mi sorrise «Va bene, ora ti lascio con Elena per provarla» la salutai e poi provammo la coreografia.
Per me era parecchio complicata perché avendo studiato soprattutto classico una volta che si usciva da esso era una sfida bella e buona.
Una volta finita la lezione uscii ancora saltellando e passai dalla sala relax, dove trovai Christian sulle scalinate.
«Eiii» salutai entrando e attirando la sua attenzione.
«Ei torni in casetta?» mi chiese alzandosi e venendo verso di me.
Mi fermai a guardarlo, le lentiggini sul suo viso sembravano aumentate dall'ultima volta che l'avevo guardato e mi prese la voglia di contarle tutte, i suoi occhi d'oro mi scrutavano in un'espressione interrogativa e le sue labbra erano leggermente increspate in un mezzo sorriso, mi chiesi che sapore potessero avere e se fossero morbide.
Arrossii di colpo e distolsi lo sguardo dal suo viso scacciando la domanda «Si, tu?» risposi un po' spaesata, ancora scossa dalla direzione che prendevano i miei pensieri.
«Anche io, ti va se torniamo insieme?» annuii senza dire niente e ci avviammo in casetta.
«Come ti trovi qui?» mi chiese timidamente una volta usciti dalla sala relax.
«Molto bene, siete tutti molto carini con me e non credo che ci metterò tanto ad ambientarmi» lui annuì e mi guardò.
I nostri sguardi si incatenarono, restammo per qualche secondo così, a guardarci e a rincorrerci con gli occhi, avrei potuto affogarci, immergermi in quella pioggia d'orata e restarci per ore, ma Mattia decise di venirci addosso facendomi sobbalzare.
«Ei ragazzi, che fate qui? Andiamo?» Mattia mi cinse le spalle con un braccio «Attenta che lo consumi» mi sussurrò in modo che capissi solo io e immediatamente arrossii, iniziando a camminare con la testa bassa.
Appena entrata in casa scivolai dalla presa di Mattia e mi fiondai in bagno per farmi una doccia rilassante e schiarirmi le idee.
*
Dopo aver passato letteralmente un'ora in bagno non avevo risolto niente, i miei pensieri ancora si rincorrevano aumentando il caos che avevo in testa.
Uscii dal bagno e mi stupii nel vedere Luigi sdraiato sul letto con le braccia incrociate dietro la testa a guardare il soffitto sbuffando.
«Ei Lu, che hai?» mi sedetti vicino e lui si girò guardandomi, aveva una scintilla di frustrazione e di tristezza negli occhi. Si alzò e si appoggiò sui gomiti sbuffando.
«Se ti intriga una persona vuol dire che ti piace?» sputò schietto, una delle cose che mi piacevano di più di Luigi era la sua sincerità e il fatto che non faceva tanti giri di parole.
«Dipende, che ti passa per quella testolina?» gli passai la mano tra i capelli scompigliandoglieli.
«Non so se mi interessa in quel senso o no» si alzò e si fiondò tra le mie braccia, mettendo il viso nell'incavo del mio collo e sospirando.
«Non posso saperlo io Lu, non c'è niente di male comunque lo sai» annuì e mi abbracciò «Grazie» gli lasciai un bacio sulla fronte e mi alzai andando in salotto per lasciarlo ragionare in pace.
Mi misi a provare la coreografia davanti allo specchio tanto per ripassarla e far qualcosa, ma c'era uno scatto che dovevo fare che non mi riusciva.
«Sere!» chiamai ma poi mi ricordai che era a lezione e andai in cucina dove trovai Christian e Mattia parlottare tra loro.
Sapevo che mi sarei condannata da sola e mi sarei bloccata di nuovo a guardarlo come una cretina ma decisi di provare «Chri» chiamai toccandogli una spalla, contatto che mi fece rabbrividire seduta stante «Si dimmi» si girò immediatamente come se l'avessi colto in fallo a parlare di un segreto colossale.
«Mi potresti aiutare un secondo? Nella coreografia c'è una cosa che non mi torna» osservai le sue lentiggini e le sue labbra perfette senza incrociare il suo sguardo per paura di rimanere a fissarlo.
«Certo, andiamo di là» mi mise una mano sulla parte bassa della schiena e rabbrividii di nuovo, consapevole stavolta che non era per il freddo.
«Che c'è che non ti torna?» mi chiese una volta arrivati davanti allo specchio, svegliandomi dallo stato di trance in cui ero caduta.
«Allora, c'è questo scatto, in mezzo alla coreografia che faccio troppo fluido, cioè proprio non riesco a scattare» spiegai legandomi i capelli.
Quando alzai di nuovo lo sguardo trovai Christian a guardarmi ma appena lo incrociai lui lo distolse.
«Perché sei troppo sciolta» cercò di spiegarmi ma quando si accorse che non avevo minimamente capito che cosa aveva detto sorrise e mi spiegò meglio.
«Devi essere più rigida, guardami» mi fece vedere come doveva essere fatto e poi provai io, mi venne già meglio di come l'avevo provato l'ultima volta ma non ancora come lo volevo.
«Proviamo così, appena ti tocco fallo» mi mise un dito sul petto e eseguii il passo, dopo non aver considerato un'altra scarica di brividi che mi passava per la spina dorsale.
Dopo una mezzoretta passata a provare solo quello scatto riuscii a farlo per lo meno decente e ringraziai Christian per la pazienza che aveva avuto con me.
Mi abbracciò e gli ennesimi brividi si impossessarono del mio corpo, a tal punto che mi chiesi se anche lui provasse quel che provavo io.
Mattia irruppe nella stanza avvisando Christian che era il suo turno di usare il telefono e quest'ultimo uscì lasciandomi imbambolata in balia dei miei pensieri.
«Bella addormentata, piaciuta la lezione col principe?» le parole di Mattia mi svegliarono di nuovo e mi girai di scatto verso di lui, guardandolo male.
«Oh andiamo, lo mangi con gli occhi» continuai a guardarlo senza dire niente, spaesata dalla sincerità delle sue parole.
Cercai di scappare dalla stanza ma Mattia mi afferrò il polso «Vieni qui» mi abbracciò e mi strinse a sé.
•Spazietto autrice•
Weeeeeee. Bella gente come sta andando? Oggi mi sento ispirata e se riesco e dico SE RIESCO a caratteri cubitali perché non lo so, forse stasera pubblicherò un altro capitolo, ma non assicuro niente. Raga sto guardando il daytime e sono distrutta, povero Chri, vederlo così fa male, però devo dire che ha veramente dei genitori d'oro🥺.
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Shadows - Christian Stefanelli
Fanfictionómbra {óm-bra} - Zona oscura, o di minore luminosità, della superficie di un corpo.