Zara era riuscita a far crollare Christian in un modo poco ortodosso, giocando su una fragilità che era comune a molti uomini, lui compreso. Lo aveva sfidato di nuovo e stavolta lui ci era cascato in pieno. Un punto a suo favore, chapeau! Ma quella sarebbe stata la sua ultima vittoria, perché se Zara voleva cominciare una guerra, lui non si sarebbe tirato indietro, tutt'altro, avrebbe combattuto fino schiacciarla. Non doveva giocare così, non in quella maniera ed era bene che lei lo capisse al più presto. Alla fine Christian aveva deciso di partecipare alla cena, non voleva darle alcuna soddisfazione, perché se non si fosse presentato, avrebbe solo confermato il pensiero di Zara di essere riuscita a trovare il suo punto debole e non era vero. Non l'avrebbe richiamata per nome, questo no, ma l'avrebbe ripagata con la stessa moneta, perché per quanto lei credesse che quegli scambi di gesti intimi avessero turbato solo lui, Christian aveva visto il modo in cui anche Zara aveva reagito, ed era lo stesso.
Per la cena in onore della partenza di Zara, la famiglia Versari era al completo. C'era suo padre, suo fratello, sua zia e si erano uniti anche Massimo, la sua ex guardia del corpo e Alice, la sua migliore amica. Per l'occasione era stata imbandita una tavola piena di prelibatezze nell'enorme giardino della villa. La presenza di Christian, quella sera, aveva stupito un po' tutti, tranne Zara, lei fu invece ben felice di vederlo. Il suo scopo era sempre stato quello di avvicinarlo a sé e, anche se l'aveva fatto non nel migliore dei modi, era comunque contenta che alla fine avesse deciso di partecipare.
<<Allora Zara, Nick mi ha detto che vi siete organizzati ed è tutto pronto, partirete domani dunque.>> disse Giano a sua figlia. <<Hai avvertito anche la signora Margaret, visto che hai deciso di atterrare a New York?>> chiese infine.
<<Sì, papà. L'ho sentita prima di cena.>> si schiarì la voce lei, dopo essersi resa conto che qualcuno le stava sfiorando il ginocchio.
Spostò leggermente la tovaglia e vide la mano di Christian risalirle lentamente verso l'interno coscia, sotto la sottile stoffa del vestitino bianco che indossava. Si voltò immediatamente nella sua direzione, per fulminarlo con lo sguardo, ma lui aveva il viso girato dal lato opposto. Capì finalmente il motivo per cui lui aveva voluto prendere posto accanto a lei quella sera, per torturarla. Dopo quello che gli aveva fatto nel ripostiglio, si aspettava una rivincita da parte sua, ma non credeva si sarebbe spinto fino a quel punto. Pensò a come gli fosse venuto in mente di toccarla in quel modo, alla presenza di tutta la sua famiglia, doveva essere davvero molto irritato o non si sarebbe mai permesso. Però lei lo lasciò fare, perché voleva vedere fino a dove potesse spingersi.
<<Perché hai deciso di andare a New York prima?>> chieste stavolta il fratello e Zara, dopo essersi pulita le labbra e lasciato il tovagliolo sul tavolo, in segno di aver finito di mangiare, si abbandonò con la schiena contro la sedia, divaricando leggermente le gambe sotto il tavolo.
<<Pensavo di fare un salto all'appartamento.>> rispose tranquillamente, lanciando uno sguardo furtivo in direzione di Christian, che si era immediatamente voltato verso di lei non appena avvertito il movimento delle sotto la tovaglia. <<Da quando l'ho ereditato, non ci sono ancora andata.>>
Dopo quella risposta di Zara, l'attenzione su di lei venne completamente indirizzata altrove, su un altro discorso. Lei sapeva che quell'argomento sull'appartamento di New York fosse un tabù per la famiglia. Zara lo aveva ereditato non appena compiuta la maggiore età, era l'ultima disposizione testamentaria della madre, deceduta dodici anni prima e nonostante fosse passato così tanto tempo, lei e la sua famiglia, faticavano ancora parecchio nel parlare di Amelia Wyatt Versari. Per questo, anche se non era quello il motivo per cui aveva deciso di atterrare a New York prima di proseguire poi il viaggio verso Boston, sapeva che se avesse parlato dell'appartamento, avrebbe distorto l'attenzione da sé. Ed era quello il suo obiettivo, avere un momento tranquillo, mentre cercava di capire quali fossero le intenzioni di Christian. Perciò, avvicinò leggermente la sedia alla sua, cosicché lui potesse poggiarsi sullo schienale di lei e chinarsi per parlare all'orecchio.
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Guardia del corpo
ChickLitlibertà /li·ber·tà/ sostantivo femminile Zara Versari, figlia e nipote dei noti fratelli stilisti Giano e Donna Versari, è una ragazza semplice che odia la fama legata al suo cognome, nonostante sia molto affezionata alla sua famiglia. Ha degli int...