<<Non puoi scegliere un'attività sportiva come quella di cheerleader o, che ne so, atletica leggera? Qualcosa che magari si adatti più a te e non sia così pericoloso?>>
Quella domanda così insistente, a tratti anche leggermente scontrosa, pronunciata quasi in tono di disprezzo, fece ribollire il sangue nel corpo di Zara, che si voltò di scatto verso la sua guardia del corpo con un'espressione del tutto contrariata e due occhi rosso fuoco al posto di quei meravigliosi smeraldi che si ritrovava.
Era trascorsa circa una settimana dal loro arrivo al campus, le lezioni non erano ancora cominciate e l'università iniziava a popolarsi di matricole e studenti degli anni successivi che si sistemavano nei loro alloggi per l'inizio del nuovo anno accademico. Solo gli allenamenti delle varie squadre impegnate in attività sportive avevano ripreso in anticipo e, infatti, Christian e Zara stavano assistendo ad un'esercitazione a porte chiuse della squadra di volley maschile dell'università. Per la vittoria della borsa di studio nella specializzazione del suo corso in Economia e Marketing Finanziario Internazionale, Zara avrebbe dovuto scegliere anche un'attività sportiva extra tra quelle che il campus metteva a disposizione. Non aveva avuto dubbi quando tra le proposte aveva scoperto che c'era la possibilità di fare pallavolo. Era il suo sport preferito, quello che aveva praticato per tanti anni a livello agonistico in Italia, ma che era stata costretta ad abbandonare per trasferirsi alla Bocconi e prendere la laurea in Economia. E ora che aveva finalmente la chance di riprendere, anche solo per accumulare crediti che avrebbero infoltito il suo curriculum, non aveva alcuna intenzione di rinunciare, soprattutto per le inutili paranoie della sua guardia del corpo.
<<Qualcosa che si adatti più a me?>> chiese retoricamente, alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto. <<E' un'osservazione sessista la tua, De Sanctis, attento!>> esclamò in tono severo, riservandogli un'occhiataccia. <<E poi pericoloso? Cosa c'è di pericoloso nella pallavolo? Avrei potuto spuntare la casella di interesse sul rugby, quello sì che è uno sport pericoloso, persino per me che sono una ragazza.>> sentenziò, scandendo bene quell'ultima frase e mettendosi sulla difensiva per fargli capire che non le era andato a genio quel suo commento.
<<Dai, Zara, sai che non intendevo quello. Ma perché devi tirarmi parole di bocca che non ho mai detto?>> sbuffò leggermente, distogliendo velocemente lo sguardo per portarlo di nuovo sul campo. <<Stai guardando la stessa cosa che vedo io o...>> rimase con quella frase a metà per indicarle i giocatori che erano il triplo di lei e colpivano la palla da una parte della rete all'altra con una forza quasi disumana. <<Ti farai sicuramente male in mezzo a quei bestioni.>>
<<Stai forse mettendo in dubbio le mie capacità di pallavolista? Guarda che quando ero in Italia giocavo per la Roma Volley giovanile, sai? Mio padre non ti ha messo questa informazione nel dossier, vero?>> gli domandò con un pizzico di acidità nel tono di voce, tanto da farlo rigirare di scatto verso di sé.
Christian detestava vederla reagire in quel modo quando erano in disaccordo su qualcosa. Lei metteva in mezzo sempre quel discorso sul fatto che lui sapesse tutto sulla sua vita solo perché veniva pagato profumatamente per tenerla sotto controllo e al sicuro. Questo lo infastidiva tanto, perché stava facendo di tutto pur di instaurare un rapporto diverso con lei, un legame che lei stessa gli aveva esplicitamente chiesto di intraprendere, ma quando qualcosa non le andava bene tornava a mettersi sulla difensiva, tanto da sembrare davvero una ragazzina viziata e figlia di papà, cose che invece non era.
<<Sei infantile, Zara. Il mio voleva solo essere un consiglio, ma fai quello che ti pare, tanto lo fai sempre.>> la fulminò con lo sguardo, prima di tornare a guardare l'allenamento.
Zara si sentì profondamente colpita da quelle parole che spalancò le labbra per controbattere immediatamente, ma la voce le rimase bloccata all'altezza della gola, con la conseguenza dell'uscita di un impercettibile lamento che le fece prendere considerazione del fatto che non sapeva cosa rispondergli. Quella era la prima volta che lui le dava dell'infantile e invece di reagire in modo scontroso, cosa che probabilmente avrebbe dovuto fare, le venne poi quasi da sorridere pensando a quanti progressi stessero facendo. Christian non si sarebbe mai permesso di mancarle di rispetto in nessun modo, diversamente da ora che non si era fatto scrupoli nel risponderle a modo, esternando il suo ragionamento con un tale disappunto da rendere evidente il fatto che stessero entrando più in confidenza del solito.
STAI LEGGENDO
Guardia del corpo
Romanzi rosa / ChickLitlibertà /li·ber·tà/ sostantivo femminile Zara Versari, figlia e nipote dei noti fratelli stilisti Giano e Donna Versari, è una ragazza semplice che odia la fama legata al suo cognome, nonostante sia molto affezionata alla sua famiglia. Ha degli int...