L'improvviso scatto di nervosismo di Christian non era passato inosservato per Zara che, dopo quella frase tagliente, si era chiusa in un profondo silenzio. Aveva tenuto il broncio per tutta la durata del tragitto in macchina, dall'aeroporto fino all'Equinox Hotel, struttura abituale in cui soggiornava durante i periodi di vacanza o di passaggio a New York. La signora Margaret - che si era occupata della prenotazione - la conosceva così bene da sapere che, nonostante fosse proprietaria di un appartamento, Zara preferiva un ambiente pieno di confort, lontano dal calore familiare che emanava l'alloggio appartenuto alla mamma.
La suite prenotata all'ultimo piano dell'imponente edificio offriva davvero ogni tipo di comodità. Zara era solita albergare in quella stanza soprattutto per le camere da letto comunicanti. Nei suoi viaggi era sempre stata affiancata da una guardia del corpo e per questo motivo, per godere della giusta privacy, optava per quella scelta.
Scortati fino all'interno del locale, Christian si era isolato nel suo lato di stanza per concedere alla sua protetta del tempo con Margaret. Dal mutismo di Zara aveva capito che quest'ultima avesse bisogno di spazi, soprattutto da lui. Ciononostante si riservò di origliare la conversazione dietro la porta socchiusa. Si fidava di lei, anche se non avrebbe dovuto, lui non doveva confidare in nessuno, solo in sé stesso e nelle sue capacità, ma c'era qualcosa in quegli occhi verdi che gli dava l'impressione che Zara fosse una persona sincera.
<<Gliel'hai detto di dopodomani?>> chiese Margaret a Zara solo dopo che furono lasciate finalmente sole.
<<Gli ho detto solo del matrimonio.>> rispose lei in tono scocciato, come se volesse chiudere al più presto quella conversazione.
In effetti, Zara non era per niente in vena di chiacchierare, tantomeno di farsi fare il solito quarto grado da Margaret. Era rimasta troppo male per il comportamento di Christian, non riusciva a togliersi quello sguardo deluso dalla mente. Eppure pensava di non aver fatto niente di sbagliato, almeno non qualcosa che lo aveva portato addirittura a reagire in quel modo così brusco. Temeva che fosse rimasto offeso per l'atteggiamento di Margaret, dopotutto quest'ultima era una persona estremamente impulsiva e protettiva, per cui, chiunque provasse a sfidarla ne rimaneva schiacciato - com'era capitato anche a lui.
<<Non gli hai detto di Amelia?>> domandò ancora Margaret, con un'espressione sbigottita e un sopracciglio alzato.
<<No!>> esclamò duramente Zara, alzando il tono di voce, poiché infastidita da quella domanda. <<Non gli ho detto di mia madre e non so neanche se glielo dirò mai.>>
Margaret la guardò per qualche secondo senza controbattere, soffriva nel vederla ancora così restia nel parlare della madre e del vero motivo della sua morte. Sì, perché Amelia Wyatt Versari era morta a causa di una malattia tenuta nascosta da tempo, almeno questa era la versione che era stata data al mondo intero per tenere lontani tv, giornalisti e curiosi, ma in verità era successo tutt'altro e a saperlo erano solo la famiglia e i dipendenti fidati dei Versari.
<<E come intendi portarlo al matrimonio di tua cugina? Sai che la famiglia di tua madre non sopporta noi guardie del corpo.>> le ricordò la donna, prima di proseguire. <<Io ho sempre a disposizione uno dei miei che ho addestrato, potrebbe accompagnarti lui.>>
La famiglia Wyatt non aveva mai visto di buon occhio la fama dei fratelli Versari, tantomeno i loro scagnozzi. Secondo loro, proprio quegli ultimi erano la prima causa di caos e disordine pubblico in circostanze normali. Erano convinti che un personaggio famoso sarebbe potuto essere meno riconoscibile in una folla di gente comune senza la supervisione di una guardia del corpo - alta e massiccia - che non avrebbe fatto altro che attirare l'attenzione. Quindi, era questo il motivo principale per cui credevano che l'essere costantemente protetti da qualcuno di competente fosse del tutto inutile, sopratutto durante la vita di tutti i giorni.
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Guardia del corpo
ChickLitlibertà /li·ber·tà/ sostantivo femminile Zara Versari, figlia e nipote dei noti fratelli stilisti Giano e Donna Versari, è una ragazza semplice che odia la fama legata al suo cognome, nonostante sia molto affezionata alla sua famiglia. Ha degli int...