Il tragitto dalla lavanderia alla confraternita della squadra di volley del campus era di cinque minuti scarsi, ma a Zara parvero cinque ore di totale agonia in cui non riusciva a togliersi dalla testa le parole pungenti che la sua guardia del corpo le aveva riservato: "Ti ho scopata solo perché lo volevi tu"; "ribelle e viziata figlia di papà"; "signorina Versari". Probabilmente quello era stato il male minore rispetto allo sguardo tagliente che le aveva lanciato, pieno di disgusto e risentimento allo stato puro. Non lo aveva riconosciuto, aveva inchiodato i suoi occhi in quelle iridi grigie così tante volte, ma quella sera ci aveva visto qualcosa di diverso. Non era più l'uomo che stava scoprendo in quelle ultime settimane, ma il freddo e rigido militare che aveva combattuto una guerra in Iran. Uno sconosciuto praticamente.
Le fu difficile trattenere tutto lo scompiglio che aveva dentro, il petto le bruciava di un'ira mai provata e il sangue le pompava nelle vene come se fosse sul punto di esplodere. Tuttavia riuscì ad arrivare alla porta di casa dei suoi compagni di squadra ancora intatta, ma nel momento in cui Connor le aprì la porta, un forte senso di nausea le risalì alla gola, rendendola incapace anche solo di parlare.
<<Principessina, cosa ci fai qui?>> chiese lui con un gran sorriso sulle labbra che ben presto si trasformò in un cipiglio confuso quando la vide immobile e con lo sguardo smarrito, colmo di lacrime che minacciavano di uscire. <<Zara, tutto okay? Che succede?>> le domandò ancora, con più insistenza, mentre le posava una mano sulla spalla per farla entrare e chiudere la porta. <<Perché non sei con Christian?>>
A sentir pronunciare quel nome trasalì e l'unica cosa che le uscì dalla bocca fu il nome della persona che avrebbe potuto aiutarla in quel momento.
<<T...Thomas è qui?>> riuscì a dire in un sussurro tremante, spostando lo sguardo sull'ampio salotto per non soffermarsi e scoppiare in un pianto esasperato.
Ben presto raggiunsero l'ingresso anche gli altri, che si fermarono ad osservare Zara con la stessa preoccupazione di Connor. Aiden e Theo si lanciavano sguardi preoccupati dopo aver notato l'evidente senso di smarrimento in cui riversava la loro compagna di squadra. Justin, che era sceso di corsa dalle scale, si fermò sui primi gradini con occhi quasi sgranati. Non erano abituati a vederla in quelle condizioni, lei, che era sempre stata un'esplosione di gioia, positività e sicurezza, in quel momento sembrava una povera anima smarrita in preda al panico.
<<TOOOM? THOMAAAAS?>> lo richiamò Justin a gran voce, senza staccare lo sguardo dagli occhi di Zara, che lo guardava con insistenza. Aveva paura che se avesse interrotto il contatto visivo con lei sarebbe potuta crollare.
<<Cosa cazzo hai da urlare, Jus?>> nervoso e contrariato come non mai, Thomas sbucò dalla cima delle scale. Intravedendo la presenza dei suoi compagni al completo si voltò in direzione dei loro sguardi e quando i suoi occhi catturarono quelli di Zara, ancora immobile e tremante sulla porta di casa, capì perché l'avevano chiamato così insistentemente <<Zara...>>
<<Thommy...>> mormorò lei, prima che delle calde e umide lacrime le rigarono il viso.
Thomas intuì al volo il motivo per cui lei era in quello stato e si precipitò giù per le scale senza pensarci un attimo per andarle in contro e avvolgerla completamente in un abbraccio. A quel contatto Zara si lasciò andare, esplodendo in un pianto che aveva trattenuto fino a quel momento. Si strinse a lui, aggrappandosi con tutta la forza che aveva, cacciando fuori tutto il dolore che le parole e i gesti di Christian le avevano procurato. Thomas fece segno ai suoi amici di andare via e lasciarli soli, sapeva che in quel momento delicato doveva esserci solo lui.
<<Ti ha fatto qualcosa?>> le chiese in un mormorio stizzito. Sapeva perfettamente perché stesse così, era evidente che aveva fatto quello che si erano detti quel pomeriggio e dai continui singhiozzi non doveva essere andata bene.
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Guardia del corpo
ChickLitlibertà /li·ber·tà/ sostantivo femminile Zara Versari, figlia e nipote dei noti fratelli stilisti Giano e Donna Versari, è una ragazza semplice che odia la fama legata al suo cognome, nonostante sia molto affezionata alla sua famiglia. Ha degli int...