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toni's pov
-"Buondì Pop!" esclamai con un sorriso entrando nel negozio.
mi sorrise in risposta.
erano le 05:40,ma nonostante ciò ero lì con un sorriso pronta ad accogliere i clienti.
non posso nascondere che ero estremamente stanca.
è vero,stavo bene in alcuni momenti della giornata,ma la sera non mi sentivo del tutto bene.
avvolte,quando le stavo troppo tempo lontana,sentivo lo stomaco sottosopra. Piangevo ed andavo in panico.
non potevo sempre scriverle. Non potevo farle sapere che ero stranamente "ossessionata" da lei.
però questa mattina la stavo attendendo.
alle sei in punto,da ormai 2 mesi,lei era sempre pronta a farmi compagnia fino alle 12 ,per poi andare insieme verso la metro.
non abbiamo mai più riparlato di quel giorno a casa sua.
volevo davvero farle sapere cosa provavo,ma dopo ciò che le avevo detto nel bagno è come se si fosse distaccata. Ciò mi stava facendo fin troppo male,è inutile ripeterlo.
ogni volta che alzava la voce o era strana nei miei confronti piangevo. Mi sentivo inferiore nei suoi confronti, ed ogni cosa che faceva per me andava bene.
poteva anche trattarmi male,ma io l'avrei sempre perdonata.

-"Antoinette,buongiorno !" esclamò,mentre il rumore dei suoi tacchi a contatto con il pavimento rimbombò nel bar.
era bellissima.
più del solito.
non so cosa avesse fatto,ma era meno truccata,non aveva il suo rossetto rosso ,indossava un maglione aderente verde scuro e dei jeans neri stretti a vita alta.
i capelli erano raccolti sulla parte superiore ed una luce brillante luccicava nei suoi occhi castani.
-"se fai una foto dura di più" rise.
distolsi il mio sguardo puntato,a quanto pare ,troppo a lungo su di lei.
-"ei" la salutai finalmente.
mi asciugai le mani sul canovaccio situato sul balcone e la raggiunsi.
l'abbracciai come ogni mattina,e se tutti bevevano il caffè per riuscire a svegliarsi del tutto io dovevo fare questo.
tutti abbiamo una sorta di dipendenza .
c'è chi si mangia le unghie,chi fuma e chi ha una persona.
per quanto l'ultima può sembrare strana e non del tutto sana ,a me andava bene così.
amavo quel contrasto tra bene e male che mi faceva toccare il cielo con il dito.
mi piacevano anche i momenti in cui stavo male,perché mi rendevo conto quanto a me piacesse Cheryl.
non so dire particolarmente ciò che mi piace di lei,perché mi piace tutto,letteralmente.
non potrei trovare un difetto,è come se non ne avesse.
-"tt,oggi non vengo in metro"
-"perché ?" chiesi già sofferente e stupita.
non aveva saltato un giorno da quando ci eravamo incontrare,ed erano passati due mesi.
-"perché ho bisogno di staccare la spina.
il mio cervello mi sta dicendo che è meglio non andare a Greendale,oggi"
non capivo a cosa si riferisse. Non voleva andare a lavoro?
-"staccare la spina da cosa?"
-"oltre a cosa sta succedendo a Greendale devo staccare da un'altra persona.
devo capire cosa mi sta succedendo perché sto davvero impazzendo,toni.".si spiegò.
rimasi interdetta.
un'altra persona era tutto ciò che non volevo sentire.
-"come mai allora sei venuta qui questa mattina se dopo non devi andare in metro?"
-"per vederti."
ero arrabbiata. Prima parlava di avere un'altra persona e dopo mi illudeva.
voleva stare con me ma sembrava comportarsi diversamente.
era parecchio più distaccata,oltretutto.
ma nonostante ciò,come sapete,non potevo avercela con lei.
era il mio punto debole e non sarei mai riuscita ad arrabbiarmi sul serio.
solo con quelle due parole si era fatta totalmente perdonare.
l'abbracciai.
era più un abbraccio di conforto per ciò che stava passando.
-"ti porto il solito?" le chiesi,andando dietro al balcone.
-"il solito" rispose,sedendosi su uno sgabello.
mentre preparavo il milkshake alla ciliegia e dei pancakes allo sciroppo d'acero,sentivo il suo sguardo puntato su di me.
giuravo di sentirlo,mi bruciava addosso. Te ne accorgi quando una persona ti fissa,e se di solito ciò ti mette in soggezione a me non poteva non piacere.
di Cheryl mi piaceva ogni singola cosa.
appena mi girai lei distolse lo sguardo e lo rivolse allo schermo del suo telefono.
si vedeva dal suo viso che era piuttosto turbata,ma se non voleva parlarne non l'avrei mai obbligata.
però una domanda era d'obbligo. Non potevo non fargliela.
-"Stai bene?"
ci pensò su. forse stava cercando una scusa plausibile o la miglior maschera per nascondere le sue emozioni.
-"no" rispose semplicemente,a differenza di ciò che immaginavo.
-"mi fai preoccupare così...che succede?"
-"vuoi saperlo davvero?"
-"certo Cher,mi sembra ovvio!"
-"okay. Mi hanno spezzato il cuore due settimane fa e non mi sono ancora ripresa" rispose tutto d'un fiato.
questa era l'ennesima prova che non provasse nulla di tutto ciò che provavo io,nonostante manifestasse il contrario.
-"chiunque ti abbia spezzato il cuore fa schifo Cheryl. Dico sul serio. Non capisco come farebbero a smettere di innamorarsi di te." le dissi sinceramente.
rimase stupita.
non so precisamente il motivo,ma la sua faccia lasciava libero svago all'immaginazione.
-"non hai nulla da dirmi??"
-"cosa vorresti che ti dica ?" le chiesi confusa.
scosse la testa rassegnata.
stavo davvero impazzendo con i suoi trabocchetti.
-"niente,assolutamente nulla." riposò il suo sguardo sul telefono.
ci rimasi male.
e questa sua espressione delusa ed a tratti arrabbiata mi fece male.
volevo chiederle scusa. Non so esattamente per cosa,ma mi sentivo in dovere di farlo.
la sua faccia parecchio arrabbiata non me lo fece fare ed i miei sensi di colpa si impadronirono del mio corpo.

𝘉𝘪𝘯𝘢𝘳𝘺 7 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora