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toni's pov
-"fangs? Jug?" gridai appena tornata a casa.
non sentì nulla.
era come se fosse vuota.
posai le buste della spesa a terra. Dopo essere tornata da Greendale ero passata al supermercato più vicino per prendere le cose occorrenti.
-"ragazzi ,vi prego ,non fatemi fare le scale !! sono già estremamente stanca e ne sapete il motivo!!" mi lamentai.
ma anche questa volta non ci fu alcun cenno di presenza.
strinsi i pugni e mi incamminai verso le scale,per poi arrivare al piano superiore.
cercai la loro stanza,che era con la porta semi aperta.
l'aprì, e come immaginavo,erano entrambi sul pavimento,ubriachi come non mai,che dormivano con ancora la bottiglia di birra in mano.
sospirai rassegnata.
succedeva troppo spesso ultimamente,e non sapevo se fosse colpa mia,del bambino o di chissà chi.
nonostante tutto continuavo a sorridere.
era dalla mattina che sorridevo.
ormai era sera,ed ancora non avevo lasciato da parte quel sorriso.
non ne capivo bene il motivo ,e nemmeno a cosa fosse dovuto,ma lasciai correre.
tornai al piano di sotto,che era stranamente in ordine e pulito.
svuotai la busta della spesa e preparai la cena consigliata dal medico : petto di pollo ed insalata.
guardai un po' di TV e sbuffai al pensiero di dover andare a lavoro il giorno successivo.
nonostante fossi incinta dovevo per forza in qualche modo andare a lavorare, dal momento che i miei piani di vita erano portare me ed il bambino fuori da riverdale.
New York,magari.
l'Highsmith college era fantastico,ed essendo situato proprio nella grande mela sono riuscita a godermela a pieno.
non volevo tornare a Riverdale,ma sono stata obbligata.
bevvi l'ultimo sorso d'acqua e posai il bicchiere nel lavandino.
salì a fatica le scale,e dopo essermi lavata i denti ed aver indossato il mio piagiama,andai nella mia stanza.
la mia camera da letto non era molto grande : aveva un letto matrimoniale centrale,diverse polaroid appese in giro per la stanza alternate da quelle scattate dalla sottoscritta,un grande armadio ed un tappeto viola ai piedi del letto.
quella stanza era off limits,e nessuno poteva entrarci.
neanche jughead e fangs ci avevano messo mai piede dentro.
era una delle poche cose di cui potevo vantarmi, e la mia riservatezza andava oltre ai limiti.
era sempre molto pulita e in ordine.
quest'oggi appesi un'altra foto su quel filo bianco che le reggeva,ovvero quella della prima ecografia.
non sapevo ancora il sesso del bambino,ma un maschietto non mi sarebbe dispiaciuto.
magari avrei finalmente trovato un essere umano di sesso maschile da poter essere considerato tale e non un rifiuto tossico.
magari avrei potuto mostrare a me stessa che non tutti fanno così schifo come pensavo.
e che magari dipende tutto da come ti educano sin dalla nascita.
mi allungai sotto le coperte,e dopo aver dato la buonanotte a mio figlio,caddi in un sonno profondo.

una settimana dopo

come ogni mattina ero diretta al Pop's, il posto in cui lavoravo.
un alone bianco usciva fuori dalla mia bocca dato il freddo,e le mie mani erano costantemente infilate nelle tasche della mia giacca nera invernale.
entrai,e dopo aver sentito il suono della campanella posta sopra la porta,salutai Pop,il proprietario.
-"buongiorno Pop" gli sorrisi.
-" a te Toni,come state?" mi chiese ,riferendosi anche al bambino.
-"oh beh...sta incominciando a fare i capricci,però per il resto...bene ." mentì.
non stavo bene,proprio per niente,ma volevo ingannare il mio cervello a fargli credere che fosse così.
dopotutto non potevo fare altrimenti.
-"tu come stai?" continuai.
-"finché si sta in salute sto bene,cara" mi rispose con un sorriso colpevole.
evidentemente neanche il vecchio saggio riusciva a trovare un lato positivo in questo mondo in putrefazione.
-"Pop,a proposito del bambino...alle 11 dovrei andare a fare una visita,quindi volevo chiederti se potevi darmi il permesso"
-"certo,non c'è problema,Iris ti sostituirà,sta' tranquilla" mi sorrise.
annuì,e dopo aver messo la divisa mi sedetti dietro il bancone.
erano soltanto le 6 di mattina,ma nonostante ciò quel locale era sempre pieno,proprio come al liceo.

-

-"mezzo in arrivo al binario 7. attenzione. mezzo in arrivo al binario 7." ripeteva la solita voce registrata.
ormai mi ero quasi abituata a ciò.
rimbombava nelle mie orecchie ogni secondo della giornata.
sospirai ed accavallai le gambe.
ero seduta sulla solita panchina al solito posto.
-"Antoinette,le buone abitudini non cambiano mai".
quella voce mi fece sussultare.
mi girai di scatto e la vidi.
-"Cheryl...ciao" risposi meravigliata.
lei sorrise e si avvicinò a me.
erano ormai cinque volte che ci beccavamo sempre in questo punto. senza metterci d'accordo. per puro caso.
avevamo semplicemente gli stessi orari e gli stessi impegni.
quel giorno aveva i capelli più voluminosi del solito,che le ricadevano lungo la schiena.
indossava un giubbotto rosso,con dei jeans di pelle neri seguiti da dei tacchi alti.
come al liceo aveva il suo iconico rossetto,che risaltava le sue labbra.
-"come stai?" mi chiese di punto in bianco.
alzai lo sguardo di scatto,e lo scrutai per trovare qualsiasi forma di malvagità.
ma in realtà non trovai niente,ed una parte di me era come se si fidasse di Cheryl.
-"beh, io sto bene" risposi,sempre con quel tono così malinconico.
lei assottigliò gli occhi.
-"vuoi davvero prendere in giro la regina delle maschere?" mi chiese ironicamente.
risi al ricordo,per poi ricompormi.
-"tu come stai?"
-"beh,io sto bene" mi rispose imitandomi.
ridemmo entrambe,per poi alzarci quando arrivò la metro.
trovammo fortunatamente due posti liberi.
quel lunedì era meno affollata del solito.
-"come mai sei ancora diretta a Greendale?" le chiesi incuriosita.
il suo sguardo per un momento si incupì,ma poi tornò del tutto normale.
-"mh...ehm,diciamo che devo svolgere degli affari di lavoro" mi rispose.
io annuì,per poi guardare fuori dal vetro del mezzo.
andavamo velocissimi,ma ciononostante quando stavo con Cheryl era come se il tempo si bloccasse.
parlavamo del più e del meno,e senza nemmeno accorgercene eravamo già arrivate a destinazione.
era così piacevole parlare con lei che quasi mi dimenticavo di tutti i miei problemi.
era quasi come quando scattavo fotografie.
mi sentivo estremamente spensierata e felice.
speravo soltanto che in qualche modo la metro rallentasse o che il tragitto si allungasse,giusto per passare più tempo con lei,ma a quanto pare ciò non era possibile.
scendemmo,e mi rattristì all'idea di lasciarla andare ancora una volta.
-"Buona fortuna per la visita ,toni." mi disse come ogni volta con un sorriso.
sorrisi a malapena riconoscente,ma lei capì -non so come- fin da subito il mio sguardo cupo.
-" è tutto okay?" mi chiese.
non volevo risponderle,ma non so per quale assurdo motivo lo feci.
-"mh..più o meno" rivelai.
lei si accigliò e mi venne incontro.
-"non sono un mostro,so anche ascoltare molto bene" sorrise.
sospirai. mi vergognavo a dirglielo,ma d'altronde mi stava istigando a farlo.
-" diciamo che stavo pensando a quanto tu mi abbia migliorato la giornata con questa chiaccherata appena fatta in metro e mi dispiacerà non vederti più per altro tempo se non per sempre" dissi tutto d'un fiato.
lei spalancò gli occhi come se fosse sorpresa da tutto ciò ,ma poi si rilassò e ricambiò il sorriso.
-"anche a me hai migliorato la giornata,toni."
-"questo è il mio numero." disse ,porgendomi un bigliettino da visita che teneva dentro il portafoglio.
lavorava nella Blossom Industry,chissà come mai.
-"quando vuoi ,scrivimi" si voltò e girò l'angolo.
rimasi ferma per un po' a fissare quel foglietto,che era decisamente invitante,per poi porlo dentro il mio portafoglio e dirigermi verso l'ospedale.
quella mattina avevo sentito dei dolori lancinanti alla pancia,e la dottoressa insistette per vedermi al più presto.
tra tutti i problemi la mia fonte di luce stava male,e ciò mi rese maggiormente vulnerabile.

-

-"Fangs?Jug?" gridai nuovamente appena arrivata a casa.
-"ei toni,come è andata oggi?" mi chiese jughead ,facendo spuntare la testa fuori dalla cucina.
sorrisi.
per la prima volta dopo tanto c'era qualcuno ad accogliermi.
-"tutto bene,diciamo. tu?" mentì.
-"mh..tutto bene anch'io.
io e Betty abbiamo litigato ed è stato difficile trattenersi" mi informò riferendosi all'alcool.
annuì delusa.
-"Betty non viene più a mangiare da noi?è da un po' che non la vedo" osservai.
-"beh,questo periodo ha parecchio da fare.
l'FBI la tiene parecchio impegnata"
-"beh...capisco. Salutamela" mi raccomandai mentre andavo verso le scale.
-"toni,ma non mangi?" mi chiese.
ci pensai su.
non avevo fame ,ero davvero scossa da tutto ciò che stava succedendo.
-"no Jug, ho già mangiato con un'amica" mentì.
lui ci credette e mi sorrise debolmente.
arrivai in camera mia.
mi lavai i denti e misi il piagiama per poi infilarmi sotto le coperte.
sentivo una strana sensazione provenire dal ventre.
era sicuramente qualcosa che comportava la salute del bambino.
ma nonostante ciò mi sentivo irrequieta.
mi giravo e mi rigiravo nel letto senza trovare la capacità di addormentarmi.
sbuffai rumorosamente ,e mi misi in posizione statica con la testa rivolta verso il soffitto.
lo guardai e lo riguardai,con delle lacrime solitarie che senza volerlo si facevano strada sulle mie guance.
tirai su con il naso.
non sapevo cosa fare.
non volevo parlarne con Fangs o Jughead,avevano già troppi problemi e pensare ai miei non era la soluzione migliore.
mi venne in mente l'unica persona che in realtà stavo pensando da tutta la giornata : Cheryl.
scivolai fuori dal letto e mi diressi verso la mia borsa per prendere il biglietto da visita.
scrissi il suo numero sulla rubrica per il salvarlo.
ero indecisa se scriverle.
era tarda notte e sicuramente non sarebbe stata sveglia.
ma quando avevo questi attacchi di panico duravano tutta la notte ,quindi tanto valeva tentare.

Cheryl Blossom
io: ciao Cheryl...scusa se ti disturbo a quest'ora,sono toni

non sapevo esattamente cosa scriverle.
prima di inviare il messaggio lo lessi e lo rilessi fin troppe volte.
attesi una risposta in chat,che arrivò proprio quando mi stavo rassegnando.

C:ei toni! tutto bene?

il cuore mi martellò nel petto.
ricevere una sua risposta già mi fece sentire meglio.

io:non del tutto
C:che succede?
io: oggi le visite non sono andate come pensavo
C: oh toni...mi dispiace tantissimo.
io: ☹️
C: non posso immaginare il dolore che tu stia provando in questo momento.
vorrei soltanto prenderne una piccola parte per farti stare un po' meglio.

anche se non potevo vederlo arrossì.
nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere.

io:in realtà già mi sento meglio
C: lol
C: perché?
io: lascio questa domanda sospesa
C:😐
io: tu come mai sei sveglia?
C: la vibrazione del mio telefono ha attirato la mia attenzione,e vedendo che eri tu non potevo ignorarti.
io: scusami se ti ho svegliata
C: non preoccuparti. Non so perché ma mi sentivo irrequieta,con una strana sensazione proveniente dal ventre.
è strano,non credi?

𝘉𝘪𝘯𝘢𝘳𝘺 7 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora