Anche se si era comportato a modo come sempre con me,avevo ancora di piú quel dannato presentimento che non volesse passare neanche dieci minuti della sua vita con me.
"È vero,sarà Emis Killa,ma un caffè con me?!" urlo senza accorgemene mentre piegavo il bucato.
Poi mi azzittisco e mi siedo sul divano e disperata in cerca di una risposta scoppio in un pianto,un pó di desolazione,un pò di sconforto ma dentro avevo ancora quelle parole di Ryan e allo stesso tempo quelle di Emis.
Forse sono ancora quella di prima? Sono ancora la brutta? La ranocchia? Mio Dio continuo a piangere come una disperata,non riesco a fermarmi.
Sono sicura che tutti hanno già provato questa sensazione"voler essere accettati per quello che si è".
Il mio pianto viene improvvisamente interrotto dallo squillo del mio cellulare. Sobbalzo e dopo essermi asciugata le lacrime mi alzo dal divano e vado a prendere il cellulare che avevo posato sul tavolo del soggiorno.
NUMERO SCONOSCIUTO.-"Ehi, ti va di prendere un caffè? -R."
Ok e questo chi è?
-"Chi sei? E come fai ad avere il mio numero?"
-"Ryan, bellezza. Me lo ha dato Maria, spero non ti spiaccia."Cosa?! Ryan?! Getto il cellulare nervosamente sul divano e la botta lo fa spegnere.
Cosa fa ora? Vuole fare il carino con me? SE LO SCORDA QUEL BASTARDO.
Prima di mettere la casa a soqquadro dal nervoso mi infilo sotto la doccia per rilassarmi.
Perché non può essere Emi così interessato a me? Cosa facciamo una cosa controsenso? Anche se l'idea di andare a prendere un caffè non mi spiace così tanto, ma se non fosse stato Ryan ad invitarmi sarebbe stato molto meglio. Dovrò pure interessarmi a qualcun'altro dato che Emi non è poi così interessato a me.
Forse dovrei uscire con lui per fargliela pagare, per farlo pentire di tutti gli insulti le giornate infernali che mi ha fatto passare. Quello stronzo se lo merita proprio. Sono sicura al cento per cento che lui non è cambiato per niente dall'ultima volta che l'ho visto.
L'acqua riesce a farmi rilassare e una volta calmata esco dalla doccia e avvolgo il mio corpo bagnato con un asciugamano. Mi siedo sul puffo affianco alla doccia e prendo il mio viso tra le mani cercando di capire la cosa giusta e migliore da fare.
Sai cosa c'è? Fanculo Emi. Se vuoi proprio conquistarmi dovresti essere tu quello che mi invita fuori e non un altro, percio' basta, sono stanca di dover fare sempre io il primo passo.Corro in soggiorno e prendo il cellulare dal divano, lo accendo.
"Muoviti dannato cellulare, se non vuoi che il prossimo volo sarà dalla finestra."
Una volta che il cellulare ha deciso di accendersi clicco sopra la chat di Ryan e rispondo.
-"Va bene, ci sto."
-"Alle sei vengo a prenderti da casa. Mi ha indicato già la strada da fare Maria. Ci vediamo dopo bella. -R"
Che sfacciato, pero' è carino che venga a prendermi.
Alzo lo sguardo verso l'orologio dimenticando che potevo benissimamente guardare l'ora dal display del mio cellulare.
Merda sono le cinque. Ho un'ora per prepararmi e non neanche pranzato dato che sono stata un'ora sotto la doccia e due ore sul divano a piegare panni.
Prendo una barretta e una mela dalla dispensa e mangio tutto.
Poi vado in camera lascio l'asciugamano sul letto e infilo l'intimo. Apro l'armadio e prendo una t-shirt e un jeans strappato alle ginocchia color nero. Lo infilo e poi passo alla maglia. Era rosa pastello e non la indossavo mai dato la mia carnagione da latticino. Mi guardo allo spiecchio e subito la tolgo. Prendo un top viola che mette un po' in risalto i miei fianchi.
"Può andare dai." Sorrido goffamente difronte il mio riflesso.
Cerco disperatamente la mia borsa. Inizio a gettare in aria tutti i vestiti piegati sul divano e quelli sul letto ma non riesco a trovarla. Alzo lo sguardo. 17:55. MERDA.SONO NELLA MERDA. Devo trovare la mia borsa e devo ancora truccarmi. Penso che la miglior cosa da fare ora è correre in bagno e mettere un po'di matita sui miei occhio violacei per le vene che riescono a farla franca sulla mia pelle chiara. Esco dal bagno e vedo che la mia borsa era appesa alla maniglia della porta principale.
Dannata me. "L'avrò poggiata quando sono rientrata e per colpa di Emi e non ho fatto attenzione a dove la poggiavo.
C'ho la guerra in testa.Suonano al campanello. Sarà sicuramente Ryan e corro ad aprire.
Ma non ritrovo Ryan davanti ai miei occhi.-"Emi, cosa ci fai qui?" Rimango a bocca aperta. Sono atterrita. Cosa ci fa lui qui? E proprio ora che devo uscire con Ryan? Allora il destino ce l'ha con me.
-"Sono venuto a fare una visita dopo lo spiacevole rifiuto di stamattina. Mi scuso ancora ma dovevo correre."
-"D'accordo non preoccuparti. Piuttosto come sta tua madre?"
-"Bene , quando mi ha visto mi è saltata addosso."
Sorrido per la cosa carina.
-"Vai per caso da qualche parte? Sei vestita e truccata bene."
-"Emmh veramente.."
-"Esce con me."risponde Ryan dietro di lui.
La sua voce fa girare Emi.
-"E tu chi diavolo sei?"risponde Emi. Inizia ad andare in escamdescenza. Cosa diamine glo sta accadendo? Ad un tratto vedo che stringe i pugni dalla rabbia mentre aspetta una risposta da Ryan.
-"Sono un suo caro amico. Hai qualche problema amico?"
-"Ryan smettila."dico cercando di placare le acque.
-"Ah si chiama Ryan? Bene Ryan lei deve uscire con me oggi, non con te. Mi spiace."
Cosa? Non riesco a credere alle mie orecchie. Sta per caso facendo una scenata di gelosia?
-"Veronica non mi ha detto niente."risponde Ryan. Sembra che stava iniziando a perdere l'interesse.
-"Si sarà sicuramente dimenticata, vero? " si gira verso di me in cerca di una risposta.
-"Mmh.."
-"Va bene, mi tiro indietro, scusami sarà per un'altra volta allora."
-"Già, bravo ed arrivederci." Entra in casa e gli sbatte la porta in faccia.
-"Emi! Che diavolo ti succede? !" Gli grido contro. Sono davvera arrabbiata con lui. Non è nessuno per venire in casa mia e sbattere la porta davanti ad una persona che per l'altro è stata gentile ad invitarmi ad uscire. Ma chi si crede di essere?
-"Tu con quello non esci." Parla con voce roca.
-"Cosa? E tu chi sei che devi scegliere per me?"dicento rossa dalla rabbia.
-"So già che intenzioni ha quel ragazzo. Vuole solo scoparti."
-"Ma fatti gli affari tuoi! Non sono cose che ti interessano! EMI MI HAI DELUSA. E ora fuori dalla mia casa." Apro la porta indicandoli di uscire.
Mi prende per un polso e si afficina a me.
-"Devi stare attenta alle persone così. "
Sento un bricido. È vicinissimo al mio viso ma la rabbia fa subito scomparire quell'emozione.
-"Fuori."ripeto.
Mi guarda per l'ultima volta ed esce. Chiudo la porta e mi appoggia ad essa lasciandomi scivolare fino a toccare terra. Piego le ginocchia e prendo il mio viso tra le mani.
"Perché a me?"
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Il coraggio di non arrendersi. Emis Killa fanfiction
FanfictionQuesta è una fanfiction di Emis Killa che ho scritto io. Spero che vi piaccia. Recatasi per le vacanze natalizie nella gelida Legnano, Veronica incontra qualcuno che aveva sempre desiderato incontrare:il suo idolo. Cosa succederà tra loro due? Uno...