11.

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-"Cosa c'è ora che mi guardi così? " dico cercando di non perdere la pazienza.
-"Te, sempre te."
-"Cosa me?"
-"Sei bellissima."

Sento un brivido che mi percorre tutto il corpo.
-"Grazie, ma non ti perdono così facilmente. "
-"Ok, allora vuol dire che devo fare di più di aiutarti ad alzare da per terra, di più di ospitarti in casa mia e di darti dei vestiti asciutti."
Mi sento per un attimo in colpa e lo si può notare dal mio sguardo che ora è un po' piu triste rispetto a quello di due secondi fa.
-"Ma se ci vorrà più di tutto questo, lo prendo come una sfida." Finisce la frase e mi fa l'occhiolino. Ricambio con una linguaccia e lui fa un breve sorriso.
-"Ma questo maglione è il tuo vero?"
-"Si, e ti sta anche bene."sorride.
-"Grazie." Sorrido e chino il capo per l'imbarazzo.
-"Ti va un po' di cioccolata calda?"
-"Sì! Però la preparo io!"
-"Sei un ospite non dovresti prepararla tu, quindi vai vicino al camino e aspetta la tua cioccolata."
-"No, insisto!"incrocio le braccia.
-"Ho detto no."
Faccio il broncio.
-"E va bene, solo perché mi piaci quando mi tieni il muso." Mi fa l'occhiolino e si dirige verso il bagno.
-"Faccio un doccia e arrivo." Chiude la porta dietro di se.

Gli piace quando faccio il muso? Questo ragazzo è più strano di quel che pensassi.
Mi dirigo in cucina e inizio a cercare la confezione della cioccolata calda.
-"Ma perché non mi sono fatta indicare dove posso trovarla?" Parlo da sola.

Apro uno scaffale e inizio a rovistare. Ne apro un altro e trovo la pasta. Decido di passare al ripiano di sotto e finalmente la trovo.
Leggo le istruzioni giusto per essere certa di fare la cosa buona e non una mia solita figuraccia.
Prendo un pentolino e inizio a riscaldare la cioccolata con un po'di latte trovato in frigo. Almeno quello lo avevo azzeccato a prima mossa. Giro la cioccolata con un cucchiaio.
La voce di Emiliano mi fa sobbalzare.

-"Rieccomi."
Mi giro e rimango immobile. Aveva il torso nudo, diamine non può farmi questo.
-"Cosa c'è? "
-"Emmh..niente scusami." Rispondo cercando di distogliere lo sguardo dal suo fisico.
-"Vado a prendere una maglia da mettere e arrivo." Annuisco e mi giro di nuovo verso i fornelli.

Cazzo stavo per bruciare la cioccolata. È stata colpa sua che mi ha distratta. Per fortuna però ho salvato la cioccolata in tempo.
Verso la cioccolata in due tazzoni ed Emi dopo essersi infilato la maglietta mi aiuta a portarli vicino al camino. Ci sediamo ed io inizio a bere la mia cioccolata.

-"La prossima volta non insisto, la fai di nuovo tu la cioccolata. È buonissima."
-"Visto. "Gli faccio la linguaccia.
Mi sorride e ricambio.
-"La casa è bellissima, complimenti."
-"Grazie mille. Di solito io non vivo qui."
-"Ci vive tua madre?" Soffio sulla mia cioccolata bollente e bevo un altro sorso.
-"Neanche lei. Questo è il posto in cui mi isolo dagli altri quando non voglio parlare con nessuno e voglio stare solo."
-"E perché mi ci hai portata?"
-"Perché voglio essere solo, insieme a te."
Arrossisco e per la vergogna bevo un altro sorso di cioccolata ma non faccio attenzione e mi brucio.
-"Ahii le labbraa" grido.
-"Cosa c'è? Ti sei bruciata?"si mette in allerta.
Annuisco.
-"Che sbadata che sei."sorride.
-"Eh già. Brucia tantissimo." Porto una mano alla bocca.
-"Aspetta fammi vedere." Posa la tazza a terra e si avvicina piano piano a me. Siamo così vicino che riesco a vedere così bene i suoi occhi.
-"Hai il labbro inferiore rosso." Neanche il tempo di rispondere e inzia a soffiarci sopra. Le nostre labbra quasi si toccano. È COSÌ VICINO.
-"Come va?"sorride.
-"Ancora male." Sbuffo.

Mette una mano sul mio collo e mi tira contro se e fa combacciare le sue labbra con le mie. Non riesco a crederci. Le sue labbra sono così morbide. Poi inizio a sentire qualcosa che passa lentamente sul mio labbro inferiore e mi rendo conto che è la sua lingua. Poi spinge con foca la sua lingua nella mia bocca e inzia a muoverla. Al suo movimento inzio a muoverla anche io e le nostre lingue si incontrano. Quanto è bello il suo sapore diamine.
Poi stacca le sue labbra dalle mie e mi guarda.
-"E ora come va?"sorride.
-"Da-davvero meglio."balbetto.
-"Lo sapevo"ride.
Passa il suo pollice sulla sulla mia bocca e inizia ad accarezzarla.
-"Sei bellissima."
-"Grazie." Chino il capo per l'imbarazzo.

Il coraggio di non arrendersi. Emis Killa fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora