16.

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Cerco di fare attenzione a queste dannate pietroline che ricoprono tutto il tragitto che quasi mi fanno cadere.

-''Ma perchè proprio oggi dovevo mettere i tacchi?'' mi lamento.

-''Ma sta zitta che quelli non sono neanche dodici centimentri.'' risponde Maria che mi ha superato in un batter d'occhio anche se era rimasta indietro per chiudere l'auto.
 Non riesco a capire come abbia fatto con quei tacchi che sembrano grattacieli in confronto ai miei. E ci sono anche le pietroline. DANNATE PIETROLINE.

-''Ehi ehi ehi,non insultare le mie scarpe. Sono più comode delle tue almeno. Secondo me a metà serata le toglierai per i crampi ai piedi.''

-''Vedremo.'' fa un ghigno e poi mi sorride.

-''Mi aspetti ora?'' Ero ancora in svantaggio di almeno un metro e non voleva proprio fermarsi. MA QUANDO SI ARRIVA A QUESTA VILLA? E COS'E' UNA GIUNGLA?

-''Dai che ti devi allenare ricottaaa.'' inizia a ridere.

-''Ricotta a me? E ora ti faccio vedere io'' Metto la borsetta a tracolla in modo che non mi ostacollasse e inizio a correre. Oddio,forse correre è un termine troppo grande dato che correre in sè per sè non era. Era una specie passo affrettato,ma che mi fece arrivare affianco alla mia migliore amica.

-''Visto che ti dai da fare e che li sai portare quando vuoi?''ride.

-''Ora ti butto a terra.'' Rido.

-''Devi solo provarci.'' continua a ridere.

La musica si fa sempre più forte fino a quando non ci ritroviamo a dover spostare un piccolo rametto d'albero per intravedere le persone. L'HO DETTO CHE E' UNA GIUNGLA.

-''Siamo arrivate amica miaa'' urla Maria posandomi un braccio sulla spalla.

-''Eh,finalmente.'' rispondo esausta. Ho un affanno che neanche mia nonna ha mai avuto.

-"Ecco quello lì fuori dovrebbe essere Ryan che accoglie tutti gli invitati."
Acconsento, non avevo niente da dire. Per un attimo ho pensato a Emiliano, alla sua scenata di gelosia. Mi aveva sconvolta ma se devo dire la verità mi ha fatto piacere, vuol dire che per lui sono importante. Ma chissà cosa gli passa per la testa a quel ragazzo.
Arriviamo.

-"Ciao Ryan!" Urla Maria e abbraccia il suo amico. Lui ricambia l'abbraccio. Sembrano essere molto amici, mi fa piacere che non si siano persi dopo tutti questi anni.

-"Che schianto che sei Mary" fa l'occhiolino.

-"Naaa. E grazie per averci invitate Ryan!" Sorride Maria.

-"E' un piacere e lo sai." Sorride.
Okay credo sia il momento di farmi avanti.  Faccio un passo e strigo la mano a Ryan.

-"Ciao.. Ryan." Sono così tesa.

-"Ehi Veronica cos'è quel faccino? Non ti mangio mica." Mi sorride e stringe la mia mano. Mi avvicina a lui e mi dà un bacio sulla guancia.

-"Ryan..."

-"Ehi ragazzi io vado dentro a prendere un drink, ne volete uno?" La mia migliore amica mi capisce sempre.

-"Uno per me. E te lo vuoi?" Si rivolge verso di me Ryan.

-"No, grazie non bevo alcolici. Per me va bene una coca cola."

-"Dai è una festa, bevi qualcosa di più buono."

-"Mmh.."

-"Veronica decido io, e lo devi bere!" Ride Maria.

-"E va bene vai a prendere questo drink! " rido.  Maria gira i tacchi e va dentro. Rimaniamo io e Ryan, beh c'erano altre persone, ma non eravamo troppo vicino a loro, ognuno parlava con qualcuno.

Il coraggio di non arrendersi. Emis Killa fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora