III

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Cavendish Square,
Londra
10 aprile 1833


I sussulti del landau erano delicati se confrontati con gli scossoni provocati da certe stradine dell'Hampshire! Sybil se ne lasciava cullare, la testa posata al finestrino, mentre osservava con interesse Londra scorrere accanto a lei, rivestita del manto nero della notte.

Non si sarebbe mai abituata alla città, era troppo affezionata alle strade di campagna, alle distese d'erba, agli alberi e ai viali, ai parchi.

Certo, gli edifici non mancavano di eleganza e la presenza di un così elevato numero di negozi era una comodità del tutto assente nei dintorni di Walnut Park, ma questi vantaggi potevano forse bastare a chi amava gli intrattenimenti, non a lei.

Sempre più spesso sognava di camminare tra i giardini di casa e fermarsi a leggere sotto uno degli aceri o nei pressi del tempietto, ora che il clima lo permetteva. A breve sarebbero fioriti i roseti e il suo viale preferito sarebbe stato uno spettacolo di colori e fragranze.

Lontano da lei.

Una fitta di nostalgia le avvinghiò lo stomaco.

Sospirò.

Aveva trascorso piacevoli pomeriggi in passeggiata per Hyde Park, ma non vedeva l'ora che avessero inizio i divertimenti di Vauxhall Garden; sperava di convincere Mrs. Barnett ad accompagnarla, ma già immaginava il tenore dei suoi commenti a proposito della confusione e della folla. Doveva assolutamente trovare una compagna con cui muoversi, ma la sola idea le faceva orrore. Le donne che aveva incontrato fino a quel momento sarebbero riuscite a rendere soporifero anche il più incantevole degli spettacoli.

Mrs. Barnett si era assopita, la testa curvata in avanti. Ormai succedeva ogni volta che viaggiavano in carrozza, anche per tratti brevi. Sybil trattenne a stento un risolino; se non altro era un miglioramento, non l'avrebbe più sentita ciarlare su quanto fosse dispiaciuta di non aver conosciuto Mr. Edgerton.

Mr. Edgerton! Ancora non l'aveva visto e già sentiva di detestarlo. Il povero Mr. Edgerton, il cui padre non stava bene. Povero davvero, Mr. Edgerton, a un passo dall'ereditare un patrimonio tale da attirare l'attenzione di Mrs. Barnett. Quindi considerevole, senza dubbio.

E poi gli infiniti panegirici a Miss Davies, che se le adulazioni fossero state nocive sarebbe morta a inizio serata; e le vuote chiacchiere con Mrs. Campbell, probabilmente l'unica donna al mondo più tediosa di Mrs. Barnett.

Era ben felice di aver abbandonato anzitempo il ricevimento; almeno questo di buono c'era nell'accompagnarsi a una donna non più giovane come lei. Se poi non avesse tentato di spingerla ad approfondire l'amicizia con tutte le giovani donne che incontravano sarebbe stato meglio; l'idea di dipendere da lei per ogni uscita non era terribile quanto quella di doversi accompagnare a qualche coetanea priva di spirito e dispensatrice di vuote chiacchiere.

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