Bruton Street,
Londra
3 maggio 1833«Dove si trova St. Giles?»
Lucy si mosse sulla poltrona, alzò gli occhi dal libro e la fissò, gli occhi dilatati dallo stupore. «Da chi avete udito quel nome? Non credo rientri nelle normali conversazioni che si tengono ai ricevimenti e, quanto a Mrs. Barnett, se dovessi udirlo uscire dalle sue labbra probabilmente lascerei cadere ciò che reggo in mano dalla sorpresa.»
Sybil si appoggiò sullo schienale e rise, ma sventolò una mano. «L'ho udito per caso, una conversazione per strada, e ho capito, dal tono di chi l'ha nominato, che si tratta di qualcosa di pericoloso.»
«Lo è, per voi.» Lucy chiuse il libro e se lo pose sulle ginocchia. «È una zona non troppo lontana da qui, in verità, a nord di Covent Garden.»
Sybil si sentì ignorante. Non si era mai interessata a conoscere Londra, limitandosi a essere scarrozzata qua e là, da un ricevimento a un ballo, o accompagnata in qualche negozio. Già quello che aveva vissuto qualche giorno prima era stato sorprendente; non si sarebbe mai aspettata di avere a che fare con un borsaiolo! Non aveva mai dato importanza alle raccomandazioni della madre o di chiunque altro, certa che fossero esagerate e che il loro unico fine fosse preservare il buon nome della famiglia, che uno spirito indocile come il suo metteva a rischio.
Invece c'era qualcosa di più, a Londra, di quello che le era stato mostrato. Qualcosa di meno piacevole del fumo che a volte stringeva come una cappa la città.
«Cosa c'è in quel posto?» chiese.
Lucy serrò le labbra e cominciò a mordicchiarsi quello inferiore. Non era mai stata brava a nascondere l'imbarazzo.
«Lucy, per favore. Ho bisogno di saperlo.»
La cameriera aggrottò le sopracciglia. «Non so se vostra madre vorrebbe che voi parlaste di certi argomenti.»
Sybil allargò le braccia. «Lei non è qui, ora. Si trova a Walnut Park, dove vorrei essere anch'io. Ha insistito perché venissi qui in anticipo, nonostante la mia scarsa propensione, perciò è a causa sua se ho udito nominare St. Giles.»
«Miss Downham...»
«Ti prego, Lucy, almeno quando siamo sole chiamami Sybil. Siamo coetanee e sei l'unica persona che sento amica.»
Sul suo volto comparve un sorriso imbarazzato. «Lo sapete, non è appropriato.»
Sybil sospirò; non voleva metterla in difficoltà, anche se a volte era tutto così complicato!
Poteva fidarsi di Lucy, era certa che provasse affetto per lei. Sospettava che il suo carattere poco incline a piegarsi alle regole la divertisse, anche se non l'avrebbe mai ammesso. «Neanche camminare da sola in una zona pericolosa, incontrando un vero rapinatore lo è. E, immagino, neppure passeggiare in compagnia dell'uomo da cui si è ricevuto aiuto in quel momento tanto sconveniente, senza conoscerne nemmeno il nome.»
Le guance di Lucy si imporporarono. «Voi avete...»
«Sì. Come vedi essere chiamata solo Sybil da una cameriera ha un grado di sconvenienza che impallidisce al confronto.»
La cameriera si mordicchiò di nuovo il labbro per qualche istante, poi si strinse nelle spalle. «E sia, come volete, Sybil.»
Sybil sorrise. «Perché St. Giles è pericoloso?»
«Si tratta di un'area miserabile, molto povera, ad alto rischio di criminalità. Non una zona frequentata da gentiluomini.»
«Come la conosci?»

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Bagliori
Historical Fiction1833, Hampshire. Sybil Downham è una giovane di buona famiglia, ma tollera a fatica le rigide regole della società. Ama leggere racconti d'avventura e mistero e sogna di vivere almeno una volta nella vita qualcosa di simile, che le permetta di allon...