Il volto di Gemma si rinfrescava posato al muro. Non riusciva a dormire.
Lei non conosceva Ciro e non aveva un lutto da superare, ma una cosa da dire ce l'aveva eccome.
Il quaderno azzurro che stringeva fra le dita era il suo microfono, per dire quel che l'aveva colpita in realtà. Lo aprì e posò la penna sulla carta, iniziando a far danzare la penna nelle forme arrotondate della sua scrittura.Mi è stato chiesto di scrivere, ma forse non quello che ci si aspetta, non quello che sto per scrivere qui.
Ciro non lo conoscevo, se non di fama. Mi dispiace, ma come mi può dispiacere per un condomino che viene a mancare.
Mi dispiace di più per gli altri. Ho visto la disperazione dei suoi amici e quella mi ha stretto il cuore in una morsa. Mi sono immedesimata, perché credo che fosse proprio quel senso di dolore sordo che ho sentito io quando Fabio ha aggredito mia sorella. L'ho odiato. Di quell'odio che provi solo quando hai amato tanto. Gli amici di Ciro erano devastati, pieni di un dolore tanto grande che sembrava impenetrabile, ma in quella scena così drammatica e da spaccare il cuore, l'amore è riuscito a gridare la sua presenza. Lui che la guardava con una luce negli occhi, anche se era appena scampato alla morte.
Vedere Naditza correre dal Chiattillo e aprirgli il cuore mi ha dato una speranza. Quella era la sua speranza e se loro hanno trovato una speranza nel futuro, allora anche io posso trovarla. Anche per me può essere diverso.
Forse sono un po' invidiosa di Naditza, perché lei si esprime con schiettezza, sempre, e io non ci riesco, mi trattengo. Poi lei ha trovato l'altra metà del suo cuore, mentre io non ho ancora trovato la mia metà, figuriamoci la persona che dovrebbe completarla.Gemma posò la penna, non rilesse quel che aveva scritto, se c'erano degli errori non aveva importanza. Non scriveva mai col cuore, ma questa volta sì. Questa volta non importava la forma, ma solo il concetto.
Si portò una mano sulla guancia e ripensò al palmo di Gianni sulla sua pelle. E pensò che voleva sentire ancora quel contatto, quella carezza. Voleva quell'amore che aveva anche Naditza, così sincero. Pregava che potesse essere Gianni. Pregava al mare, che glielo portasse con le onde quell'amore e, con esso, la speranza.***
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Lettere dall'Istituto Penitenziario Minorile
FanfictionATTENZIONE! SPOILER SUL FINALE DELLA PRIMA STAGIONE. I ragazzi sono tutti nell'IPM e la vita di Carmine è appesa a un filo. Gli educatori propongono ai ragazzi e alle ragazze di tenere un diario, per sfogare le ansie instaurate dalla morte del lor...