Il comandante si versava il caffè nella tazzina, intorno a lui solo una casa vuota. Il suo bambino era a scuola e Consuelo a lavoro.
Si strofinava le tempie con le dita. Su consiglio della psicologa, Beppe aveva dato uno compito ai ragazzi: scrivere una pagina di diario o una lettera, in cui riversare le proprie emozioni per le cose accadute. La morte di Ciro e l'attentato a Carmine. Carmine, quel ragazzo sperduto in un mondo così diverso da lui, che lo schiacciava sotto regole stupide e arcaiche, che nominavano il rispetto senza neanche comprenderne la definizione reale.
Si voltò e risalì il corridoio, andando nella cameretta del bambino, Pietro. Sulla scrivania c'era un quaderno, ne strappò una pagina e andò in sala, dove si sedette al tavolo con una penna in mano.
Se scrivere avrebbe aiutato i ragazzi a fare chiarezza sui loro sentimenti, allora poteva essere utile anche a lui.
Rifletté, perché non sapeva a chi indirizzare quella missiva, che in realtà nessuno avrebbe letto, poi decise.Caro Pietro,
ho deciso di spiegarti che le cose a volte sono brutte e che io passo ogni giorno a renderle belle, per te e per i bambini come te.
Dove lavoro ci sono dei ragazzi che hanno avuto delle esperienze brutte. Alcuni non sanno cosa vuol dire avere una mamma e un papà. Altri vorrebbero non averli mai avuti. Non sono stati fortunati come te. Anche se non sono molto a casa, quando ti vedo cerco di dimostrarti il mio amore. Quando sono all'IPM, cerco di spiegare a quei ragazzi che l'amore si può sempre trovare. Si può sempre trovare una soluzione ai problemi.
C'è un ragazzo, Carmine, che ha deciso di combattere le sue origini ed era all'IPM... Era, perché qualcuno gli ha fatto del male e ora è in ospedale. Nello stesso ospedale dove è nata la sua bambina, che ha chiamato Futura. È un bel nome, perché è anche un augurio. Significa che Carmine crede di avere un futuro ed è una rarità per uno che viene da una famiglia difficile come la sua. È un miracolo che abbia voluto uscirne, ma... Quella famiglia gli aveva dato un compito, che riguardava anche me, e non me lo ha detto. Era un compito brutto e lui voleva proteggermi, ma per farlo la sua famiglia si è arrabbiata. Tanto.
Una famiglia che chiede al figlio di fare cose che lo fanno soffrire non è degna di essere una famiglia. Non ami tuo figlio se gli chiedi di soffrire.
Carmine è forte e sono sicuro che si riprenderà.Posò la penna e si passò una mano tra i capelli, pentendosi di aver iniziato a scrivere. Gli stava spalancando il cuore e le sue emozioni sgorgavano come da un tubo spaccato. Sentiva gli occhi che bruciavano, perché lacrime sincere spingevano per uscire, e lui li strizzava per impedirglielo. Il groppo in gola era prepotente e gli mozzava quasi il respiro.
Riprese la penna.Figlio mio, Pietro... Vai via da Napoli, conosci il mondo e solo dopo torna. Torna con la mente piena di novità e modi di vivere che diano gioia. Torna e goditi il bello della città del tuo papà, che ama Napoli. Vorrei che vedessi solo le cose belle di questa antica e bellissima città, ma ha anche cose brutte e vorrei che le compensassi con quelle belle che offre il resto del mondo.
Napoli è la tua città e lo sarà sempre, ma tutti devono uscire di casa per sapere com'è il mondo. Per questo io ti dico: cresci, vedi il mondo e torna.
È la stessa cosa che dico a Carmine: guarisci e torna.
Sono due viaggi diversi, ma sempre viaggi sono e i percorsi ci fanno crescere.
Tuo papà***
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Lettere dall'Istituto Penitenziario Minorile
FanfictionATTENZIONE! SPOILER SUL FINALE DELLA PRIMA STAGIONE. I ragazzi sono tutti nell'IPM e la vita di Carmine è appesa a un filo. Gli educatori propongono ai ragazzi e alle ragazze di tenere un diario, per sfogare le ansie instaurate dalla morte del lor...