Capitolo 19

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Alexis
Io, Trent e Jordan siamo seduti a vedere un film. Quando finisce Trent prende la giacca e fa per salutarmi, ma lo blocco. -Ch ti prende?- Mi guarda stranito. -Vado in hotel, mi pare ovvio- scoppio a ridere. -Tu dormi qui. Sei mio ospite. A sorpresa, sì, ma pure sempre mio ospite.- Lo trascino sul divano, di nuovo. -Ma io...- si scambia un occhiata con Jordan. Lascia perdere. Se si mette in testa una cosa non la ferma nessuno. Ti ricordi il poter trattenere la cacca per un settimana?- scoppia a ridere e gli lancio il cuscino. -Non sono cose di cui vado fiera. Ma comunque ce l'ho fatta! E tu dormi con me.- mi giro verso Trent, puntandogli un dito contro. Lui ride e alza le mani in aegno di resa. -Oh no. Lui dorme con me!- Trent scoppia a ridere. Se avesse vuto un liquido in bocca lo avrebbe sputato. -Scusa amico, non sono interessato!- Porto una mano alla fronte. -Trent, sei così stupido!- Il mio stupido. -Ah ah ah, Trent. Ma non lasceró che tu dorma con la mia tenera cuginetta.- Odio quando Jordan mi tratta come se avessi cinque anni. -Grazie per la fiducia.- borbotta Trent. Rido mentre Trent mi tira a sé. -Allora passeremo del tempo insieme mentre guardiamo un altro film!- mi bacia la testa, mentre mi fa sedere sulle sue gambe. -Che carini, sembrate fidanzati.- Mio cugino Simon arriva e si siede su Jordan. Io e Trent scattiamo nello stesso momento. -Siamo amici!- scattiamo insieme. Lui sorride sdentato e se ne va. Che famiglia strana.
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Trent
Sono sdraiato vicino a Jordan. Alexis é nell'altra stanza. Sbuffo, mettendomi con la schiena sul materasso e la pancia in su. -Stai dormendo Trent?- chiede Jordan. -No.- mi metto seduto. -Non ferire Alexis, okay?- Mi giro a guardarlo. -Cosa intendi?- Si siede accanto a me e mi guarda serio -Quando vi metterete insieme. Non farlo soffrire. Ci sono voluti mesi perché si riprendesse dall'incidente, tu non l'hai vista. Le tremava continuamente il labbro, come se dovesse piangere ogni secondo. Non mangiava, non ascoltava musica. Non sorrideva. Ti guardava e ci provava, ma no ce la faceva. Non aveva mai permesso a nessuno di vederle dentro, ma a quel punto non le importava nulla, e tutti potevano sapere cosa provava sempre. Non voglio rivederla in quello stato. La affido a te.- Mi mordicchio il labbro. Immaginarla in quello stato...per colpa mia...mi uccide dentro. -Io la amo Jordan. Se mai dovessi ferirla...uccidimi, ti prego. Se la dovessi ridurre in quello stato...non voglio nemmeno immaginarlo.- Sorride. -Vai da lei, credo che non riesca a dormire senza il suo amorino coccoloso- gli lancio il cuscino e mi alzo. Alla porta mi fermo. -Grazie.- dico, e vado da lei. La trovo sveglia a curiosare tra i cassetti. Mi nascondo dietro di lei. -Che fai?- le strillo in un orecchio. Lei salta e mi tempesta di pugni. È così tenera. -Mi hai fatto prendere uno spavento!- continua a tirarmi miliardi di pugni sul braccio. -Scusa. Ma ne é valsa la pena- Aumenta la potenza dei pugni facendomi scoppiare a ridere. -Che ti ridi, razza di feto malriuscito?- La guardo stranito. -Razza di feto malriuscito? É offensivo- Sorride. -Era quella l'intenzione.- La abbraccio da dietro e guardo nel cassetto da sopra la sua spalla. -Che facevi?- Unisce una sua mano alla mia, e giuro che la voglia di baciarla che venderei tutto ció che ho per farlo. -Io...curiosavo. É tanto che non guardo qui.- sposta una maglietta e vedo una foto. Ci sono lei un ragazzo, Travor, e una ragazza, Selene. Le luccicano gli occhi. -Mi mancano tanto.- Sussurra. -Ogni tanto li sogno. Sono felici. Peró mi mancano. Mi sento egoista, perché preferire che fossero tristi ma con me, piuttosto che felici ma senza di me.- La sua voce é calma, deve aver imparato a non farla tremare. -Alexis, é normale. É normale che tu li voglia con te. É normale, ti é stato tolto tutto in un secondo. É ingiusto. Le cose brutte dovrebbero capitare alle persone brutte. Ma io credo nel destino, sai? Se é successo...quel che é successo, ci deve essere stato un motivo. Doveva succedere, e nulla lo avrebbe potuto impedire. E prendi la vita come una banca. Le cose brutte si sommano una all'altra, come tanti soldi che la banca ti deve. E poi te li ridà tutti insieme, in una sola grande cosa bella.- Mi abbraccia. La stringo più forte. -Grazie.- Le sorrido e le bacio il naso. -Ora dormiamo, domani...o nel senso, oggi é Natale e quindi...oggi pomeriggio mi porti a fare una passeggiata.- scoppia a ridere. -Va bene vero galntuomo.-
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Alexis
Trent é stato meraviglioso ieri sera. E credo che sia lui la cosa bella che la banca della vita mi deve. Anzi, ne sono sicura. -Buongiorno principessa!- Trent mi bacia la fronte. -E buon risveglio Natalizio!- Mi alza in piedi. -Ora tu vai in bagno, ti lavi, ti vezti e ti porto a fare un giro.- Mi spinge verso l'uscita e io, ancora mezza addormentata, capisco solo che non posso tornare a dormire. Il che non é gradevole. Dopo essermi lavata e vestita vado in cucina per fare colazione, ma Trent mi blocca. -Oh no. Ti porto io a fare colazione, andremo da Starbucks- A quelle parole gli salto addosso. -Oddio si ti prego!- Ho sempre amato Starbucks, ma non sono mai andata
molto perché é dall'altra parte della città. -Solo per te principessa.- Usciamo di casa e prendiamo un taxi, da lui pagato, fino al negozio, in cui ordiniamo due ciambelle e due cappuccini. Si prospetta un Natale famtastico.

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