Dopo avermi fracicato,baciato e coccolato, Trent mi ha fatto un altra sorpresa. Jordan ed Helene. Siamo andati insieme a mangiare a un ristorante poco lontano da noi. Jordan continuava a guardare Helene, ma non con malizia, come faceva di solito con le ragazze. É proprio cotto. Mi ha mimato Trent con le labbra. Ho tentato di non scoppiare a ridere, ma non ci sono riuscita. Comunque ora stiamo con degli amici di Trent, che hanno organizzato una specie di falò. -Okay...Jordan, giusto?- chiede una con i capelli rosa, credo Jen. Lui annuisce. -Okay. Obbligo o verità?- Ci pensa un minuto. -Verità.- La ragazza sorride. -Ti é mai piaciuta Lex?- Comincio a tossire tra le braccia di Trent, che si é immobilizzato. Vedo Helene cercare lo sguardo di Jordan, che glielo nega. -Siamo cugini.- risponde semplicemente. Ma che razza di domande sono? -E quindi? Mia cugina é andata a letto con suo fratello. Al cuor non si comanda. Rispondi ora, si o no?- Guardo gli occhi di Helene, sono carichi di tensione. Ha allontanato la sua mano da quella del suo quasi fidanzato. -Si.- sussurra Jordan. -Quanso sono morti Selene, Travor e zia e zio.- Helene si alza e va via. Immediatamente scatto e la raggiungo, nonostante Trent mi urli di lasciarla stare. La raggiungo poco dopo e la vedo seduta su un masso. -Non me lo aveva detto.- mi sussurra. Mi siedo accanto a lei. -Perché secondo te a me si?- Le sfuggì un piccolo sorriso. -Ho paura.- sussurra di nuovo,come se qualcuno potesse sentirci. -Di cosa?- Guarda i suoi piedi. -Che Jordan mi abbandoni. Io credo di amarlo, ma se lui non mi ricambiasse? Se lui si stufasse di me?- Mi chiede, guardandomi finalemente negli occhi. -Ascoltami Helene. Jordan ti ama, okay? Si capisce da come ti guarda. Andiamo Hel, Jordan si caoisce quando é innamorato.- sorride. -Tu non te ne sei accorta.- Lancio un sasso poco lontano. -Ehy, ero distrutta dal dolore.- Mi abbraccia forte. -Lo so. Grazie.- Si sentono dei rumori di passi e poco dopo spunta Jordan. -Helene...posso parlarti?- Chiede, con la voce che trema. Sorrido incoraggiante ad Helene e mi alzo. -Quindi...io vado.- Dico alzandomi e tornando da Trent.
-
-Manca poco a mezzanotte, dopo dobbiamo andare.- Si lamenta un biondo, Kevin mi pare. -Vai Alexis, tocca a te.- Punto il mio sguardo su Trent. -Obbligo o verità?- sbuffa. -Verità dai.- E quelle fottutissime parole mi escono da sole. -Perché hai un appartamento a New York visto che non ci abiti?- Il suo sguardo si ghiaccia completamente. -Non voglio dirtelo.- Si allontana, lasciandomi sulla sabbia. -Però devi.- insisto. -Scelgo penitenza.- Ribatte. -Perché non me lo vuoi dire?- sbotto arrabbiata. -Non sono affari tuoi.- tuona. Sento la faccia diventarmi rossa per la rabbia. -Perché non me lo dici Trent?- Senza nemmeno rendermene conto sono in piedi. Vedo qualcosa esplodere nei suoi occhi. -Perché sei solo una ragazzina stupida e viziato, che usa la scusa dei suoi genitori morti per avere la pietà degli altri. Scordali okay? Sono morti! Basta rimurginarci sopra. Smettila di fare la vittima, se tutti ti hanno abbandonato ci deve essere un motivo, non credi? Ma ricordati che al contrario di Travor io non saró mai disposto a morire per te!- Mi urla contro arrabbiato. Fortunatamente Kevin mi prende per un braccio prima che io possa cadere. Negli occhi di Trent leggo rabbia, una rabbia accecante, e mi sento una grandissima stronza. Non avrei dovuto insistere così. Non me lo voleva dire, pace. Ma ormai é troppo tardi. -Okay.- sussurro, mentre una lacrima scende, una lacrima che mi affretto ad asciugare. Ha ragione. Devo smetterla di fare la vittima. Ma le sue parole mi hanno distrutto, letteralmente. Questo Trent non sembra quello che sulla spiaggia mi ha confessato di amarmi. Sono davvero riuscita a rovinare tutto così in fretta? E non so neppure dove andare a dormire, ora. Jordan é andato via con Helene. Con Trent non ci posso andare, ma penso sia ovvio. Non ho i soldi per un taxi e l'accademia é troppo lontana. -Vieni, andiamo.- Kevin mi prende e mi porta via, nella sua macchina. Lo seguo senza fare storie, non ne ho le forze. -Come stai?- chiede, non staccando gli occhi dalla guida. -Se mi investisse un tir probabilmente starei meglio.- Mi guarda dallo specchietto. -Perché non piangi?- Prendo un grande respiro. -Perché non sono io la vittima.- dico, tentando di mostrarmi forte. Io non sono forte. Parcheggia vicino alla strada, per fortuna casa sua é distante dieci minuti dal mare. Scende e mi guarda bene negli occhi, ma non reggo lo sguardo. -Vuoi un abbraccio, giusto?- Sorride a malapena quando annuisco. In realtà non dovrei volerlo, in primis perché é uno sconosciuto e in secundis perché se mi abbracciasse scoppierei a piangere. Ma piangere é l'unica cosa che mi é rimasta dopo aver perso anche lui. Per questo non oppongo resistenza alle due braccia muscolose che mi abbracciano, o ai singhiozzi. L'abbraccio di Kevin non sarà mai come l'abbraccio di Trent.
-
-Mi dispiace per ció che ti ha detto- mi dice, passandomi i vestiti di sua sorella. -Non scusarti. E poi ho sbagliato io. Non voleva rispondere a quella domanda, non avrei dovuto insistere.- Indossa un paio di pantaloni della tuta e una maglietta. -Si, hai sbagliato anche tu. Ma lui non doveva dirti quelle cose. Insomma, non so chi sei, o cosa hai passato, ma per ridurti in questo stato... cavolo, deve essere una cosa molto brutta. Non aveva, anzi nessuno ha, il diritto di usare una cosa che ci fa stare mal contro di noi.- Mi mostra il bagno e poi la mia camera. Mi cambio velocemente, ma mi blocco prima di entrare in camera. Entro nella sua, e mi sento come quando da bambina chiedevo a mamma e papà di dormire da loro dopo un incubo. -Senti...ti dispiace se...- mi fa spazio sul letto. -Vieni.- sorride e mi butto accanto a lui. -Grazie, per tutto.- Sussurro. -Trent ti ama, non le pensava quelle cose- lo sento dire, prima di cadere in uno dei sonni più brutti di tutta la mia vita. Buonanotte amore mio.
STAI LEGGENDO
||Him||
RomanceAlexis, giovane e ferita in modo indelebile dalla vita. Solita a non far vedere il suo dolore, a non far preoccupare gli altri per lei. A far credere agli altri che lei é forte e ce la può fare. Ma non ce la può fare. E lui lo sa bene. Lui sa che va...