Capitolo 27

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Aprii la porta e me lo ritrovai davanti.
Feci per chiudergliela ma lui la bloccò.
Non lo guardai nemmeno in faccia.
-Asia perfavore..- disse con una voce tremante.
Stava piangendo?
Allarmata, alzai lo sguardo e vidi il suo sguardo.
Era triste, si vedeva.
-stai fermo qua.- gli dissi per poi andare a prendere la mia borsetta.
-Giorgia io arrivo, aspettami qua. Se arrivano le pizze comincia pure a mangiare, non so quanto ci metterò- dissi alla mora.
-Asia- disse lei.
Mi voltai.
-guarda com'è ridotto.
Pensaci. Se lui non ti amasse come pensi, perché ora sta piangendo per te?
Mi fido. Ritorna quando vuoi, ti apro.- aggiunse.
Annui e lei mi diede un bacio sulla fronte.
Uscì e mi ritrovai Ethan ad aspettarmi seduto sulle scale, cercando di asciugarsi le lacrime che continuano a scendere.
Credo che Giorgia abbia ragione.
-andiamo fuori?- chiesi rompendo il silenzio che si era creato.
Stette zitto e mi segui.

Camminammo un po' tra le vie di Genova.
Non sentii nessuna voce, solo la sua anima che stava piangendo.
Mi fece davvero male vederlo con il trucco sbavato a causa delle lacrime.
-Vieni qua- dissi tirando fuori un fazzoletto e una bottiglia d'acqua dalla borsa.
Cercai di togliergli il trucco.
Quando finii, lui mi ringraziò.
-posso avere un'altr-- non lo feci finire.
-no Ethan.- dissi, sta volta seriamente.
-Perfavore Asia, io ti amo.-disse lui.
Non seppi cosa fare.
Ethan mi fece soffrire più volte, però allo stesso tempo lo amo.
-no.. Giorgia mi sta aspettando, vado..- dissi per poi allontanarmi.
Lo lasciai di nuovo da solo, come stamattina.
Ora però c'erano solo lui e il vento.
Non c'era Chanel.

Ritornai nella stanza di Gio.
-eccomi- dissi.
-allora?- chiese lei.
-nulla, ci ha riprovato.-dissi.
-tu che hai detto?-
-gli ho detto di no.-
-Se pensi che sia la cosa giusta per t-- qualcuno suonò.
Non dirmi che è di nuovo lui..
La mora andò ad aprire.
-Ecco la vostra pizza- disse l'uomo dall'altra parte della porta.
Giorgia porse i soldi e prese le pizze, lo ringraziò e venne sul letto.
-Dai amo, ora ci divertiamo- disse lei.
Fece partire un film e mangiammo in pace.

In pace per modo di dire.
Nella mia testa c'era solo lui.

le stelle d'estate | ethan torchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora