Capitolo 6

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È quasi una settimana che l'atmosfera è tesa. Ho sempre saputo che Harry è cocciuto, ma mai avrei immaginato a questi livelli. Ha reso chiaro che non ha intenzione di discuterne civilmente e vedere Ron spaesato, senza sapere cosa fare senza il suo migliore amico, mi spezza il cuore. Vorrei aiutare di più ma non so come, io e Ginny ci ritroviamo in mezzo a una disputa a dir poco idiota. Non che lo si possa far notare a Harry, convinto come è di avere ragione a volere lo stesso futuro per tutti noi. Non riesce proprio a capire che possiamo restare amici anche se scegliamo strade diverse. Immagino che sia difficile accettare di non vederci più ogni giorno, ma fa parte della nostra crescita. Non resteremo per sempre dei ragazzini che corrono in giro per i corridoi.

-Vieni a pranzo, Herm?- Alzo la testa dal mio libro di testo e annuisco a Ron. Raccolgo le mie cose nella borsa, per evitare di perderle, poi mi alzo. È strano dovermi dividere tra i miei amici invece di passare tempo insieme, come abbiamo sempre fatto. -Credi ci sia anche lui a quest'ora?- Mi chiede.

-Non lo so, forse sì. Magari così potete parlare, per Merlino, questa situazione è assurda.-

-Non credi che ci abbia provato? È convinto di avere ragione lui, anche se non ho ancora scelto. Non voglio perderci altro tempo.- Ribatte infilando i libri nello zaino con foga, lasciandomi interdetta. Decido di non insistere e di seguirlo in Sala grande dove intravedo Harry e Ginny. Per abitudine mi siedo con loro, Ron ci raggiunge anche se riesco a percepire il suo disagio. Cerco di non pensarci e fare conversazione con i nostri amici. Magari un momento di tranquillità aiuterà un po' tutti.

-Quindi, avete deciso cosa fare dopo i M.A.G.O.?- Chiede Harry senza darmi il tempo di rilassare l'atmosfera. Ron si irrigidisce al mio fianco, stringendo la forchetta in un pugno. In questo preciso momento vorrei strozzare Harry con le mie mani. Non capisco perché non voglia sentir ragioni diverse dalle sue. Sospiro cercando di mantenere la calma.

-Non ho ancora deciso, ci voglio pensare ancora un po'.-

-Beh, Ron, non hai molto tempo ancora. Vuoi davvero svolazzare in giro fino ai quant'anni?-

-Harry! Anche tu svolazzi in giro.- Lo richiama Ginny, indignata quasi quanto me.

-Forse non sarà la carriera che il grande e fantastico Harry Potter, il prescelto, sceglierebbe per sé ma almeno così a quant'anni sarei ancora vivo invece che rinchiuso al San Mungo per pazzia o perché ho più pezzi di ricambio che corpo mio.- Sbotta Ron, lasciando cadere la forchetta sul tavolo.

Sussulto e appoggio una mano sul suo ginocchio, sotto il tavolo, cercando di fargli capire che non è solo. Che io capisco cosa intende e che ha ragione.

-Quindi è questo che pensi, Ronald? Che io sia solo assettato di gloria?-

-Sì, fai qualsiasi cosa pur di averne sempre di più. Vuoi costringermi a fare una cosa che non mi convince del tutto per egoismo! Non sono il tuo pupazzo, non puoi portarmi ovunque vai perché ritieni che sia un idiota senza volontà.-

Noto che diversi studenti si sono girati verso di noi, osservandoci attentamente. Regna un silenzio quasi assoluto e sussulto sorpresa quando sento la mano di Ron scorrere lungo la mia e stringermela con forza. Immagino che rispondere a tono a Harry gli abbia richiesto molto coraggio. Peccato che la situazione stia degenerando velocemente, entrambi stanno dicendo cose di cui sicuramente si pentiranno e io non so come fermare questo treno in corsa verso un muro di cemento. Ricambio la stretta di Ron, guardando Ginny e sperando che lei abbia qualche idea su come fermare tutto questo. La mia amica però mi guarda con la stessa disperazione che credo di avere in faccia io. Non sappiamo come uscirne, ma dobbiamo farlo prima che qualcuno si faccia male. Odierei passare l'ultimo mese del nostro percorso accademico come abbiamo passato l'ultima settimana.

Problemi di Quidditch - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora