Capitolo 2

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L'acqua del lago è calma e anche se fa freddo qui mi sento tranquilla, nessuno bisbiglia alle mie spalle. Tengo tra le mani la lettera che Viktor mi ha appena spedito senza sapere cosa farne di preciso. Non mi interessa tornare con lui, mi ha dimostrato che è più interessato alle apparenze che a noi come coppia, o a me. Cosa che non mi sarei mai aspettata, ricordo ancora quando all'inizio si allenava proprio lungo queste sponde e ignorava tutte le sue fan per parlare con me o guardarmi mentre leggevo un libro. Il tempo cambia le persone e, a quanto pare, anche la fama.

-Ti sta chiedendo ti tornare da lui?- Chiede Harry, raggiungendomi e togliendosi della neve dalle spalle.

-Non lo so, non l'ho ancora aperta.-

-Vuoi che la legga io? Non credo ci sia qualcosa di imbarazzante dentro. Se invece c'è una sua fotografia in mutande farò finta di non averla vista.-

Scuoto la testa, accennando un sorriso. Sospirando e aprendo la busta lentamente. Pensavo di voler restare sola ma avere qui con me Harry mi sta dando il conforto che non sapevo di cercare. Meglio così, immagino. Lui è il mio migliore amico, come ho potuto credere che non mi potesse aiutare? Scorro velocemente le poche parole sul foglio, ripiegandolo poi e infilandolo nella tasca del mantello. Ancora non riesco a crederci.

-Non era così, prima.- È l'unica cosa che riesco a dire.

-Cosa ha detto?-

-Vuole che dichiari che ci siamo lasciati di comune accordo perché ho perso interesse, in modo da averne l'immagine pulita.-

-Spero tu stia scherzando.-

-Credimi, Harry, lo vorrei anche io.- Prendo un pugno di neve, ne faccio una palla e la lancio verso il lago

Harry mi abbraccia, cullandomi appena. Mi lascio andare allo sconforto più completo. Non ho idea di cosa succederà ora, di cosa potrebbe fare. Non ho mai dato peso alle apparenze ed ero certa che anche le persone di cui mi sono circondata fossero dello stesso avviso ma a quanto mare mi sono sbagliata. O forse non vale per chi è famoso o ha una carriera che dipende abbastanza dalla sua popolarità. Stupida io che credevo servisse essere bravi a giocare a Quidditch, non avere una relazione perfetta agli occhi dei curiosi.

-Che fate qui tutti soli? Spero tu non stia tradendo mia sorella con la sua amica.- Ron appare a qualche metro da noi in tenuta da allenamento. -Anche perché siamo in ritardo, e ci sta aspettando in campo.-

-Vai, non ti preoccupare per me.- Incoraggio Harry, rimettendomi in piedi e sistemandomi la sciarpa intorno al collo.

-Vieni con noi, resta sugli spalti. Poi possiamo andare a prendere una burrobirra da Madame Rosmerta.-

Annuisco non del tutto contraria all'idea. Posso perdere questo pomeriggio, distrarmi un po'. Dubito che riuscirei a studiare o fare molto altro in ogni caso visto tutto quello che ho in testa in questo momento. Odio questa situazione ma immagino di doverci fare pace. Non dipende da me, non interamente almeno, e ho appena ricevuto la conferma che Viktor non ha alcuna intenzione di rendermi tutto un po' più facile.

Seguo i ragazzi fino al campo di Quidditch, salutandoli quando si dirigono verso gli spogliatoi e sistemandomi sugli spalti. Per fortuna ho portato un libro con me, pensando di leggere in riva al lago prima dell'arrivo della lettera. Lo apro e leggo qualche pagina prima di sentire le voci della squadra di Grifondoro che si sistema sul campo con le scope in mano, decidendo quali esercizi fare. Continuo a leggere un po' distratta dalle loro voci fino a quando sento un cambiamento d'aria molto vicino a me. Alzo gli occhi per vedere Harry che si toglie una felpa e me la lancia.

-Riscaldamento finito. Me la potresti riportare in spogliatoio più tardi, quando abbiamo finito?-

Annuisco e la arrotolo al mio fianco. Seguo per un po' di tempo la partita di prova e diverse volte mi cade l'occhio sulle mosse fulminee di Ron. Devo ammettere che è davvero migliorato da quando ha iniziato a giocare. È molto più sicuro di sé e non trema più, non ha paura di cadere e si sposta con grande agilità. Mi colpisce la sua espressione divertita, come se non gli creasse nessuna difficoltà evitare bolidi e bloccare pluffe. Mi viene da credere che non lo smuoverebbe nemmeno sapere di punto in bianco che deve preoccuparsi di prendere anche il boccino nei pochi momenti di stacco. Qualcosa si smuove in me nel vederlo così, capelli al vento e sorriso sulle labbra a venti metri da terra. Sono fiera di lui, dei suoi progressi, e non gliel'ho mai detto. Per Merlino, non li avevo nemmeno notati visto quanto ero presa da Viktor e dal sostenere lui e la sua carriera di giovane giocatore. Non so come abbiano fatto Ron e Harry a non farmelo notare, o comunque a sopportarmi. Devono essersi sicuramente sentiti messi da parte, almeno un po'.

-Ho qualcosa di strano?- Urla Ron dalla sua postazione, guardandomi curioso.

Scuoto la testa rispondendogli di no e ritornando a leggere. Non che riesca davvero a concentrarmi.

Ad allenamento finito li saluto dall'alto, aspettando di finire il capitolo prima di alzarmi, prendere la felpa di Harry e scendere di sotto. Mi faccio strada nella neve, sperando ardentemente che la tolgano dai sentieri prima della prossima partita o qualcuno cadrà sicuramente. Alcuni di questi cumuli sono perfino più grandi di certi studenti del primo anno.

Busso alla porta e visto che nessuno risponde la apro lentamente. Il silenzio completo mi colpisce, dove sono finiti tutti? Ho forse aspettato troppo e Harry è tornato al castello? Non vedo nessun borsone sulle panche. Devo aver letto un capitolo più lungo del previsto. Per fortuna non mi hanno aspettato, se è così, mi sarei sentita estremamente in colpa. Anche se non capisco perché non sia venuto a chiamarmi.

-Se cerchi Harry è andato via con Ginny perché devono vedere non ho capito cosa in non mi ricordo quale negozio.-

Mi giro e rimango di sasso davanti a Ron avvolto in un asciugamano sui fianchi mentre con un altro si strofina i capelli bagnati. Mi giro velocemente di schiena, cercando di non fare caso a quello che ho visto perché potrei formulare pensieri inadatti alla situazione. O pensieri troppo adatti alla situazione, immagino dipenda dai punti di vista.

-Mi ha lasciato la sua felpa, credevo gli servisse.-

-Sì ma non voleva aspettare. Gli altri invece hanno deciso di restare al castello oggi quindi sono tornati alla torre per lavarsi. Per evitare la massa ho preferito farlo qui.-

-Ho notato.- Mi sfugge prima rendermi conto che ho parlato.

Un silenzio imbarazzato alleggia nella stanza, seguito poi da un fruscio e il rumore di una zip. Ringrazio Godric, almeno ora so che ha addosso i jeans.

-Ti aspetto fuori.- Dico avvicinandomi alla porta, sentendo un disperato bisogno di uscire da qui e allontanarmi dalla nuova grattugia fatta di muscoli al posto della pancia che Ron mi ha praticamente impresso a fuoco nella mente.

-Fa freddo, tanto ho quasi fatto, Possiamo andare insieme.-

-Ma così mi devo portare dietro la felpa di Harry.- Dico girandomi per mostrargliela. Errore. È in jeans ma ancora a petto nudo e la mia mascella quasi cade a terra quando alza le braccia per indossare la maglietta e vedo i muscoli delle spalle tendersi. Mi do un pizzicotto. Okay che le cose non andavano bene con Viktor da un po', ma non posso nemmeno reagire così al primo pezzo di pelle che vedo. Non voglio nemmeno contemplare l'idea che possa essere a causa della persona in sé e non di cosa ho appena visto. Non posso farlo con ancora la lettera del mio ex in tasca.

-Hermione, sembra tu abbia visto un fantasma! Stai bene?- Si avvicina a me finendosi di vestire velocemente e prendendo il suo borsone. -Non ti preoccupare per la felpa, passiamo velocemente alla torre così lascio anche le mie cose.-

Annuisco rassicurandolo e lo seguo attraverso il prato innevato.

-Quindi, di cosa parlavate tu e Harry prima?-

-Mi è arrivata una lettera di Viktor, mi ha chiesto di fare un'intervista per ammettere che l'ho lasciato io. Per evitare speculazioni.-

-Che gran coglione, non mi è mai piaciuto.- Mormora, più rigido di prima. Quasi avessi nominato Voldemort. Evito di fargli notare che al quarto anno avrebbe affatturato chiunque pur di ricevere un suo autografo. -Meriti di meglio.- Aggiunge dopo un momento di pausa, allungando il passo e costringendomi quasi a corrergli dietro.

-Ah sì? E dove lo trovo questo meglio?- Lo provoco, con ancora il quarto anno in testa.

-Magari è più vicino di quanto pensi, ma hai due prosciutti a forma di Krum sugli occhi.-

Mi fermo in mezzo al corridoio, a bocca aperta. Lui non si gira a guardarmi né si ferma notando che non lo sto più seguendo. Raggiunge la Signora Grassa e sparisce dietro il dipinto.

***Spazio Autrice***

Ciao! Lasciamo stare il capitolo che qui è successo qualcosa di più rilevante. Ma la reunion? Ma i primi piani di Rupert? Io sotto tutto l'Hogwarts Express. Potrebbe calpestarmi e ringrazierai. A una certa ho pensato direttamente "fai di me del guacamole". Che dire, grazie a chi ha scelto l'inquadratura, immagino. 

P.s. Draco al Ballo del ceppo in costume dovevano farcelo vedere. Mi sento derubata. 

P.p.s. Se il capitolo fa cagare mi dispiace, non l'ho riletto perchè volevo troppo pubblicare la mia riflessione sulla reunion. Priorità...

Problemi di Quidditch - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora