Capitolo 11

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Sciolgo l'ennesima volta i capelli, stufa di provarci ancora e ancora, come si dovrebbe risolvere questo disastro? Non li ho mai odiati così tanto come oggi, sono un cespuglio per uccelli e non del tipo che voglio io. Sospiro sconfortata e sento Ginny ridacchiare da dietro di me. Piccola peste, per lei è facile, lunghi capelli lisci e rossi.

-Dai qua.- Dice poi facendomi sedere sul letto e sistemandosi dietro di me con un elastico e un mollettone in mano. Raccoglie la mia chioma a dir poco ribelle in una coda di cavallo che poi acconcia in uno chignon disordinato. In effetti l'effetto con i ricci non è male e sembra che l'effetto disordinato sia voluto. -Ecco fatto, situazione salvata e anche all'ultima moda.-

-Come fai a saperlo fare se non ne hai bisogno?- Chiedo sconvolta, guardandomi nello specchio.

-La mia compagna di stanza ha i capelli ricci, ho notato che lo fa sempre quando deve uscire.- Spiega lei. -E poi in verità funziona con tutti i capelli, a me basta il mollettone ma tu necessiti decisamente anche di un elastico.- Aggiunge poi. -Quindi ti vesti? So che non posso venire però vorrei vedere cosa ti metti.- Ammicca divertita.

-Non mi vestirò in maniera particolare per Ronald.- Incrocio le braccia al petto, ignorando la sua espressione che mi fa il verso. Certo, ho scelto un vestito che non metto mai, ma è una festa a fine giugno. Quando dovrei metterlo se no? Aspetta nel baule da settembre.

-Certo, certo.- Annuisce con un sorrisetto che mi esaspera. -Vuoi una mano a truccarti?- Aggiunge dopo.

-Pensavo di non farlo, con il caldo che c'è finirei per sudare e far colare tutto. Dico mentre mi infilo il vestito e mi guardo allo specchio. In effetti mi sta bene, potrei anche sembrare attraente, ma non è per nessuno se non per me. Che a Ron possa piacere è un bonus, non un requisito o un fattore che mi influenza.

-Hai ragione, d'estate non ne vale la pena. Vorrei ci fosse un incantesimo che fissa il trucco. Potresti inventarlo, quando diventerai ministro.-

-Non funziona così.- Le faccio notare divertita. Però ha ragione, sarebbe molto comodo.

-Beh, in questo caso potresti chiedere che qualcuno ci faccia uno studio, sono certa che in mezzo a tutti quegli uffici qualcuno d'accordo con noi e disposto a farlo esiste.- Conclude soddisfatta, andando verso la porta della stanza. -Ti accompagno di sotto, voglio dare un'occhiata agli altri prima di essere cacciata via perché sono troppo piccola per stare con voi.-

-Lo sai che non è così, avrai il tuo momento l'anno prossimo.- La rassicuro, prendendo la borsetta abbinata al vestito e raggiungendola, uscendo quando apre la porta e mi lascia passare per prima.

Le scale fino alla Sala comune sono più difficili da fare del solito, non avrei dovuto farmi convincere a indossare i tacchi, d'altra parte così sarà più facile guardare i miei amici in faccia senza dovermi alzare sulle punte o farli abbassare. Potrò baciare Ron, di nascosto ovviamente. Però mi sarà possibile senza fargli venire un torcicollo continuo. Potrei perfino vendicarmi per quello che è successo al lago, perché insomma chi è che tocca una ragazza in quel modo e poi scappa lasciandola tra gli alberi? Sono certa che avremmo potuto trovare una qualche spiegazione, non è certo strano vederci insieme da soli. Almeno credo, o forse lo è diventato da quando Harry non è più sempre con noi o da quando hanno litigato? Anche se hanno fatto pace non per forza vuol dire che agli occhi di tutti è normale. Spero che lo sia invece o non so come potremmo nascondersi meglio di così.

-Hermione, sei...-

-Bellissima e pronta per la festa della nostra vita.- Si inserisce Harry, avvicinandosi e porgendomi il braccio al posto di Ron. Accetto mormorando una scusa al mio ragazzo, accennando alla quantità di ragazzi del nostro corso che ci sta fissando. -Ci vediamo dopo.- Aggiunge Harry rivolto a Ginny, soffiandole un bacio prima che lei risalga ai dormitori.

Problemi di Quidditch - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora