Capitolo 18

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-Per Merlino, Hermione, lo hai steso.- Le parole di Ron mi arrivano con difficoltà. Mi giro verso di lui e abbozzo un sorriso poi alzo le mani e noto che sto tremando. -Hey, tutto bene?- Chiede allarmato ma io annuisco. Non riesco a capacitarmi di quello che ho fatto. Davvero ho detto a Viktor tutto quello che penso di lui dopo tutto quello che ha fatto l'ultimo anno? Faccio dei respiri profondi mentre Ron mi guarda preoccupato. Mi passa una mano sulla schiena, per confortarmi, e io mi rilasso anche se solo un po'. Lui pensa che ho fatto bene e io sono certa di aver fatto bene, questa conversazione è stata rimandata per anche troppo tempo. Cerco di riprendere il controllo, mi stampo un sorriso in faccia e abbraccio Ron. Lui ricambia sorpreso, un po' esitante. Forse pensa che sono uscita di testa.

-Sono solo... è strano, mi sono tolta un peso dalle spalle per nulla indifferente.- Cerco di spiegare al meglio. -Mi sento meglio, ma devo ancora capacitarmene.-

-Sei stata fantastica.- Si china a baciarmi con un sorriso fiero che mi fa sentire mille e una farfalle nello stomaco. -Mi hai perfino un po' spaventato, l'ho adorato.-

-Adori che ti metta paura?- Chiedo trattenendo a stento una risata.-

-Solo quando prendi il comando della situazione.- Mi fa l'occhiolino e io scoppio definitivamente a ridere. È una cosa che non mi ha mai detto e che mi sono chiesta diverse volte. Non mi è mai sembrato gli dispiacesse, però non ha nemmeno mai detto chiaramente il contrario.

Alcune urla attorno a noi mi fanno capire che la pausa sta finendo quindi è meglio che torni da Harry e gli altri. Ron si china a lasciami un bacio sulla testa senza aggiungere nulla, cosa mi fa piacere. Non credo ci siano altre parole da dire a questo punto, dobbiamo solo aspettare la fine della partita e poi saremo liberi e senza alcun bisogno di nasconderci. Lo saluto con un altro abbraccio poi raggiungo Marcus che ci sta guardando non male, peggio. Gli sorrido e ringrazio per la pazienza prima di iniziare letteralmente a correre su per le scale verso il mio posto. Una parte di me vorrebbe sapere quanto ha sentito di tutto quello che è successo ma l'altra parte, molto più grande, vuole sparire prima che mi incenerisca con un incantesimo. Quando raggiungo i miei amici devo avere un aspetto da pazza scappata da Azkaban perché tutti si girano a guardarmi nonostante la seconda parte della partita sia iniziata. Chiedo scusa e raggiungo il mio posto sorridendo a Rita Skeeter che mi guarda con perfino più interesse di prima, davvero non ha trovato il modo di seguirmi e scrivere un nuovo articolo scandalistico? Strano. Per quel che vale la cosa mi fa piacere, magari ha degli scrupoli anche lei.

-Dove sei scappata?- Chiede Ginny. Continua a fissarmi da quando sono risalita e nonostante stia seguendo la partita continua a lanciarmi occhiate incuriosite.

-Negli spogliatoi.-

-Ti hanno fatta entrare?- Chiede sorpresa, rivolgendomi ora tutta la sua attenzione.

-Hanno provato a fermarmi ma Ron e Viktor mi hanno vista e mi hanno fatta passare, potrei aver fatto una sfuriata e aver detto a Krum tutto quello che penso di lui e delle sue trovate pubblicitarie. Se n'è andato tutto rosso e innervosito.- Spiego velocemente, come se non avessi fatto la cosa più coraggiosa della mia vita.

-Alla buon ora!- Ginny mi stringe a sé per qualche secondo ma mi lascia immediatamente per poter applaudire ad un gol della squadra di Ron. -Sei libera ora.- Aggiunge una volta che la folla si è calmata abbastanza da poter parlare senza urlare.

-Spero di sì, da domani niente più segreti.- Annuisco felice perché solo ora mi rendo conto di cosa questo vuol dire. Non ci nasconderemo più, potremmo uscire insieme senza dover fingere di essere solo amici o chiedendo a qualcuno di accompagnarci per coprirci. Sono così abituata a nascondermi che quasi non riesco a credere quanta libertà ho a disposizione ora.

Problemi di Quidditch - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora