Capitolo 12

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*HINATA'S POV*

Papà mi aveva spiegato come stavano le cose.
Inutile dire che ero arrabbiato come una bestia al sol pensiero di non poter vedere la persona che amo per una stupida questione di affari.

La mamma fu contraria alla decisione di papà e disse che aveva esagerato anche con i toni.
Hanno subito iniziato a litigare e io non riuscendo a sentirli urlare continuamente salii le scale e mi rifugiai in camera.

Lasciai che la frustrazione e la tristezza uscissero , non avevo motivo di tenerle dentro.
Ben presto quindi lacrime amare iniziarono a solcare il mio volto incessantemente.

Non ne potevo più.

Finalmente il rapporto era diventato uno dei migliori della mia vita dopo un sacco di litigi e di tristezze e mi viene negata la possibilità di continuarlo per un motivo così STUPIDO.

"Bah."

Ad un certo punto le urla cessarono.
Confuso e incuriosito azzittii i miei singhiozzi da pianto e cercai di prestare ben attenzione a ciò che potevo sentire.

Era il campanello.

"Chi mai può essere?"

Mi domandai internamente dalla confusione.

Decisi allora di uscire dalla porta e affacciarmi al balconcino delle scale per controllare senza palesarmi.

Mio padre aprì la porta.

Padre di Hinata : << Chi è le- >>

La scena che vidi fu una delle più orride in vita mia.
Angoscia e panico iniziarono a salire , dai piedi fino alla testa.
I miei occhi erano increduli.

Mia mamma che si trovava nella stanza affianco gridava di terrore.

...

L uomo alla quale papà aveva aperto la porta lo aveva accoltellato.

L uomo era totalmente mascherato e non appena il coltello trapassò la carne di mio padre scappò via con una velocità incredibile.

Mamma piangeva ed io ancora di più.
Mi diressi da mio padre cercando di capire quanto grave fosse la ferita.

Mamma di Hinata : << T-tienu Natsu occupata , io chiamo l-l'ambulanza >>

Disse mamma singhiozzando dal pianto.
Eseguì ciò che mi era stato richiesto dirigendomi in camera della mia sorellina mascherando la paura e il dolore che provavo a costo di distrarla in qualunque modo.

Non doveva vedere quella scena.

_______________

La piccola si addormentò.
Impanicato uscii dalla porta tentando di fare meno rumore possibile.
Scesi le scale e vidi i soccorsi aiutare papà mentre la mamma chiedeva disperata se sarebbe stato capace di farcela.

Infermiere : << Dobbiamo portarlo urgentemente in ospedale , forse così ha delle possibilità. >>

I medici presente papà di peso e lo caricarono nell' ambulanza.

Madre di Hinata : << Forza prendiamo la macchina , non rimarrò qui >>

Uscimmo quindi di casa utilizzando la macchina per dirigerci verso l ospedale in cui tanto speravamo di vedere papà sano e salvo.

Il tragitto fu lungo e assolutamente silenzioso.
Nè io nè mamma avevamo il coraggio di rompere quel silenzio tanto angosciante.

Una volta arrivati di fronte alla sala in cui stavano visitando papà dei giovani poliziotti in divisa ci rivolsero la parola.

Agente N.1 : << Salve signora , salve ragazzo. Signora volevamo domandarle cosa ha visto specificatamente. >>

Dalle parole del giovane agente capii subito che mamma aveva informato la polizia dell' avvenuto.

Mia madre non fu capace di dare una risposta eccessivamente accurata , d altronde non era minimamente riconoscibile quell' uomo e per di più è successo tutto in fretta in un momento in cui nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa simile.

Agente N.2 : << Va bene signora , la ringraziamo molto , alla prossima , avremo altre domande da farle sicuramente dopo le ricerche. >>

Gli agenti dunque andarono via e un infermiere uscì dalla sala in cui si trovava papà.

Madre di Hinata : << Come sta?! >>

Domandò mamma con una preoccupazione palpabile da kilometri di distanza.

Infermiere : << Signora , suo marito beh... non ce l' ha fatta... >>

A quelle parole sentii il cuore di mamma distruggersi.
Anch' io sentii una fitta al cuore , probabilmente la più forte mai provata fino ad ora.

L infermiere continuò.

Infermiere : << La ferita era veramente troppo profonda e troppo vicina alla zona del cuore , non c era niente che potessimo fare , mi dispiace... >>

Mamma scoppiò in un pianto sofferente.
Uno di quelli che non c è modo di poter calmare.

L infermiere ci disse infine che avrebbero pensato loro a tenerlo fin quando il funerale non sarebbe stato organizzato.

Una volta finita la conversazione con l infermiere io e mamma tornammo in macchina totalmente devastati da ciò che in poco tempo aveva stravolto la giornata , anzi , la nostra vita.

Durante il tragitto nessuna parola riecchieggiò nell' auto.
L unica cosa che era percettibile all orecchio umano erano  i pianti colmi di sofferenza e di vuoto.

Rientrati in casa cercammo di calmarci per non destare troppi sospetti dato che Natsu non era al corrente di niente.

Madre di Hinata : << Vai in camera , tranquillo tesoro a parlare con Natsu ci penserò io , ti voglio bene Shoyo. >>

Disse mamma con un sorriso amaro in volto  rompendo finalmente quell' eterno silenzio.

Sorrisi di rimando e mi diressi in camera con ogni sensazione negativa immaginabile sulle spalle.
Mi sedetti e mi soffermai a guardare fuori dalla finestra entrando in un vortice di pensieri che non aveva fine.

Non trovavo nessuna risposta a ciò che avevo appena vissuto.
Cominciai a pensare che sforzarsi di trovare un senso logico e delle risposte fosse solo uno sforzo inutile in quel momento e totalmente sprovvisto di forze rimanenti mi sdraiai cercando di riposare.

*Skip time*

*Qualche ora dopo*

Fui svegliato dalle parole di mamma.

Madre di Hinata : << Shoyo forza , dobbiamo andare dalla polizia , mi hanno appena chiamato >>

Udendo le sue parole trovai la voglia di alzarmi.
Ero curioso di sapere ciò che ne pensava la polizia.

Mi alzai sgranchiendomi ed essendo già vestito aggiustai semplicemente le parti scontraffatte a causa del sonno.

Raggiunsi mamma che già si trovava in macchina e la prima cosa che chiesi curioso fu "Con Natsu alla fine?"

Mamma mi rispose dicendomi che le aveva parlato di tutto e che con tanta fatica era finalmente riuscita a farla smettere di piangere facendola addormentare.

Durante il tragitto anche questa volta nessuno parlò , entrambi restammo nel tunnel dei nostri pensieri.

Arrivammo finalmente alla stazione di polizia e entrando riconoscemmo subito i due giovani agenti con la quale avevamo parlato qualche ora prima.

Agente N.1 : << Seguiteci , dobbiamo parlare parecchio. >>




Spazio autore.

HELLOOOOO.
ma si piangiamo un po' dai :')

AHAHAHHA scherzi a parte.
spero vi sia piaciuto <3

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